Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Strumenti digitali possono aiutare a diagnosticare prima la demenza

Rilevare presto i cambiamenti cognitivi all'inizio della demenza sarebbe una svolta per migliaia di persone colpite dalla malattia e consentirebbe di implementare interventi ben prima che si verifichino cambiamenti significativi nel cervello.


La funzione cognitiva viene spesso misurata con test di carta-e-penna e i punteggi sono calcolati dal numero di risposte corrette, ma questo numero (punteggio) omette molte informazioni sul processo che usa la persona per rispondere a una domanda, che potrebbe rivelare dettagli importanti sulla sua funzione cerebrale.


In un nuovo studio eseguito alla Boston University, i partecipanti sono stati testati usando una penna digitale che registra l'intero svolgimento del test cognitivo e ha permesso ai ricercatori di cogliere valori sottili della funzione cognitiva che vanno oltre ciò che si può capire dal punteggio tradizionale.


"Piuttosto che dirci solo che una persona è andata male su un test cognitivo, queste metriche digitali ci consentono di approfondire ulteriormente delle funzioni cognitive e fisiche specifiche che possono sottendere le prestazioni scarse del test per un individuo specifico", ha detto la prima autrice Mandy (Mengtian) Du PhD, ex dottoranda della BU.


Ai partecipanti è stato chiesto di collegare una serie di punti distribuiti su una pagina in ordine numerico sequenziale (1, 2, 3, ecc.) o di alternare tra numeri e lettere (ad esempio 1, A, 2, B e così via) usando una penna digitale che registra il movimento su una carta speciale e consente di rivedere in modo temporizzato l'intero processo di disegno.


I ricercatori hanno usato i dati della penna digitale per misurare i tempi di disegno, cioè il tempo in cui la penna è stata usata per disegnare sul foglio, e il tempo di pensiero, quando la penna veniva tenuta ferma e il partecipante pianificava la mossa successiva.


Secondo i ricercatori, i dati della penna digitale hanno anche permesso loro di quantificare il numero di segmenti o linee rette che il partecipante usava per completare le connessioni tra i punti. Hanno quindi esaminato come queste nuove metriche digitali si associavano ad altri test della funzione cognitiva e fisica.


Hanno scoperto che le metriche digitali erano associate a funzioni cognitive specifiche, come la velocità di elaborazione, l'attenzione uditiva, l'apprendimento e la memoria di lavoro e a funzioni fisiche come la velocità di cammino e la forza di presa.


"Usiamo il cervello per eseguire tutte le attività nella nostra vita quotidiana. Con le tecnologie digitali, come le penne digitali o anche gli smartphone e i tracciatori di attività, possiamo registrare dati di alta precisione sui nostri comportamenti cognitivi ogni giorno"
, ha aggiunto la coautrice Stacy Andersen PhD, assistente prof.ssa di medicina.


I ricercatori sperano di riuscire alla fine di riuscire a prendere ciò che hanno imparato dei marcatori digitali sottili e precoci di deterioramento cognitivo, e valutare la salute cognitiva con le tecnologie utilizzate ogni giorno.

 

 

 


Fonte: Boston University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Du, SL. Andersen, S Cosentino, RM Boudreau, TT Perls, P Sebastiani. Digitally generated Trail Making Test data: Analysis using hidden Markov modeling. A&D: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, 2022,  DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)