Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Condividi i compiti del caregiver per evitare il burnout

Quali sono i segni di esaurimento del caregiver?

Prendersi cura di qualcuno con Alzheimer o altra causa di demenza è molto stressante e drenante per il caregiver, sia mentalmente che fisicamente. Lo stress continuo può diventare burnout (esaurimento psico-fisco) e il caregiver può soccombere alla depressione o ad altri disturbi mentali e/o fisici. I caregiver dovrebbero imparare a prendersi cura di se stessi per essere preparati meglio a prendersi cura dei loro cari.


Quando le responsabilità iniziano a sopraffarlo, il caregiver può iniziare a mostrare sintomi emotivi e/o fisici. Di solito è la pazienza a esaurirsi nel caregiver medio; tuttavia, se il caregiver diventa più frustrato, irascibile e eccessivamente impaziente per le sue responsabilità quotidiane, potrebbe essere un'indicazione che il caregiver sta per esaurirsi.


Osserva anche se i modelli di sonno sono cambiati. Il caregiver dorme più ... o meno ... del solito? Si stanca più facilmente di prima? E i modelli alimentari sono cambiati? Il caregiver mangia più del normale o il suo appetito è diminuito? In più, cerca i segni che il caregiver sta diventando eccessivamente emotivo: es. grida di punto in bianco e/o per lunghi periodi di tempo. E il burnout potrebbe essere all'orizzonte se il caregiver sembra sempre triste, scoraggiato, ritirato o trae meno piacere nelle cose che gradiva, o sta persino ricorrendo all'alcol o ai farmaci, compresi quelli prescritti.


Se il caregiver ha alcune di queste caratteristiche, allora sta andando verso il burnout. Il caregiver dovrebbe prima prendere in considerazione di ottenere assistenza esterna a pagamento per aiutare nelle responsabilità quotidiane del caregiving, il che può essere fatto in vari modi.


Il caregiver può assumere un caregiver professionista o un aiutante a domicilio, che viene in casa e aiuta a prendersi cura dell'individuo interessato, oppure il caregiver potrebbe scegliere l'assistenza di sollievo, sia di un breve soggiorno 24/7 in una casa di riposo, che di un centro sollievo diurno in cui la persona cara può godere di socializzazione, stimolazione mentale e molte altre attività.


Queste scelte darebbero al caregiver un po' di quel tempo libero tanto necessario per ri-energizzarsi e rilassarsi. La condivisione con altri dei compiti di assistenza può scongiurare il potenziale burnout, quindi i caregiver dovrebbero chiedere aiuto a familiari e amici e includerli nel piano di assistenza generale.


È anche utile per i caregiver connettersi con altri caregiver impegnati in viaggi simili. I gruppi di supporto e auto-mutuo-aiuto offrono supporto così necessario, suggerimenti e strategie e, attraverso la creazione di relazioni in questi gruppi, i caregiver possono apprendere nuovi modi per far fronte e gestire lo stress continuo o travolgente.


Soprattutto, i caregiver devono praticare l'auto-cura tenendo il passo con le cure mediche personali, seguendo linee guida nutrizionali adeguate, facendo esercizio fisico e dormendo a sufficienza, oltre a fare cose che gradiscono. I caregiver potrebbero anche cercare uno specialista di salute mentale per benessere e terapia.


Sebbene sia inevitabile che i caregiver sperimentino giorni stressanti nei rispettivi ruoli di caregiving, dovrebbero essere consapevoli di sintomi e/o di fattori scatenanti specifici che possono essere segni di burnout, e cercare livelli appropriati di aiuto.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.