Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Benefici della dieta mediterranea chetogenica modificata sul rischio di Alzheimer

Seguire una dieta chetogenica di tipo mediterraneo può ridurre il rischio di morbo di Alzheimer (MA), secondo un nuovo studio di scienziati della Wake Forest University di Winston-Salem (Nord Carolina), pubblicato su Alzheimer's & Dementia.


Nello studio, i ricercatori hanno confrontato una dieta a basso contenuto di grassi con una costituita da grassi sani/proteine e carboidrati a basso contenuto di carboidrati, la dieta chetogenica mediterranea modificata, e hanno scoperto che la dieta modificata ha mostrato robusti cambiamenti in un percorso biologico legato al MA.


"Speriamo che una migliore comprensione di questa complessa relazione tra dieta, stato cognitivo e salute intestinale porti a nuovi interventi per prevenire e curare il MA", ha affermato Suzanne Craft PhD, prof.ssa di gerontologia e medicina geriatrica della Wake Forest University.


Questo studio si basa su ricerche precedenti del team della Craft che dimostrano che una dieta chetogenica modificata può rivelarsi benefica per prevenire il declino cognitivo. Lo studio randomizzato a singolo sito ha coinvolto 20 adulti, 9 con diagnosi di lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) e 11 con cognizione normale. Questi partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo con dieta mediterranea-chetogenica modificata a basso contenuto di carboidrati o al gruppo con dieta a basso contenuto di carboidrati e grassi, per 6 settimane, e sono passati all'altro gruppo dopo un periodo di 'lavaggio' di 6 settimane.


Sono stati raccolti campioni di feci dai partecipanti all'inizio e alla fine di ogni periodo dietetico e 6 settimane dopo il lavaggio della seconda dieta per analizzare i cambiamenti nel microbioma intestinale, i batteri buoni e cattivi presenti nel tratto gastrointestinale.


I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti con MCI della dieta chetogenica mediterranea modificata avevano meno acido gamma-aminobutirrico (GABA) e meno microbi che lo producono. I partecipanti a questa dieta avevano anche livelli più alti di batteri che regolano il GABA, il neurotrasmettitore inibitorio primario del sistema nervoso centrale, la cui disfunzione è associata a condizioni neuropsichiatriche come il MA.


"Il nostro studio è il primo a dimostrare che questa dieta modula il GABA in modo diverso nell'MCI", ha detto la Craft.


Lo studio ha dimostrato che i partecipanti con MCI che assumevano curcumina nella dieta avevano anche livelli più bassi di batteri contenenti BSH, che regolano gli acidi biliari prodotti dal fegato e dall'intestino. Livelli più bassi suggeriscono una ridotta motilità intestinale, un fenomeno in cui cibo e rifiuti impiegano più tempo per transitare nell'intestino. Profili anormali di acido biliare sono stati osservati nel MA.


"Questi risultati forniscono una visione cruciale di come la dieta può influire sul microbioma e migliorare la salute del cervello", ha affermato la Craft. "Sono necessari studi più ampi per valutare il ruolo degli interventi dietetici nei pazienti con deterioramento cognitivo".

 

 

 


Fonte: Atrium Health Wake Forest Baptist (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AH Dilmore, C Martino, ...[+12], S Craft. Effects of a ketogenic and low-fat diet on the human metabolome, microbiome, and foodome in adults at risk for Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia, 5 Apr 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.