Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Con l'Alzheimer, le relazioni cambiano, ma è cruciale tenere aperta la comunicazione

Come cambiano le relazioni durante il viaggio dell'Alzheimer?

women talking communicating Image by freepik

Nel corso della malattia ci sono cambiamenti in molti aspetti delle relazioni tra l'individuo interessato e il suo caregiver. Questi cambiamenti, tuttavia, non riflettono una minore necessità di amore e affetto dell'individuo.


La perdita di compagnia è forse l'inizio dei cambiamenti della relazione. Il partner, assumendo ora il ruolo di caregiver, manca le opportunità di conversazione intellettuale e perde la persona che era un appoggio sicuro per eventuali problemi che sorgevano o per decisioni che dovevano essere prese.


L'individuo interessato potrebbe essersi sempre preso cura delle finanze della famiglia, ma man mano che la malattia avanza, il caregiver deve imparare a prendere tutte le decisioni sulle questioni finanziarie e legali, che possono essere impegnative e difficili per un caregiver già sopraffatto. Potrebbe essere di sollievo per il caregiver l'aiuto di un consulente finanziario per questi compiti e decisioni meticolosi.


Il morbo di Alzheimer (MA) colpisce anche la relazione sessuale tra i partner. L'individuo interessato può mostrare ipersessualità, con nuove esigenze sul caregiver e, a volte, può essere eccessivamente affettuoso nel momento o nel luogo sbagliato. Dall'altra parte, l'interesse per il sesso può svanire o diminuire e al caregiver manca presto quella intimità.


Tuttavia, può esserci intimità senza relazioni sessuali. Coccolarsi, ballare, godersi i momenti insieme tenendosi per mano, massaggi delicati ... sono tutti modi di trovare intimità e per soddisfare il bisogno di amore e affetto dell'individuo interessato, nonché i bisogni del caregiver. È utile che il caregiver sia sincero nei suoi sentimenti riguardo questi cambiamenti di relazione e trovi il modo di esprimerli, parlandone con amici intimi o aderendo a un gruppo di supporto (auto-mutuo-aiuto).


Le relazioni con la famiglia e gli amici a volte cambiano drasticamente. Spesso la famiglia e gli amici sono intimiditi o a disagio per l'individuo con MA. Non sanno come comunicare con la persona e possono essere minacciati dai suoi comportamenti. Il caregiver diventa isolato quanto la persona cara.


Il caregiver dovrebbe contattare la famiglia e gli amici e condividere le condizioni della persona cara, con suggerimenti sulla comunicazione e sui modi in cui possono visitarla in modo non minaccioso e divertente. Il caregiver dovrebbe incoraggiare le visite con la famiglia e gli amici non solo per il bene della persona cara, ma anche per sentire quel senso di connessione con gli altri.


Nel viaggio del MA le relazioni cambiano e nascono nuove fonti di stress tra il caregiver e la famiglia. Gli altri familiari potrebbero non essere disposti ad accettare la diagnosi o ad aiutare nel piano di assistenza e i caregiver potrebbero sentirsi risentiti dalla mancanza di aiuto da parte loro. Potrebbero esserci conflitti riguardo le decisioni finanziarie o il tipo di assistenza data all'individuo interessato.


I caregiver dovrebbero affrontare queste preoccupazioni tenendo una riunione di famiglia, riconoscendo i sentimenti e consentendo a tutti di esprimere le loro preoccupazioni. Sebbene a volte non tutti siano sempre d'accordo, è importante mantenere aperte le linee di comunicazione e che tutti si rendano conto che è della massima importanza continuare a fare la propria parte per mantenere la qualità di vita della persona cara.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.