Anche se i ricercatori stanno diventando sempre più consapevoli degli effetti a lungo termine del trauma cranico, pochi studi hanno esaminato la prevalenza di danno cerebrale traumatico (TBI) nelle varie età, tra maschi e femmine, tenendo in considerazione sia gli eventi lievi che quelli gravi.
In un recente studio pubblicato in Epidemiology, ricercatori della Mayo Clinic hanno applicato un nuovo, raffinato sistema di classificazione delle lesioni causate con forza alla testa e ha scoperto che l'incidenza di danno cerebrale traumatico è probabilmente maggiore di quanto è stato stimato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
"Anche lievi lesioni cerebrali traumatiche possono influenzare le funzioni senso-motorie, il pensiero, la consapevolezza e la comunicazione", spiega l'autore dello studio Allen Brown, MD, direttore della ricerca sulla riabilitazione del cervello alla Clinica Mayo. "Nel valutare la frequenza, abbiamo probabilmente ignorato molti casi. Questa è la prima analisi basata sulla popolazione per determinare la prevalenza lungo l'intero spettro di queste lesioni".
I ricercatori hanno usato il sistema di classificazione Mayo Traumatic Brain Injury, un nuovo metodo di lesione cerebrale che classifica le lesioni alla testa con una scala più ampia che mai. Le categorie etichettano i pazienti con una TBI "definitiva", "probabile" e "possibile", fornendo un modo per incorporare i sintomi, come un breve periodo di incoscienza o addirittura la denuncia del paziente ferito di vertigini o nausea.
Usando il Rochester Epidemiology Project, la compilazione di cartelle cliniche che dura da vari decenni nella Olmsted County in Minnesota, il team ha determinato che le TBI si verificano in ben 558 casi ogni 100.000 persone, rispetto ai 341 per 100 mila stimati dal CDC. I ricercatori hanno scoperto che il 60 per cento degli infortuni ricade fuori della categorizzazione standard utilizzata dal CDC, anche se due terzi di loro erano sintomatici. I ricercatori della Mayo hanno trovato che anziani e giovani hanno maggiore rischio di danno "definitivo" e "possibile" rispettivamente, e gli uomini hanno più rischio delle donne.
I risultati rafforzano gli sforzi in corso da parte del CDC di creare una classificazione per le lesioni cerebrali che comprende una gamma maggiore di lesioni traumatiche cerebrali. "Con una valutazione più completa della frequenza, avremo strumenti migliori per sviluppare programmi di prevenzione, trattamenti per ottimizzare, capire il rapporto costo-efficacia delle cure e predire gli esiti per i pazienti", dice il Dott. Brown.
Tra gli altri autori dello studio: Cynthia Leibson, Ph.D., Jeanine Ransom, Nancy Diehl, Patricia Perkins e Jay Mandrekar, Ph.D., provenienti dalla Mayo Clinic, e James Malec, Ph.D., dal Rehabilitation Hospital of Indiana.
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
Fonte: Materiale della Mayo Clinic, via Newswise.
Pubblicato in ScienceDaily il 14 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra: |