I ricercatori hanno valutato i fattori che influenzano la volontà di usare i robot tra i caregiver e gli anziani in Giappone, Irlanda e Finlandia.
Il rapido aumento della popolazione anziana porterà a una carenza di fornitori di cure in futuro. Sebbene le tecnologie robotiche siano una potenziale alternativa, il loro uso diffuso è limitato da una scarsa accettazione.
In un nuovo studio, ricercatori dell'Università di Chiba in Giappone hanno esaminato un approccio incentrato sull'utente per comprendere i fattori che influenzano la volontà degli utenti - caregiver e pazienti - in Giappone, Irlanda e Finlandia. Le prospettive degli utenti possono aiutare lo sviluppo di robot per l'aiuto in casa più accettati.
I progressi nella medicina hanno portato ad un aumento della longevità umana. Le stime suggeriscono che entro il 2030, 1 individuo su 6 a livello globale avrà più di 60 anni. Questo rapido aumento della popolazione che invecchia implica un numero maggiore di individui anziani che richiedono assistenza.
Familiari e caregiver professionisti potrebbero non essere in grado di soddisfare questa crescente domanda, anche perché dai rapporti emerge una significativa carenza di forza lavoro, compresi gli infermieri, in diversi paesi sviluppati, sottolineando la necessità di ulteriori strategie che soddisfano le esigenze degli anziani. Tecnologie semplici ed efficaci come i robot possono colmare questo divario e aiutare a fornire le cure necessarie agli anziani per invecchiare nel comfort della loro casa.
Tuttavia, nonostante il loro significativo potenziale, l'accettazione sociale dei robot assistenti per la cura della casa nelle società che invecchiano rimane un problema. Inoltre, il loro uso diffuso è impedito dalle sfide nello sviluppo di robot che possono soddisfare le esigenze specifiche delle persone più anziane che richiedono cure a lungo termine in diversi paesi, date le differenze culturali, etiche e finanziarie.
In un nuovo studio, i ricercatori di Chiba hanno cercato di chiarire i fattori che influenzano la volontà degli utenti di usare i robot di assistenza in casa. Precedenti studi hanno dimostrato che il coinvolgimento pubblico nella ricerca ha un impatto positivo sulla progettazione dello studio e sull'impegno dei pazienti. Basandosi su questo, i ricercatori hanno esaminato un approccio che coinvolge potenziali utenti nel processo di ricerca e sviluppo dei robot di assistenza in casa. Questo approccio prende in considerazione le aspettative e i problemi della vita reale affrontati dagli utenti.
Fornendo ulteriori informazioni sul lavoro pubblicato su Scientific Reports, la prof.ssa Sayuri Suwa, coautrice dello studio, afferma:
“Nei paesi in cui la popolazione sta invecchiando, l'uso dei robot per l'assistenza in casa consentirà a molte persone di realizzare un 'invecchiamento sul posto'. Ogni paese ha storia, cultura e sistema legale unici, quindi volevamo chiarire come potrebbero essere sviluppati e implementati i robot di assistenza in casa così da rispettare queste differenze".
Coautori di questa ricerca sono i dott. Hiroo Ide dell'Università di Tokyo, Yumi Akuta della Tokyo Healthcare University, Naonori Kodate della University College Dublin, Jaakko Hallila della University of Applied Sciences di Seinäjoki e Wenwei Yu della Chiba University. Il team ha sondato con questionario utenti e caregiver in Giappone, Irlanda e Finlandia. Il questionario ha valutato 4 diversi aspetti della volontà degli utenti (familiarità con i robot, punti importanti sui robot di assistenza in casa, funzioni previste dai robot per la cura della casa e usi eticamente accettabili) su 48 punti diversi.
I ricercatori hanno analizzato le risposte di 525 partecipanti giapponesi, 163 irlandesi e 170 finlandesi per fattori comuni e distinti che influenzano la loro volontà di usare i robot. L'analisi ha rivelato che "volontà di partecipare alla ricerca e allo sviluppo", "interesse per le notizie legate ai robot" e "avere un'impressione positiva di robot" erano fattori comuni tra gli intervistati dei tre paesi. Dall'altra parte, "convenienza" in Giappone, "avvisare i familiari e il personale di supporto quando si verifica un cambiamento inaspettato in una persona anziana" in Irlanda e "design" in Finlandia si sono rivelati fattori distinti che influenzano l'uso dei robot.
Inoltre, lo studio evidenzia come variabili storiche, culturali e demografiche nei paesi influenzano l'implementazione dei robot di assistenza in casa. In Giappone, lo sviluppo di robot è incoraggiato dal governo, dall'industria e dal mondo accademico, con un generale ottimismo nei confronti della loro applicazione. In Irlanda, pur con un leggero ritardo nello sviluppo dei robot, viene sempre più riconosciuto il suo uso per gli anziani, e l'intelligenza artificiale e la robotica vengono applicate nell'assistenza sanitaria e sociale. La scelta del "design" degli intervistati finlandesi è in linea con il design finlandese, che è ampiamente noto in tutto il mondo, suggerendo che è importante nella produzione di robot.
Nel complesso, lo studio evidenzia l'importanza della partecipazione degli utenti e la loro prospettiva nello sviluppo della tecnologia di assistenza in casa. I robot per l'assistenza in casa hanno un potenziale significativo nel mantenere indipendenti gli anziani.
“Lo sviluppo di robot per la cura in casa in collaborazione con potenziali utenti, come le persone anziane e i fornitori di cure, promuoverà una migliore accettazione del prodotto in futuro. Ciò avrà benefici non solo per convalidare i prodotti per l'assistenza in casa in sviluppo, ma anche per espandere davvero l'uso dei robot per la cura in casa. Alla fine, ciò porterebbe a un maggiore benessere per gli utenti", conclude la prof.ssa Suwa.
Con la giusta miscela di innovazione, collaborazione e sensibilità culturale, i robot per l'aiuto in casa potrebbero presto trasformare in realtà globale il sogno di 'invecchiare sul posto'!
Fonte: Chiba University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: H Ide, [+12], W Yu. A comparative study to elucidate factors explaining willingness to use home-care robots in Japan, Ireland, and Finland. Scientific Reports, 2024, DOI
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