Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un test cognitivo vale lo stress per gli anziani?

Cara Carol: Mio padre di 93 anni ha problemi di memoria. Ha una serie di condizioni che richiedono un complicato sistema di farmaci, per cui li gestisco io, ma mi chiedo se debba essere testato per la demenza, per scoprire cosa sta succedendo. Egli soffre di ansia per essere passato attraverso tante procedure mediche nella sua vita.

La dottoressa di papà dice che sulla base dei suoi sintomi e di altri problemi di salute, non consiglia i test cognitivi, perché probabilmente non avrebbero altro risultato se non dire che ha dei deficit di memoria. Lei ha anche enfatizzato che papà ha problemi di salute che possono limitare la vita, così raccomanda di non fargli subire più del necessario. Sono d'accordo in linea di principio, ma ho letto articoli sui test e mi sento in colpa per non aver fatto per lui tutto il possibile. Quanto importante sarebbe fargli fare i test, considerando la sua età e la sua salute? - LD.

 

Cara LD: Sembri una figlia e una caregiver devota, così la tua preoccupazione è naturale. Con l'attuale attenzione sui test, probabilmente mi starei chiedendo la stessa cosa, se fossi al tuo posto. Tuttavia, come tu sembri capire, ci sono varie cose da considerare, non ultima l'età di tuo padre.


Ricorda che c'è un'enorme differenza tra una persona tra 60 e 70 anni che sta sperimentando una perdita di memoria ed eventuali cambiamenti di personalità, e un'altra con più di 90 anni, in particolare se l'unico problema è un po' di perdita di memoria. Dal momento che ci sono ben oltre 100 diversi tipi di demenza, tra cui alcuni che potrebbero essere aggravati dal trattamento destinato ad altri tipi, per i più giovani è quasi sempre meglio fare i test.


Una diagnosi potrebbe anche rendere idonee le persone a entrare nelle sperimentazioni cliniche che testano farmaci e terapie potenzialmente utili, se lo desiderano. Inoltre, dà loro più tempo per pianificare l'assistenza futura e cementare le loro scelte su chi gestirà la loro salute e le finanze quando non potranno più farlo.


Il fatto è che la maggior parte delle persone della sua età lottano un po' con la memoria. Chi ha un complicato sistema di farmaci da prendere ha la quasi certezza di avere problemi, dal momento che molti farmaci sono anticolinergici (nel senso che interessano la colina, che ha a che fare con il cervello). Dal momento che stai già lavorando con il medico del padre, probabilmente fatto questo è stato considerato, ma non è male chiedere.


Se lui fosse stato eccezionalmente sano e avesse appena superato i 90, sarei comunque ancora un po' titubante a fargli fare i test, a meno che quella non fosse stata una sua scelta, ma forse ci sarebbe un motivo unico per farlo. Nel caso di tuo padre, come il medico, mi chiedo che cosa ci guadagnerebbe.


Se questo fosse mio padre, gli chiederei cosa vorrebbe fare, ma non insisterei sul test, a meno che non lo voglia. Lavora a stretto contatto con il suo medico, però, e chiedi suggerimenti che possono aiutare ad aumentare la qualità di vita di tuo padre. Il tuo ruolo più importante ora è continuare ad amarlo e assisterlo così come egli è.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.