Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La vitamina D legata alle prestazioni cognitive delle donne

Vitamina D, luce del solevitd1 Due nuovi studi comparsi nelJournals of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciencesmostrano che la vitamina D può essere un componente di vitale importanza per la salute cognitiva delle donne man mano che invecchiano.

Nel primo, condotto da un team guidato da Cedric Annweiler, MD, PhD, dell'Università Angers Hospital in Francia, si è accertato che una assunzione più elevata di vitamina D nella dieta è associata ad un rischio minore di sviluppare l'Alzheimer.

I risultati della squadra di Annweieler sono basati su dati provenienti da 498 donne residenti in comunità, componenti della coorte dello studio Epidemiologia dell'Osteoporosi a Tolosa. In questa popolazione, le donne che hanno sviluppato l'Alzheimer presentavano un'assunzione più bassa di Vitamina al basale (media 50,3 microgrammi per settimana) rispetto a quelle che hanno sviluppato altre forme di demenza (media 63,6 microgrammi per settimana) o che non erano affette da demenza per niente (media 59,0 microgrammi a settimana).


Nel secondo, ricercatori guidati da Yelena Slinin, MD, MS, del Medical Center VA di Minneapolis, hanno scoperto che bassi livelli di vitamina D tra le donne anziane sono associati a più alte probabilità di deterioramento cognitivo globale e a un maggior rischio di declino cognitivo globale. Il gruppo di Slinin ha basato la propria analisi su 6.257 donne anziane residenti in comunità, alle queali serano stati misurati i livelli di vitamina D durante lo Studio delle Fratture Osteopatiche e la cui funzione cognitiva è stata testata con il Mini-Mental State Examination e/o il Trail Making Test parte B.

Livelli molto bassi di vitamina D (meno di 10 nanogrammi per millilitro di siero del sangue) tra le donne anziane sono stati associati a maggiori probabilità di compromissione cognitiva globale, al basale, e livelli bassi di vitamina D (meno di 20 nanogrammi per millilitro) tra le donne con cognizione deteriorata erano associati ad un rischio più alto di declino cognitivo globale incidente, misurato dalle prestazioni sul Mini-Mental State Examination.

 

Queste relazioni seguono un articolo pubblicato in Journals of Gerontology Series A all'inizio di quest'anno che ha scoperto che gli uomini e le donne che non ricevono abbastanza vitamina D - dalla dieta, dagli integratori, o dall'esposizione al sole - possono avere un maggiore rischio di lo sviluppo di limitazioni della mobilità e disabilità.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della The Gerontological Society of America.

Riferimenti:

  1. DK Houston, RH Neiberg, JA Tooze, DB Hausman, MA Johnson, JA Cauley, DC Bauer, MK Shea, GG Schwartz, JD Williamson, TB Harris, SB Kritchevsky. Low 25-Hydroxyvitamin D Predicts the Onset of Mobility Limitation and Disability in Community-Dwelling Older Adults: The Health ABC Study. The Journals of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciences, 2012; DOI: 10.1093/gerona/gls136.
  2. C. Annweiler, Y. Rolland, AM Schott, H. Blain, B. Vellas, FR Herrmann, O. Beauchet. Higher Vitamin D Dietary Intake Is Associated With Lower Risk of Alzheimer's Disease: A 7-Year Follow-up. The Journals of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciences, 2012; 67 (11): 1205 DOI: 10.1093/gerona/gls107.
  3. Y. Slinin, M. Paudel, BC Taylor, A. Ishani, R. Rossom, K. Yaffe, T. Blackwell, L.-Y. Lui, M. Hochberg, KE Ensrud. Association Between Serum 25(OH) Vitamin D and the Risk of Cognitive Decline in Older Women. The Journals of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciences, 2012; 67 (10): 1092 DOI: 10.1093/gerona/gls075.

Pubblicato in ScienceDaily il 30 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.