Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer, il test dei soldi è la spia del decadimento neurologico

La scoperta porta il nome della dott.ssa Francesca Burgio, che dirige il Servizio di Neuropsicologia all'Istituto San Camillo dI Venezia

Un test per anticipare, scoprire e misurare la demenza? C'è. Finalmente. Ed è legato ai soldi. O, meglio, al rapporto che il paziente ha con i quattrini. La scoperta non è rivoluzionaria solo perché mette in relazione il decadimento cognitivo cerebrale con il rapporto che abbiamo con il nostro portafoglio, ma soprattutto perché permette di curare il malato, evitando guai peggiori.

La scoperta porta il nome della dott.ssa Francesca Burgio, 37 anni, che all'Istituto San Camillo del Lido di Venezia dirige il Servizio di Neuropsicologia e il collegato Laboratorio di neuropsicologia, che fa ricerche sul campo. Psicoterapeuta, laurea a Padova, dottorato in neuroscienze, specialista in neuropsicologia, la dott. ssa Burgio, siciliana di Palermo, è all'Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) San Camillo dal 2012. Si tratta di un centro di eccellenza riconosciuto in tutta Europa e costantemente finanziato dal Ministero della salute che ha appena staccato un assegno anche per finanziare questa nuova ricerca.

 

Al supermercato

"Ci siamo accorti dall'osservazione della vita quotidiana che c'era qualcosa che non avevamo ancora indagato a sufficienza. Mi riferisco all'anziana signora che al supermercato prende il portafoglio e dice alla commessa: 'faccia lei'. Come abbiamo interpretato finora questa scena?"

Il più delle volte con fastidio, qualche volta con commiserazione, qualche altra volta al massimo con la comprensione che si destina a chi è avanti con gli anni. E invece dietro questa scenetta c'è una scoperta fondamentale e cioè che "uno degli indicatori del decadimento neurologico dovuto a malattie neurodegenerative o cerebrovascolari e da invecchiamento cognitivo patologico è proprio il rapporto con i quattrini".

 

Il test

E non è solo questione di anni, la demenza non sempre è senile, dal momento che a volte basta un ictus per metterci nella condizione di non riuscire più a capire nulla di soldi. "Anche se magari fino al giorno prima eravamo dei maghi della finanza", - commenta Francesca Burgio che è partita dalla nonnina al supermercato "per studiare l'autonomia che ha una persona quando deve gestire questa sfera fondamentale della vita di tutti i giorni che è la capacità di capire il valore dei soldi". Un problema che si sono posti tanti studiosi in tutto il mondo.

"Abbiamo messo a punto un test, il Nadl-f (Numerical activities of daily living financial) - aggiunge - in grado di dirci se una persona è in grado o no di gestire in autonomia i suoi soldi». Si parte dal semplice riconoscimento delle taglie, pezzi da 10 euro, da 50, monete da 1 euro e si passa poi al conteggio.

"Quindi a compiti più complessi come la capacità di attribuire un valore corretto a qualcosa che si vuole comprare. Poi via via si passa a concetti sempre più complessi, che cos'è l'Iban, ad esempio e infine il paziente è invitato ad esprimere un giudizio su una certa situazione per vedere se è incline a credere a qualsiasi storia gli venga raccontata.

"Se siamo in presenza di un invecchiamento cognitivo cerebrale il paziente non capisce le intenzioni della persona che ha davanti".

E per avere una controprova della bontà del test messo a punto da Francesca Burgio, non resta che fare una risonanza magnetica.

"Abbiamo visto come in questi pazienti vengano sollecitate le aree sottocorticali del cervello, come quando si è in presenza di stimoli legati al sesso o al cibo, mentre vengono meno le aree corticali superiori".

Vuol dire insomma che chi ha una perdita cognitiva cerebrale si diverte un sacco ad avere a che fare con i soldi, peccato che alla fine resti in miseria. Da qui, conclude la dott.ssa Burgio, la necessità di riabilitare queste persone. Perché il Ministero della salute non ha finanziato solo a parte della ricerca che serve a mettere a punto il test di valutazione,

"... ma anche il pacchetto di riabilitazione, per ridare ai pazienti la capacità che avevano prima della malattia di padroneggiare il rapporto con il denaro e cioè con una parte fondamentale della vita. Il test, poi, ci permette anche di intervenire nello stadio di pre-demenza. E abbiamo messo a punto anche la tele riabilitazione e cioè un intervento terapeutico a distanza. Diamo al paziente un tablet con il quale si esercita e noi a distanza valutiamo i risultati".


Per informazioni sul programma messo a punto all'Irccs del Lido, che fa parte della Fondazione Villa Salus diretta da Mario Bassano: , 041 2207111)

 

 

 


Fonte: Maurizio Dianese su ilMessaggero.it

Riferimenti: G Arcara, F Burgio, S Benavides-Varela, R Toffano, P Gindri, E Tonini, F Meneghello, C Semenza. Numerical Activities of Daily Living - Financial (NADL-F): A tool for the assessment of financial capacities. Neuropsychol Rehabil., 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)