Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I caregiver devono ricordare di occuparsi di sé stessi per evitare il burnout

Quali sono i segni di burnout (esaurimento psico-fisico) del caregiver?

Un caregiver con burnout è sopraffatto e stremato fisicamente, emotivamente e mentalmente dalle responsabilità e dagli oneri della cura di una persona cara.


Quasi ogni caregiver sperimenta il burnout ad un certo punto e i caregiver di individui con Alzheimer e altre demenze hanno un rischio più alto di sviluppare depressione, ansia e di avere una qualità scarsa di vita rispetto ai caregiver di individui con altre condizioni.


Alcuni fattori che portano al burnout del caregiver includono le sue aspettative irrealistiche, il porre esigenze irragionevoli su se stessi e aspettarsi che la sua assistenza debba avere un effetto positivo e duraturo sulla salute e sulla felicità della persona cara. Il caregiver diventa anche frustrato e/o sopraffatto dalla perdita di controllo, dalla mancanza di denaro, di risorse e di competenze per gestire efficacemente le cure della persona cara.


La maggior parte dei caregiver non riconosce quando soffre di burnout e può persino diventare fisicamente e/o emotivamente malata. Alcuni segni di esaurimento del caregiver includono il ritiro sociale, l'irritabilità, la perdita di interesse per le attività preferite, i cambiamenti nel sonno e/o nei modelli alimentari (perdita/guadagno di peso), ammalarsi più spesso, stanchezza emotiva e fisica e persino desiderare di danneggiare se stessi o la persona cara.


I caregiver dovrebbero avere un forte sistema di supporto per prevenire il burnout, coinvolgendo un amico di fiducia o un familiare per condividere sentimenti e frustrazioni. Gruppi di supporto (o auto-mutuo-aiuto) sono disponibili a livello locale e online, compresi dei forum sui social media. Condividere sentimenti ed esperienze con gli altri nella stessa situazione aiuta a gestire lo stress, individuare risorse utili e ridurre i sentimenti di frustrazione e isolamento.


Inoltre, i caregiver dovrebbero cercare servizi di sollievo per avere una pausa, che siano a domicilio, in un centro diurno o un breve soggiorno in un ambiente di assistenza a lungo termine. I caregiver dovrebbero arrivare ad accettare la malattia dei loro cari e la sua progressione, riconoscendo quando arriva il momento di garantire cure 24/7 al di fuori della propria casa. E, spesso, il caregiver può trarre aiuto parlando con un professionista della salute mentale, un assistente sociale o un religioso, per risolvere questioni fisiche e/o emotive.


I caregiver dovrebbero avere la volontà di prendersi cura di se stessi, dedicarsi del tempo per un'ora o due al giorno. Non è un lusso godere di una giornata alle terme, incontrare amici, iniziare un nuovo hobby o semplicemente riposare a casa. Queste attività di auto-cura sono necessarie per i caregiver per evitare il burnout e continuare a mantenere un benessere generale e positivo, restando così in grado di prendersi cura dei loro cari.


Il percorso di caregiving può insegnare ai caregiver a comprendere le limitazioni e a sviluppare strumenti per affrontare le situazioni. I caregiver dovrebbero riconoscere e accettare il loro potenziale di burnout e cercare di prevenirlo attraverso la cura di sé, con abitudini alimentari sane, oltre a fare abbastanza esercizio fisico e dormire.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.