Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il diabete tipo 2 è un fattore di rischio per l'Alzheimer, qualunque sia l'etnia

 

Il diabete è un fattore di rischio noto del declino cognitivo e della demenza, condizioni legate all'età che colpiscono la memoria e le capacità di pensiero. Tuttavia, sappiamo poco sul collegamento diabete-declino cognitivo nelle diverse culture.


Scienziati della Mayo Clinic e dell'Huashan Hospital di Shanghai hanno esplorato l'associazione tra il diabete di tipo 2 e il deterioramento cognitivo per sapere se il rapporto cambia nelle diverse popolazioni. I partecipanti allo studio non avevano diagnosi di malattie relative alla memoria, come la demenza vascolare o la demenza di Alzheimer.


Per lo studio, i ricercatori hanno valutato i dati di due grandi studi continui basati sulla popolazione: Shanghai Aging Study (SAS) e Mayo Clinic Study of Aging (MCSA). Entrambi hanno progettazione e metodologie simili. Ad esempio, entrambi gli studi reclutano partecipanti di una popolazione definita, comprendono una valutazione in loco e di persona, usano test simili o analoghi per la cognizione, e comprendono partecipanti oltre i 50 anni. Il SAS usa test neuropsicologici adattati da test occidentali per armonizzarli con la cultura cinese.


Gli scienziati hanno analizzato i dati medici di 3.348 adulti cinesi e 3.734 adulti americani, i quali erano stati sottoposti a test cognitivi ed erano privi di demenza. Le cartelle cliniche dei partecipanti hanno determinato se avevano il diabete di tipo 2.


I ricercatori hanno scoperto che tutti i partecipanti che avevano il diabete di tipo 2, indipendentemente dalla popolazione alla quale appartenevano, sono andati significativamente peggio nei test cognitivi, rispetto ai partecipanti che non avevano il diabete. Questi risultati suggeriscono che il diabete è legato al deterioramento cognitivo in entrambe le culture, orientale e occidentale.


"Abbiamo voluto studiare il diabete e il deterioramento cognitivo in questi due gruppi etnici completamente diversi per vedere se ci sono delle differenze. Abbiamo scoperto che in entrambe le coorti, una storia di diabete era associata ad una maggiore compromissione della funzione cognitiva", dice la co-autrice dello studio Rosebud Roberts MB/ChB, epidemiologa della Mayo Clinic.


I risultati sono stati gli stessi anche dopo l'aggiustamento per età, sesso e l'istruzione, così come per i problemi vascolari. In particolare, i partecipanti americani e cinesi con diabete hanno fatto notevolmente peggio nei test della funzione esecutiva, rispetto alle persone in entrambe le popolazioni di studio che non avevano il diabete. La funzione esecutiva è la capacità di prendere decisioni, pianificare e risolvere problemi, ed è associata con il lobo frontale del cervello.


Nella popolazione Shanghai, una diagnosi di diabete è stata associata ad una prestazione peggiore anche nei test di memoria, abilità visuo-spaziali e linguaggio. Una possibile ragione di questa differenza è che la popolazione studiata dal SAS ha sviluppato il diabete in età più giovane, rispetto alla popolazione MCSA.


La Dott.ssa Roberts dice che la ricerca è importante, perché dimostra che la compromissione della funzione esecutiva può essere un effetto precoce del diabete, e un'età più precoce della diagnosi di diabete determina deficit cognitivi superiori. Tuttavia, aggiunge, gli effetti complessivi del diabete sulla cognizione sono simili nelle popolazioni occidentali e orientali.


Il MCSA è uno studio prospettico basato sulla popolazione iniziato nel 2004 per studiare la prevalenza e l'incidenza del deterioramento cognitivo lieve, e identificare i fattori di rischio del decadimento cognitivo lieve e della demenza.

 

 

 


Fonte: Mayo Clinic (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)