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Ippocampo più piccolo legato al declino cognitivo, anche senza Alzheimer

Hippocampus by Life Science Databases Creative CommonsPosizione dell'ippocampo (Fonte: Life Science Databases Creative Commons)

Con l'arrivo di nuovi farmaci che possono puntare le placche di amiloide-beta nel cervello, un segno precoce del morbo di Alzheimer (MA), sono necessari nuovi modi per determinare se la perdita di memoria e i problemi di pensiero sono dovuti al MA o ad un altro disturbo neurodegenerativo.

Un nuovo studio pubblicato il 15 novembre 2023 su Neurology® mostra che il restringimento dell'ippocampo (area cerebrale cruciale per la memoria) è associato al declino cognitivo, anche nelle persone che non hanno placche amiloidi nel cervello.

"Queste scoperte suggeriscono che altre malattie neurodegenerative, diverse dal MA, possono contribuire a questo declino e quindi misurare il volume dell'ippocampo può aiutarci a valutare queste cause che sono attualmente difficili da individuare", ha affermato il primo autore dello studio Bernard J. Hanseeuw MD/PhD, della Harvard Medical School di Boston. "Questo ha il potenziale di aiutarci a prevedere meglio chi potrebbe rispondere a questi nuovi farmaci, come pure le traiettorie del declino cognitivo".

Lo studio ha coinvolto 128 persone con un'età media di 72 anni che non avevano problemi di pensiero o memoria all'inizio dello studio. I partecipanti hanno avuto diversi tipi di scansioni cerebrali durante lo studio per misurare la quantità di placche amiloidi e di grovigli tau (altro biomarcatore del MA) nel cervello, nonché il volume dell'ippocampo. I partecipanti hanno anche avuto valutazioni cognitive annuali sui 7 anni medi di studio.

Il restringimento più rapido nell'ippocampo è stato associato a un declino cognitivo più rapido. Quando i ricercatori hanno esaminato tutti i biomarcatori, hanno scoperto che l'atrofia dell'ippocampo era associata al declino cognitivo indipendentemente dai livelli di amiloide e tau. Il restringimento dell'ippocampo da solo rappresentava il 10% della differenza nel declino cognitivo.

"Questi risultati sottolineano che la demenza è una condizione complessa con molte cause sottostanti e suggeriscono che tipi di demenza diversi dal MA possono contribuire al restringimento nell'ippocampo e al declino cognitivo", ha affermato Hanseeuw.

Una limitazione dello studio è che i partecipanti erano in gran parte bianchi e altamente istruiti, quindi i risultati potrebbero non essere applicabili a tutte le persone.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: BJ Hanseeuw, [+22], RA Sperling, KA Johnson. Association of pathological and volumetric biomarker changes with cognitive decline in clinically normal adults: Harvard Aging Brain Study. Neurology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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