Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Francisco Lopera, il neurologo che ha tracciato l'origine genetica dell'Alzheimer ad esordio precoce

Ci ha lasciato a 73 anni lo scienziato che, con un approccio centrato su una famiglia, ha ribaltato il lavoro sulla perdita di memoria in mezza età.

Dr Francisco Lopera

Il neurologo colombiano Francisco Lopera, morto di cancro il 10 settembre scorso all'età di 73 anni, ha cambiato il corso della ricerca sul morbo di Alzheimer (MA), sia con approfondimenti sul suo meccanismo che con il suo approccio personale a lungo termine, incentrato sulla famiglia. Ha incontrato migliaia di persone di una singola famiglia, analizzando le loro storie per tracciare la demenza ereditaria.


Questo livello di fiducia dottore-paziente è diventato la base per una sperimentazione clinica in cui, per la prima volta, ha accettato di partecipare un singolo ampio parentado. Ha identificato una mutazione responsabile del MA ad esordio precoce. La dimensione della famiglia ha anche dato l'opportunità di rilevare, in un piccolo numero dei suoi membri, geni protettivi rari che possono ritardare di decenni l'inizio della malattia.


Per la stragrande maggioranza dei casi di MA la causa rimane sconosciuta. I casi legati a mutazioni singole sono rari, ma la maggior parte di ciò che sappiamo della malattia deriva da loro. Trovando una tale mutazione, presente alla nascita, che porta alla demenza circa 45 anni dopo, Lopera e i suoi colleghi hanno contribuito a scoprire i percorsi biochimici della malattia. Hanno anche fatto progressi verso un trattamento della malattia che colpisce oltre il 10% degli over-65 ed è tra le principali cause di morte a livello globale.


Lopera è nato nella piccola città di Aragón nel nord -ovest della Colombia e si è formato in medicina nella vicina Università di Antioquia nella capitale provinciale Medellín, dove ha trascorso tutta la sua carriera. All'epoca, i medici appena laureati avevano di fronte un anno di servizio sociale obbligatorio, chiamato rural. Lopera lo trascorse vicino al confine con Panama, dove ha trovato situazioni insolite, come i pipistrelli vampiri che diffondono la rabbia nei bambini.


Nel 1982, all'inizio della pratica neurologica a Medellín, e sempre curioso di conoscere casi insoliti, si imbatté in un uomo di 47 anni con demenza di mezza età, una malattia presente da diverse generazioni nella famiglia dell'uomo. Per un decennio, Lopera e la sua collega, la psicologa Lucia Madrigal, hanno viaggiato nelle campagne di Antioquia e in profondità nei barrios (quartieri) di Medellín, dove hanno sentito ripetutamente di perdita di memoria ad esordio precoce che colpiva le persone che, come scoperto dopo, facevano parte della stessa famiglia. Hanno messo insieme un vasto albero genealogico, che ha rivelato che, in media, il 50% della prole di un genitore colpito sviluppa la malattia. Questo modello suggeriva con forza che un gene mutato fosse responsabile.


Nel 1989, ho incontrato Lopera a Bogotá. Mi ha mostrato l'albero genealogico e abbiamo immediatamente iniziato una collaborazione che sarebbe durata 35 anni. Senza indagini post mortem, la causa della perdita di memoria era sconosciuta. Con qualche difficoltà, Lopera ha convinto una famiglia a consentire a una tale indagine. Un neuropatologo è volato a casa mia a Boston, nel Massachusetts, con il cervello di un membro colpito della famiglia che era morto. Abbiamo osservato i tratti distintivi del MA: depositi di proteina amiloide-β (placche senili) e aggregati di proteina tau all'interno dei neuroni (grovigli neurofibrillari).


Lopera ha poi fondato una preziosa banca cerebrale a Medellín che oggi ha più di 500 cervelli. Durante gli anni '80 e l'inizio degli anni '90, molti membri della famiglia hanno contribuito con campioni di sangue. Nonostante la fornitura inaffidabile di elettricità durante gli anni della guerra civile in Colombia, è stato estratto abbastanza DNA per individuare una mutazione nel gene della presenilina. È ora nota come mutazione paisa, dal nome delle persone che vivono nella regione.


Una donna portatrice della mutazione non aveva la demenza nemmeno verso i 75 anni, quando è morta di melanoma. Uno studio di scansione ha rivelato che il suo cervello era carico di placche senili ma aveva pochissimi grovigli neurofibrillari. Chiaramente la sua resilienza alla demenza e la scarsità di grovigli, nonostante il grande carico di amiloide, indicava che c'erano meccanismi protettivi al lavoro.


La diagnosi genetica ha permesso di identificare i portatori prima che sviluppassero sintomi, aumentando la possibilità di ritardare o impedirli in uno studio clinico che puntava la patologia sottostante. Ma le famiglie avrebbero accettato di partecipare? In un'area in cui la stregoneria, conosciuta a livello locale come brujería, aveva più dominio del sistema medico, e in cui le persone stigmatizzavano la malattia come bobera, o 'follia', Lopera presentava delicatamente la logica e l'evidenza della scienza biomedica.


Fiducia e confidenza in lui delle famiglie hanno portato ad un'alta iscrizione e al tasso di abbandono più basso di qualsiasi esperimento di MA fatto finora. Sfortunatamente, come spesso accade a questa malattia, il farmaco non ha mostrato efficacia. Ma l'approccio di Lopera ha facilitato gli studi clinici della prossima generazione di farmaci. Ha anche messo la neuroscienza colombiana in prima linea nella ricerca sulla neurodegenerazione.


Da allora il team di ricerca di Lopera ha scoperto numerose mutazioni rare che causano condizioni neurodegenerative, alcune che colpiscono le famiglie numerose. La mescolanza di popolazioni spagnole, africane e indigene presente in Colombia negli ultimi 500 anni ha creato un'enorme diversità genetica diffusa in tutta la popolazione, con grandi segmenti di DNA da ogni ascendenza.


Dopo che i Conquistadores spagnoli sono arrivati nelle Americhe nel 1492, la popolazione indigena è stata decimata da malattie. Alcuni di coloro che sono sopravvissuti portavano rare mutazioni che differivano in ogni regione del paese, perfino in ogni piccola città. Man mano che le popolazioni si espandevano rapidamente, così faceva anche la frequenza delle rare mutazioni locali. Questi mini colli di bottiglia hanno portato a una mappa genetica della malattia che corrisponde alla mappa geografica.


L'approccio di Lopera, costruito sulla sua filosofia "Non sono loro a venire da noi; siamo noi che andiamo da loro", ha prodotto buona scienza e benevolenza, aprendo la strada a nuovi studi clinici e alla scoperta di varianti protettive rare.

 

 

 


Fonte: Kenneth S. Kosik in Nature (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KS Kosik. Francisco Lopera obituary: neurologist who traced genetic origin of early-onset Alzheimer’s. Nature, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)