Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Delineata una possibile soluzione per invertire l'impatto dell'Alzheimer

beta amyloid fibril Lu et al TokyoFibrille amiloidi (Lu et al, Tokyo)

Ricercatori dell'Università della Carolina del Nord di Chapel Hill hanno sviluppato una nuova piattaforma per veicolare farmaci che sfrutta le fibre elicoidali di amiloide progettate per sciogliere e rilasciare farmaci in risposta alle temperature del corpo.


Una nuova ricerca pubblicata su Nature Communications rivela dettagli strutturali innovativi su come si formano le malattie come il morbo di Alzheimer (MA). Con questa conoscenza, il gruppo potrebbe aver scoperto un meccanismo unico per invertire sia i depositi che il loro impatto su coloro che soffrono di queste condizioni.


Ronit Freeman, ricercatrice della UNC-Chapel Hill che guida un gruppo di ricerca con investigatori della Emory University, ha esaminato il peptide amiloide-beta42 (Aβ42), la porzione chiave che guida l'assemblaggio della placca amiloide e i depositi nel cervello dei pazienti con MA.


Creando varianti sintetiche del peptide in laboratorio, hanno scoperto come controllare il modo in cui queste molecole si raggruppano e si attorcigliano. La Freeman ha affermato:


"La capacità di questi materiali amiloidi di essere sciolti e degradati evidenzia il potenziale dei trattamenti che modificano e successivamente invertono le placche del MA e di altre malattie neurodegenerative.

“Sappiamo che la direzione degli intrecci della fibrilla amiloide è associata a diversi stati di progressione della malattia. Immagina che, con un semplice trattamento, potessimo modificare la forma degli amiloidi e farli scomparire: questo è ciò che la nostra scoperta potrebbe permetterci di fare in futuro".


Con tecniche spettroscopiche avanzate, i ricercatori hanno sondato come interagiscono i singoli peptidi, rivelando informazioni su tassi di assemblaggio, distanze tra peptidi, allineamento dei peptidi e soprattutto la direzione della torsione. È stata utile la microscopia elettronica e fluorescente ad alta risoluzione per caratterizzare la morfologia dei materiali a diverse temperature.


Gli investigatori hanno chiarito che il dominio terminale-N del peptide è importante per programmare la forma dell'assemblaggio come tubi, nastri o fibre, mentre le modifiche al terminale-C dirigono una torsione sinistra o destra all'interno del materiale.


Usando queste regole, hanno messo a punto una serie di peptidi per cambiare su richiesta tra nastri intrecciati a destra e a sinistra in risposta a temperature mutevoli. Questa inversione di torsione rende quindi il materiale suscettibile al degrado da parte delle proteine naturali, una caratteristica desiderabile per i materiali usati come veicoli di consegna.

 

 

 


Fonte: University of North Carolina at Chapel Hill via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SJ Klawa, [+11], R Freeman. Uncovering supramolecular chirality codes for the design of tunable biomaterials. Nat Commun, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)