Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo modello ci dà una finestra sullo sviluppo dell'Alzheimer

Un nuovo modello cellulare sviluppato da scienziati del Van Andel Institute (VAI), della Lund University e dell'Università di Firenze consentirà ai ricercatori di comprendere meglio come progredisce il morbo di Alzheimer (MA) nel cervello.

new model window AD develpmentRiassunto grafico dello studio di Pomeshchik et al.

Il MA, come altre malattie neurodegenerative, è difficile da studiare: è immensamente complesso, si sviluppa per un lungo periodo di tempo e varia da persona a persona. Gli scienziati mancano anche di tecniche non invasive per monitorare la progressione della malattia nel cervello umano. Perciò si basano spesso su modelli che imitano la malattia, e consentono di tracciare come la malattia si sviluppa e influenza il cervello.


"Affinché i modelli funzionino, devono riflettere da vicino il modo in cui la malattia progredisce nella vita reale. Il nostro nuovo modello replica molte sfaccettature chiave di questo processo", ha affermato Laurent Roybon PhD, professore associato del VAI. "Un punto di forza di questo lavoro è l'uso di linee cellulari di persone con MA, che aiuta a rispecchiare meglio il processo di malattia reale nel nostro modello".


Lo studio, pubblicato su Acta Neuropathologica Communications, vede come primo autore Yuriy Pomeshchik PhD della Lund University, e come autore senior Roybon che era professore associato alla Lund prima di entrare al VAI nel 2022. Il nuovo modello sfrutta le cellule staminali pluripotenti (iPSC), cellule adulte che sono riprogrammate in uno stato precedente 'blank slate' (lavagna vuota).


Da lì, gli scienziati possono indurre queste cellule a diventare altri tipi di cellule, come i neuroni. Questa potente tecnica consente agli scienziati di studiare le cellule cerebrali umane che condividono lo stesso ambiente genetico della persona da cui derivano. Tuttavia, studiare queste cellule al di fuori del microambiente del cervello presenta un'altra difficoltà: le cellule cerebrali beneficiano di un ecosistema strettamente regolato che promuove la loro salute e funzione.


Per risolvere questo problema, il team ha usato iPSC derivate da persone con MA per generare cellule cerebrali. Queste cellule sono state quindi innestate nel cervello di topi di tipo selvatico con immuno-deficienza e monitorate nello sviluppo delle patologie caratteristiche del MA: placche proteiche e grovigli, infiammazione, disfunzione mitocondriale e capacità delle patologie di spostarsi nel cervello.


I ricercatori hanno scoperto che il modello replicava con successo cambiamenti critici nei percorsi cerebrali che potrebbero in seguito portare alla formazione di placche amiloidi, nonché cambiamenti associati alla malattia nelle cellule vicine, un segno che la patologia della malattia può diffondersi da una cellula all'altra. L'analisi proteomica ha anche rivelato cambiamenti che accompagnano la progressione dalle fasi precoci a quelle avanzate della malattia.


Il nuovo modello affronta un problema centrale nella ricerca di MA: sebbene i modelli cellulari e di topo abbiano a lungo aiutato nello studio della malattia, la combinazione dei due modelli riflette più accuratamente lo sviluppo e la progressione nell'uomo. Tali modelli sono chiamati 'modelli chimerici' e combinano i punti di forza di entrambi i sistemi modello.


I prossimi passi, ha affermato Roybon, sono monitorare il modo in cui la patologia cellulare si sviluppa per un periodo di tempo più lungo e studiare come la patologia differisce in base alle varie mutazioni genetiche che contribuiscono al MA. Inoltre, il team prevede di affrontare i limiti del loro nuovo modello, come la generazione di iPSC che riflettono più specificamente le popolazioni cellulari in regioni specifiche del cervello

 

 

 


Fonte: Van Andel Research Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Pomeshchik, [+11], L Roybon. Proteomic analysis across patient iPSC-based ... Acta Neurop Com, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.