Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Siamo soli? Quello che vogliamo dalle nostre relazioni può cambiare con l'età

Non tutti i piani per le feste assomigliano a una cartolina di Natale. Se il 'periodo più meraviglioso dell'anno' non è la tua realtà, non sei solo. Potresti avere un'idea da cartolina perfetta delle feste, ma ciò non è sempre la realtà. Ed è da qui che arriva la solitudine, come afferma Samia Akhter-Khan, dottoranda del King College London, prima autrice di un nuovo studio sull'argomento: "La solitudine deriva da una discrepanza tra relazioni sociali previste e reali".


Lei, Leon Li PhD, dottorato in psicologia e neuroscienze della Duke University, e i colleghi, hanno eseguito uno studio sul motivo per cui le persone si sentono sole, in particolare in età avanzata, e cosa possiamo fare al riguardo.


"Il problema che abbiamo identificato nella ricerca attuale è che non avevamo realmente pensato a: cosa si aspettano le persone dalle loro relazioni?", ha detto la Akhter-Khan. "Lavoriamo con questa definizione di aspettative, ma non identifichiamo davvero quali sono queste aspettative e come cambiano nelle varie culture o durante il corso della vita".


In ogni relazione, ci aspettiamo alcune cose di base. Tutti noi vogliamo persone nella nostra vita a cui possiamo chiedere aiuto, amici che possiamo chiamare quando ne abbiamo bisogno, qualcuno con cui parlare, persone che ci capiscono, qualcuno di cui possiamo fidarci, compagni con cui possiamo condividere esperienze divertenti.


Ma la teoria del team, chiamata Social Relationship Expectations Framework (quadro delle aspettative sulle relazioni sociali), suggerisce che gli anziani potrebbero avere alcune aspettative di relazione che sono state trascurate.


Il primo indizio di Akhter-Khan secondo cui le cause della solitudine potrebbero essere più complesse che incrociare degli sguardi, è arrivato durante un anno che ha trascorso a studiare l'invecchiamento nel Myanmar dal 2018 al 2019. All'inizio, presumeva che le persone generalmente non si sarebbero sentite sole: dopotutto, "Le persone sono molto connesse e vivono in una società molto affiatata. Le persone hanno grandi famiglie; sono spesso l'una intorno all'altra. Perché le persone dovrebbero sentirsi sole?"


Ma la sua ricerca ha suggerito qualcosa di diverso: "In realtà si scopre che è diverso", ha detto. Le persone possono comunque sentirsi sole, anche se non trascorrono molto tempo da sole. Quello che gli sforzi per ridurre la solitudine hanno trascurato, ha detto, è il modo in cui le nostre aspettative di relazione cambiano quando invecchiamo. Ciò che vogliamo dalle connessioni sociali, diciamo a 30 anni, non è quello che vogliamo a 70.


I ricercatori hanno identificato due aspettative specifiche per età che non sono state prese in considerazione:

  • La prima e che gli anziani vogliono sentirsi rispettati. Vogliono che le persone li ascoltino, si interessino alle loro esperienze e imparino dai loro errori. Apprezzino ciò che hanno passato e gli ostacoli che hanno superato.
  • La seconda è che vogliono contribuire: restituire agli altri e alla loro comunità e trasmettere tradizioni o abilità attraverso l'insegnamento e il tutoraggio, il volontariato, il caregiving o altre attività significative.


Trovare modi per soddisfare queste aspettative man mano che invecchiamo può fare molto per combattere la solitudine nell'età avanzata, ma la ricerca li ha in gran parte lasciati fuori. "Non fanno parte delle tabelle regolari della solitudine", ha detto Li.


Parte del motivo della dimenticanza può essere che il lavoro e i contributi degli anziani spesso mancano negli indici economici tipici, ha affermato la Akhter-Khan, che ha lavorato nel 2019-2020 a un progetto Bass Connections alla Duke sul modo in cui la società valorizza la cura nell'economia globale. "L'età e gli stereotipi di invecchiamento negativo non aiutano", ha aggiunto. Un sondaggio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2016 su 57 paesi ha trovato che il 60% degli intervistati affermava che gli anziani non sono molto rispettati.


La solitudine non è unica per gli anziani. "È anche un problema di quelli più giovani", ha detto la Akhter-Khan. "Se guardi la distribuzione della solitudine per tutta la vita, ci sono due vette, una da giovani adulti e l'altra in vecchiaia". Anche prima della pandemia di Covid-19, i leader mondiali iniziarono a suonare l'allarme sulla solitudine come problema di salute pubblica. La Gran Bretagna è stata il primo paese a nominare un ministro per la solitudine, nel 2018, e il Giappone ha seguito l'esempio nel 2021.


Questo perché la solitudine è più che un sentimento: può avere impatti reali sulla salute. La solitudine persistente è stata associata a maggiori rischi di demenza e Alzheimer, di malattie cardiache e ictus e altri problemi di salute. Alcuni ricercatori suggeriscono che è comparabile o più rischiosa del fumo e dell'obesità.


I ricercatori sperano che, se riusciamo a comprendere meglio i fattori che guidano la solitudine, potremmo essere in grado di affrontarla meglio.

 

 

 


Fonte: Robin Smith in Duke University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SC Akhter-Khan, ...[+3], Leon Li. Understanding and Addressing Older Adults’ Loneliness: The Social Relationship Expectations Framework. Perspectives on Psychological Science, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)