Piccoli cambiamenti nelle abitudini di guida, nell'uso del computer e nella routine dei farmaci potrebbero fornire indizi precoci sullo sviluppo del morbo di Alzheimer (MA).
Un ricercatore del Centro Medico Veterans Affairs di Minneapolis sta studiando tutti questi segnali attraverso sensori per monitorare i volontari e i cambiamenti nelle loro attività quotidiane.
Anche se il MA è una malattia cerebrale incurabile, la diagnosi precoce potrebbe consentire alle persone di ricevere servizi di supporto o terapie per rallentare la sua insorgenza, ha detto Adriana Seelye, neuropsicologa del VA che ha guidato la ricerca.
"Questi tipi di segnali sottili non vengono rilevati subito, quando potrebbero essere messi in atto degli interventi", ha affermato. "In molti casi le persone vengono alla nostra attenzione solo quando si verifica una crisi".
La precedente ricerca della Seelye ha mostrato che i cambiamenti nell'uso del computer e nei movimenti del mouse potevano predire un «lieve deterioramento cognitivo» (MCI), un precursore dell'Alzheimer. Un altro studio ha trovato che gli anziani con MCI erano guidatori più prudenti e prevedibili.
Ora lei vuole capire quali cambiamenti comportamentali sono più predittivi o se è una combinazione tra di essi a offrire gli indizi più accurati. Ha ricevuto dal VA i fondi per uno studio, e questa settimana ha vinto un sussidio dai National Institutes of Health per un secondo. Sta reclutando 130 volontari senior che non hanno la demenza. I volontari nello studio NIH verranno monitorati per quattro anni.
Dei rilevatori di forma fisica da polso misureranno il sonno e il movimento. I dati di un computer in auto riveleranno cambiamenti nel tempo in termini di velocità media, uso della strada e decisioni di svolte a destra o a sinistra. Altri ricercatori stanno esaminando i cambiamenti nel parlato e nella voce, tra le altre caratteristiche.
Sono necessari metodi di rilevamento precoce, ha detto la Seelye: "I sintomi dell'Alzheimer si sviluppano molto lentamente. Questo rende molto difficile rilevarlo per noi medici".
Fonte: Jeremy Olson in Star Tribune (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.