Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Creato in Australia vaccino promettente per l'Alzheimer

Scienziati australiani stanno partecipando alla gara per sviluppare un vaccino che aiuti a fermare la progressione dell'Alzheimer.

Un gruppo di ricerca dell'Università di Sydney ha creato un vaccino che punta alle proteine danneggiate che, all'interno delle cellule nervose del cervello, causano la condizione neurodegenerativa.

Mentre gli scienziati hanno testato finora il vaccino solo sui topi con Alzheimer, i risultati hanno dimostrato che può fermare la progressione della malattia.

"Qualsiasi danno fosse già fatto, non siamo riusciti a invertirlo, ma abbiamo potuto prevenire la sua progressione," ha detto il capo ricercatore Lars Ittner, professore associato, che con il suo team sta lavorando con una grande azienda farmaceutica per sviluppare il vaccino, la cui sperimentazione sull'uomo inizierà entro cinque anni.

Il nuovo vaccino arriva mentre altri scienziati di tutto il mondo continuano a lavorare su due altri tipi di iniezioni rivoluzionarie, che potrebbero essere disponibili entro due anni. Anche se nessuno dei vaccini è considerato una vera cura, i trattamenti hanno il potenziale di rivoluzionare il trattamento della demenza, che colpisce 269.000 australiani. I farmaci esistenti possono aiutare a fermare il peggioramento dell'Alzheimer e delle altre forme di demenza, ma non affrontano le cause e diventano meno efficaci nel tempo.

Il vaccino australiano ha come bersaglio la proteina tau che si trova all'interno dei neuroni nel cervello. Quando le proteine tau sono danneggiate diventano tossiche e causano l'Alzheimer fronto-temporale, la seconda forma più comune della malattia nelle persone sotto i 65 anni. Le proteine tau danneggiate sono la causa della formazione all'interno delle cellule cerebrali delle fibre contorte conosciute come grovigli neurofibrillari. Il vaccino ha dimostrato di prevenire il peggioramento della formazione di grovigli nei topi.

Gli altri vaccini, che sono stati testati sugli esseri umani, colpiscono una proteina diversa del cervello conosciuta come amiloide. Nelle persone con Alzheimer, le proteine amiloidi si accumulano nel cervello e si sviluppano in placche amiloidi che si trovano tra le cellule nervose.

Il Prof. Assoc. Ittner ha detto di ritenere che nel futuro un trattamento di successo per l'Alzheimer potrebbe essere una combinazione di farmaci sia per le proteine tau che per leamiloidi. "Il problema è che spesso ci sono processi fisiologici che procedono in modo sbagliato e non possiam spegnerli" ha detto. "Pertanto una terapia combinata ha maggiori probabilità di avere successo. Ma in questo momento non ho idea di come potrà essere".

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Scritto da Belinda Tasker (AAP) - Pubblicato in News.com.au il 9 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)