Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificati 15 nuovi biomarcatori che predispongono alla demenza

Lo studio di un gruppo di ricerca internazionale ha identificato 15 nuovi biomarcatori che sono collegati alle demenze a tarda insorgenza. Questi biomarcatori sono proteine, che prevedono il declino cognitivo e il successivo aumento del rischio di demenza già 20 anni prima della malattia.


Le proteine ​​sono legate alla disfunzione del sistema immunitario, alla disfunzione della barriera emato-encefalica, alla disfunzione vascolare, alle patologie vascolari e alla resistenza all'insulina centrale. Sei di queste proteine ​​possono essere modificate con farmaci attualmente disponibili, prescritti per condizioni diverse dalla demenza.


"Questi risultati offrono nuovi percorsi per ulteriori studi che possono esaminare se farmaci che puntano queste proteine ​​possono prevenire o ritardare lo sviluppo della demenza", afferma il primo autore Joni Lindbohm MD/PhD della University College London e della University of Helsinki.


I risultati dello studio sono stati pubblicati su Alzheimer's & Dementia.

 

I nuovi metodi consentono progressi nella ricerca sulla demenza

Le proteine ​​amiloide-beta e tau hanno dominato la ricerca patofisiologica sull'eziologia della demenza, ma fino ad oggi gli esperimenti su prevenzione e trattamento che puntavano questi biomarcatori non hanno avuto successo. Ciò ha motivato le ricerche per cercare anche altri meccanismi potenziali che potrebbero predisporre alla demenza.


Lo sviluppo recente di piattaforme scalabili ha reso possibile analizzare una vasta gamma di proteine ​​circolanti, che possono rivelare nuovi processi biologici legati alle demenza. In questo studio gli autori sono riusciti ad analizzare le proteine ​​tra un nuovo gruppo di larga scala provenienti da campioni di sangue immagazzinati dagli studi British Whitehall II e US Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC), raccolti 20 anni fa.


Usando un gruppo di 5.000 proteine ​​misurate nel plasma, i ricercatori hanno identificato le proteine ​​che hanno previsto il declino cognitivo negli esami quinquennali e l'insorgenza successiva della demenza clinica. Le 15 proteine ​​prevedevano la demenza in entrambe le coorti, britannica e statunitense.

 

Ulteriori ricerche forniranno maggiori informazioni per trovare obiettivi di farmaci

"Questo nuovo studio è il primo passo nel nostro programma quinquennale di ricerca finanziato dal Wellcome Trust. In seguito esamineremo se le proteine ​​identificate hanno un'associazione causale con la demenza e se è probabile che siano modificabili e trattabili con farmaci", racconta uno degli autori, il prof. Mika Kivimäki, direttore dello studio Whitehall II alla University College London.


L'obiettivo finale del programma di ricerca è identificare nuovi obiettivi di farmaci per prevenire la demenza.

 

I tassi di demenza e il costo correlato sono in aumento

Il numero globale di individui che vivono con la demenza è di circa 45 milioni e si prevede che il numero sia due/tre volte superiore nel 2050. Negli Stati Uniti il ​​costo annuale delle cure per coloro che vivono con la demenza sono aumentati del 35% dal 2015 e sono quasi un miliardo ogni anno. È la quinta causa principale di morte a livello globale e attualmente non esiste alcuna cura per la malattia.

 

 

 


Fonte: University of Helsinki (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joni Lindbohm, Nina Mars, Keenan Walker, Archana Singh‐Manoux, Gill Livingston, Eric Brunner, Pyry Sipilä, Kalle Saksela, Jane Ferrie, Ruth Lovering, Stephen Williams, Aroon Hingorani, Rebecca Gottesman, Henrik Zetterberg, Mika Kivimäki. Plasma proteins, cognitive decline, and 20‐year risk of dementia in the Whitehall II and Atherosclerosis Risk in Communities studies. Alzheimer's & Dementia, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.