Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ecco come il cervello aggiorna i ricordi quando è provato che quelli richiamati sono errati

I ricercatori dell'Università di Toronto hanno confermato il ruolo fondamentale svolto dall'ippocampo del cervello per aggiornare i nostri ricordi quando quei ricordi si sono dimostrati imprecisi.

L'ippocampo fa parte del sistema limbico del cervello, l'amalgama di componenti neurologici che, tra le altre funzioni, crea e recupera i nostri ricordi. Precedenti ricerche hanno dimostrato che l'ippocampo è coinvolto nel segnalare quando la realtà contraddice le nostre aspettative, un fenomeno che i ricercatori chiamano 'errore di previsione'.


Quando nuove informazioni non corrispondono a ciò che ricordiamo, sentiamo il segnale come sorpresa: per esempio, quando sentiamo un amico descrivere un evento che entrambi abbiamo vissuto e scopriamo che alcuni dei dettagli che richiama sono diversi da quello che ricordiamo.


Ma nessun studio ha dimostrato in modo conclusivo che l'ippocampo è coinvolto nella correzione conseguente di quella memoria difettosa, né come è stata fatta la revisione.


Ora, in uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), i ricercatori del dipartimento di psicologia dell'Università di Toronto (UT) sono tra i primi a dimostrare che l'ippocampo è in effetti coinvolto nell'aggiornamento della memoria e che lo fa commutando la sua modalità [di trattamento della memoria].


La prima autrice Alyssa Sinclair, che ha condotto la ricerca come dottoranda nel dipartimento di psicologia e che è ora alla Duke University, spiega:

“Quello che abbiamo trovato è che gli errori di previsione cambiano il ruolo dell'ippocampo. La sorpresa sconvolge la stabilità dei modelli dell'ippocampo. Metaforicamente, questo è come perdere il filo del discorso.

“La sorpresa cattura l'attenzione e induce l'ippocampo a passare dalla ‘modalità di conservazione della memoria’ alla ‘modalità di aggiornamento della memoria'. Gli errori di previsione creano opportunità di rivedere i ricordi correggendo gli errori o aggiungendo nuove informazioni pertinenti”.


I coautori dello studio includono la prof.ssa R. Alison Adcock della Duke University, e la prof.ssa Morgan Barense e le ricercatrici Iva Brunec e Grace Manalili della UT. La Barense dice:

“Il nostro risultato dimostra la flessibilità dell'ippocampo nel passaggio tra diverse modalità di trattamento.

“E il fatto che ha meccanismi sottostanti che permettono di creare e rafforzare un ricordo, ma anche di romperlo e aggiornarlo. Penso che sia incredibile e mostra che la memoria non è una registrazione video“.


I ricercatori hanno fatto questa scoperta mostrando ai partecipanti allo studio delle video clip che presentavano azioni o sequenze di eventi con finali importanti; per esempio, un giocatore di baseball che fa un fuoricampo.


Il giorno successivo, hanno mostrato alla metà dei partecipanti ancora gli stessi video. Ma per l'altra metà, hanno interrotto i video immediatamente prima del momento critico nell'azione: nell'esempio, a metà del gesto del battitore di colpire la palla. Per i partecipanti con un ricordo del battitore che sferra il colpo, le interruzioni nei video erano errori di previsione che hanno suscitato sorpresa.


Il giorno dopo, i ricercatori hanno testato i ricordi dei video di tutti i partecipanti e hanno scoperto che i ricordi dei video interrotti erano stati aggiornati. I partecipanti hanno ricordato dettagli più corretti dei video interrotti, dimostrando che la sorpresa può rafforzare i ricordi. Ma avevano anche più falsi ricordi di altri dettagli, evidenziando che i ricordi erano stati rivisti.


Ciò ha dimostrato che gli errori di predizione hanno indotto l'ippocampo a passare alla 'modalità di aggiornamento della memoria', che revisiona i ricordi. I partecipanti allo studio hanno probabilmente aggiornato i ricordi integrando informazioni tra i diversi video, creando così falsi ricordi.


Secondo Sinclair e Barense, l'intuizione ha applicazioni in vari settori dove la memoria e l'aggiornamento dei ricordi è importante; nelle parole della Sinclair:

“Lo studio ci dice che i ricordi possono essere modificati, nel bene e nel male. Possiamo potenzialmente sfruttare la conoscenza in vari interventi”.


Quando i partecipanti allo studio hanno visto i video interrotti, molti dei nuovi ricordi che hanno creato erano falsi; per esempio, ricordavano il colore dei capelli di una persona in modo non corretto. Questo potrebbe indicare la strada per rifinire le pratiche degli interrogatori della polizia, in modo da ridurre al minimo le sorprese che potrebbero portare un testimone oculare a formare falsi ricordi, come ad esempio mostrare a un testimone foto inedite della scena del crimine.


Inoltre, il risultato suggerisce che, in classe, gli studenti potrebbero imparare meglio dai propri errori se ci fosse un ritorno sorprendente, mettendo in tal modo l'ippocampo in 'modalità di modifica', e quindi fornendo informazioni tempestive e accurate da incorporare nella memoria.


E, nel caso di individui con disturbo post-traumatico da stress (PTSD), la ricerca potrebbe aiutare a identificare le opportunità per indebolire o modificare le memorie nocive, riducendo flashback e angoscia.


Questa ricerca è solo un pezzo del puzzle più grande che la Barense sta cercando di mettere insieme attraverso la sua ricerca sui meccanismi biologici alla base della memoria e della cognizione:

“La memoria è uno dei processo più complessi, se non il più complesso, nel cervello. È fondamentale per la nostra esistenza, la nostra identità, le nostre interazioni sociali. Quindi, capire come sono conservati i nostri ricordi, come sono aggiornati, come questo ci permette di funzionare in modo adattivo nel mondo, penso che sia una questione interessante“.

 

 

 


Fonte: University of Toronto (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alyssa Sinclair, Grace Manalili, Iva Brunec, Alison Adcock, Morgan Barense. Prediction errors disrupt hippocampal representations and update episodic memories. PNAS, 21 Dec 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.