Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Malattie neurologiche in aumento: è vitale una collaborazione europea nella ricerca

L'Accademia Europea di Neurologia (EAN) ha espresso un forte impegno verso l'Europa durante il suo 3° Congresso ad Amsterdam, dal 24 al 27 giugno.


"Sono preoccupato delle tendenze verso lo scetticismo dell'Europa e della limitazione a breve termine agli interessi nazionali, inclusi i progetti di ricerca. Come il cambiamento climatico, l'aumento globale delle malattie neurologiche è una sfida che nessun paese può affrontare da solo", ha dichiarato il presidente dell'EAN, Prof. Dr. Günther Deuschl (Ospedale Universitario Schleswig-Holstein di Kiel).


"La ricerca di per sé riesce e fallisce sulla base della collaborazione internazionale. Ciò è particolarmente vero nel campo di ricerca intensiva della neurologia. Solo attraverso gli sforzi transfrontalieri potremo capire meglio malattie come ictus, demenza o Parkinson e trovare nuove risposte preventive, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative".

 

Malattie neurologiche in Europa: più di 220 milioni di persone colpite

Infatti, non c'è un'altra disciplina che si sta sviluppando così rapidamente come la neurologia. Questo ritmo veloce è richiesto con urgenza anche dal peso crescente delle malattie. I dati del Consiglio Europeo del Cervello indicano che in Europa 220,7 milioni di persone in totale (1) soffrono di almeno una malattia neurologica, più che le popolazioni della Germania, Francia e Gran Bretagna sommate.


Le cefalee (152,8 milioni di persone colpite) guidano la lista dei disturbi neurologici più comuni, seguite dai disturbi del sonno (44,9 milioni), ictus (8,2 milioni) e demenza (6,3 milioni). Molte malattie neurologiche come ictus, demenza o Parkinson hanno una componente di età in quanto l'incidenza di questi pazienti aumenta con l'età. Secondo Eurostat, nella UE il numero di persone oltre i 65 anni raddoppierà entro il 2060, arrivando al 52%.

 

Le malattie neurologiche costano 336 miliardi di euro l'anno

Ciò crea un enorme onere su coloro che sono colpiti, sul loro ambiente sociale, sulla società e sui sistemi sanitari. Molte malattie neurologiche portano a una grande sofferenza umana e limitano l'indipendenza di coloro che soffrono di queste malattie, anche a causa della disabilità e della necessità di cure. Le malattie neurologiche possono quindi essere estremamente costose.


I costi diretti e indiretti delle malattie neurologiche sono di 336 miliardi di euro l'anno (2), una cifra superiore al bilancio totale del governo federale tedesco. Le tre malattie più costose sono la demenza (105 miliardi di euro), seguita dall'ictus (64 miliardi di euro) e dal mal di testa (43 miliardi di euro). Il trattamento e gli oneri diretti non medici ammontano a 122 miliardi di euro, mentre i costi indiretti derivanti dalle indennità e dai pensionamenti anticipati, per esempio, ammontano a 93 miliardi di euro.


La malattia neurologica è un fattore sostanziale anche se misurato in DALY (3), il numero di anni di vita persi a causa della malattia e della mortalità precoce. I disturbi della demenza causano 2,2 milioni di DALY nell'Ue (4) mentre l'ictus ne vale 1,6 milioni, il Parkinson 640,000 e l'epilessia 260,000.

 

Le risorse dell'UE finanziano il 90% della ricerca transfrontaliera

"La neurologia e la politica sanitaria hanno un interesse comune in questo ambito. L'Europa dovrebbe fare molto di più per la ricerca nelle malattie neurologiche per risparmiare sofferenze ai pazienti e risparmiare i costi per i sistemi di servizi sociali", ha dichiarato il Prof. Deuschl.


Tuttavia, uno studio recente (Bouillon et al., Lancet, 1995; Rapporto Deloitte) mostra che la ricerca sanitaria rappresenta solo il 4 per cento dei 1,4 trilioni di euro spesi per l'assistenza sanitaria nei 28 Stati membri dell'UE. E un misero 2 per cento della spesa per la ricerca deriva da fondi dell'UE. La parte del leone di queste risorse dell'UE è investita nella ricerca transnazionale, che è estremamente utile per la ricerca neurologica.


"Il 90% della collaborazione transfrontaliera nella ricerca è finanziato dall'UE. Purtroppo solo alcuni fornitori di finanziamenti pubblici sono disposti ad assegnare denaro ai progetti transnazionali. È molto increscioso", ha sottolineato il Presidente EAN, Deuschl.


Dopo tutto, molti scienziati confermano di ricevere un impulso fresco essenziale dalla collaborazione transfrontaliera nella ricerca e beneficiano degli approcci e delle esperienze degli altri. L'utilità degli studi multicentrici è già stata accertata oggettivamente per la cardiologia: hanno un impatto doppio degli studi su singolo centro. Ci sono anche motivi scientifici che parlano a favore delle reti multinazionali di ricerca: gli studi multicentrici possono essere implementati in modo più efficace e fornire risultati rilevanti sulla pratica clinica effettiva.


Il Presidente EAN Deuschl, continua: "Chiedo quindi un livello adeguato di finanziamento della ricerca che non solo permetta di pensare al di fuori dei contesti nazionali ma che inviti attivamente la gente a farlo".


L'importanza di un approccio europeo comune è stata anche confermata nel rapporto "Il Valore del Trattamento" pubblicato alcuni giorni fa dal Consiglio Europeo del Cervello, a proposito del quale il Prof. Deuschl sottolinea: "Questo documento è una appello esplicito a favore di reti europee e piattaforme di ricerca comuni, che condividono dati e risultati, rafforzano la collaborazione con le reti di riferimento europee per le malattie rare e sviluppano azioni comuni e altre iniziative dell'UE".

 

 

(1) (2) Il calcolo comprende l'UE-27 più la Svizzera, la Norvegia e l'Islanda.
(3) DALY=Disability-Adjusted Life Years, anni di vita aggiustati per disabilità: la somma degli anni di vita persi a causa di mortalità prematura e di quelli perduti a causa di disabilità.
(4) Comprende l'UE-27

 

 

 


Fonte: B&K Kommunikation via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: BrainFacts.org, Brain Disease in Europe, November 2013; Olesen et al.: The economic cost of brain disorders in Europe. European Journal of Neurology 2012, 19: 155-16; Wittchen et al, The size and burden of mental disorders and other disorders of the brain in Europe in 2010. European Neuropsychopharmacology 2011, 21: 655–679; Bouillon et al.: Public investment in biomedical research in Europe Lancet, 2015, Vol. 386, No. 10001, p1335; EBC Research Project - The Value of Treatment for brain disorders: Policy White Paper Towards Optimizing Research and Care For Brain Disorders

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.