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Sonno REM o profondo? Qual è il tipo più importante?

Sleep pattern

La frase che si sente talvolta "Devo arrivare al sonno REM profondo", esprime una confusione comune su due tipi di sonno molto diversi. Il sonno profondo e quello a movimento rapido degli occhi (REM, rapid eye movement) non sono uguali; non si sovrappongono nemmeno. Ognuno ha schemi di onde cerebrali e caratteristiche fisiologiche diversi, sono presenti in momenti diversi del nostro ciclo del sonno e hanno ruoli diversi nel nostro benessere. Qual è più importante?


Anche se tutti i tipi di sonno sembrano essere essenziali, il sonno a onde profonde potrebbe essere considerato quello più essenziale. Fa molte cose per noi, supportando tutto il nostro sistema nervoso centrale. La sua caratteristica è farci sentire ristorati quando lo abbiamo e non ristorati quando non lo abbiamo. Se il tuo sonno è irrequieto e non ristoratore, forse non hai un sonno profondo sufficiente.


Se hai difficoltà a conservare nuove informazioni, potresti mancare di sonno REM e/o profondo. Entrambi i tipi di sonno sono presenti più volte per tutta la notte. (Leggere le fasi del sonno può confondere perché il 4° tipo elencato è spesso REM, ma il sonno della fase 4 è profondo. Le fasi 3 e 4 sono spesso raggruppate insieme come sonno profondo, quindi c'è molta confusione).


Un ciclo di sonno è di circa 90 minuti, quindi in genere dormiamo per quattro o sei cicli per notte. Alcuni cicli hanno più sonno delta profondo, altri più REM. Alcuni hanno entrambi. Nessun ciclo è esattamente come un altro, ecco perché tutto il nostro sistema è così intricato e specializzato.


REM e profondo hanno differenze importanti. Cominciamo con un sonno a onda profonda. Ha molti nomi, come sonno a onda delta (la sua onda cerebrale predominante), sonno di stadio 3-4, o di stadio 3 o di stadio 4.

 

Sonno a onde profonde

  • Il sonno profondo è un tipo, quello più profondo, di sonno non-REM. Mi piace pensarlo come quando il nostro sonno è addormentato.
  • Le lente onde cerebrali delta oscillano a circa 2-4 onde al secondo e costituiscono meno del 25% del nostro sonno notturno.
  • Il sonno profondo insorge dopo quello poco profondo (fasi 1 e 2) in un ciclo di sonno di 90 minuti.
  • Il sonno profondo viene generato dal lobo frontale e mostra il cervello al suo punto più coordinato. È sincronizzato con altre onde cerebrali, a differenza della disarmonia dello schema delle onde durante il sonno REM.
  • Questa 'risonanza neurale' può aiutare il sistema linfatico a pulire il nostro cervello, espellendo le placche di amiloide-beta e le proteine mal ripiegate associate all'Alzheimer.
  • Il sonno profondo è più diffuso nella prima metà della notte. Il cervello sembra dargli la priorità, immergendosi in un sonno profondo circa un'ora dopo essersi addormentati e poi alcune volte in più per tutta la notte.
  • Il sonno profondo tende a scomparire negli ultimi cicli della notte quando aumenta quello REM. (Grazie al cielo perché è difficile svegliarsi dal sonno profondo e se qualcuno o qualcosa osa farlo, potresti sentirti disorientato e irritabile).
  • La produzione dell'ormone della crescita avviene nel sonno profondo, ed entrambi calano con l'età.
  • Quando ci manca il sonno a onda profonda, sale il rischio di quasi qualsiasi malattia. La ricerca è chiara: abbiamo bisogno di un sonno a onda profonda per stare bene.
  • Le cose che danneggiano il sonno profondo includono l'alcol, le benzodiazepine, i farmaci oppiacei, la mancanza di attività e l'eccesso di sonno (dormire oltre il normale momento di risveglio).

 

Sonno REM

  • Il sonno REM è abbastanza diverso dalle altre fasi perché il cervello appare sveglio, ma il corpo rimane immobile. Per questo motivo si chiama anche sonno paradossale.
  • Le onde cerebrali REM sono più brevi delle onde delta e non sono sincronizzate come il sonno a onda profonda.
  • Il REM di solito arriva più tardi in un ciclo di sonno di 90 minuti e di norma appena prima del risveglio.
  • I sogni si verificano solitamente durante il sonno REM, ma i muscoli perdono tutto il tono, il che impedisce (alla maggior parte di noi) di mimare, esprimere fisicamente, i nostri sogni.
  • Tuttavia, la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e la respirazione accelerano, e i nostri occhi sfrecciano sotto le palpebre; ecco perché è chiamato sonno REM (rapid-eye-movement, movimento oculare rapido), indipendentemente dal fatto che stiamo sognando.
  • Il sonno REM è importante per l'apprendimento. Rafforza i ricordi la notte dopo aver imparato qualcosa di nuovo, è come fare clic su 'Salva' per un nuovo documento. (Anche i pisolini possono aiutare questo).
  • Il sonno REM assiste la memoria in modo diverso dal sonno profondo, concentrandosi su ricordi socio-emotivi e persino su ricordi dimenticati.
  • Il REM ci aiuta anche a stabilire connessioni che il nostro cervello non oserebbe nemmeno provare durante il giorno. È incredibilmente creativo nelle connessioni che tenta al di là di quanto riesce a fare il nostro pensiero diurno.
  • Il REM è spesso seguito da brevi periodi di veglia, che sono normali in un ciclo del sonno. Se ti svegli brevemente più volte a notte ma torni a dormire, non hai perso nessuna delle cose buone.
  • Il sonno REM non è più considerato solo ristoratore; è anche preparatorio. Stimola il sistema nervoso centrale, preparandoci al risveglio. Questo è l'ideale appena prima che suoni la sveglia.
  • Anche il sonno REM è molto vulnerabile agli effetti negativi dell'alcol, proprio come il sonno profondo. Alcol e sonno di qualità non vanno d'accordo.

 

 

 


Fonte: Jessica del Pozo PhD (psicologa) in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. J Del Pozo. Restorative Sleep Workshop: The Art, Science, and Spiritual Practice of Sleep. (August, 2022)
  2. DW Carley, SS Farabi. Physiology of Sleep. Diabetes spectrum, 2016, DOI
  3. J Peever, PM Fuller. Neuroscience: A Distributed Neural Network Controls REM Sleep. Current biology, 2016, DOI

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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