Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il legame tra diabete e demenza

Due delle tendenze più preoccupanti nel settore sanitario - l'impennata dei tassi di diabete di tipo 2 e la demenza - condividono numerosi processi biologici fondamentali. E gli scienziati stanno cominciando a pensare che non è solo una coincidenza.

Molti ricercatori ora ritengono che un adeguato controllo degli zuccheri nel sangue sia in grado di dare risultati in futuro, riducendo il numero di persone colpite da Alzheimer, altre forme di demenza e persino il normale declino cognitivo che viene con l'età.

"Il concetto che le malattie del cervello abbiano poco in comune con malattie che nascono in altre parti del corpo si sta rapidamente sgretolando", dice Debra Cherry, vice presidente esecutiva dell'Alzheimer's Association del Sud California (AA). California Southland. Le caratteristiche chiave trovate nello sviluppo di malattie cardiache e ictus - arterie bloccate e infiammazione nelle cellule - danneggiano anche il cervello. D'altro canto, aggiunge, "ciò che è bene per la riduzione del rischio di diabete è anche un bene per la riduzione del rischio di deterioramento cognitivo".

Il morbo di Alzheimer è la demenza più comune, colpendo 5,4 milioni di persone, un numero che è destinato a raddoppiare entro il 2040, secondo l'AA. La causa dell'Alzheimer è sconosciuta, anche se gli studi mostrano nel cervello, nelle persone con la malattia, più alte concentrazioni di grumi costituiti da una proteina chiamata beta amiloide. Non ci sono terapie per rallentare o arrestare il processo della malattia.

Oltre l'8% degli americani adulti e bambini hanno il diabete di tipo 1 o 2, e sono destinati a crescere in concomitanza con l'aumento dei tassi di obesità, un fattore di rischio per la forma di tipo 2 della malattia. Il diabete viene diagnosticato quando il corpo non può produrre abbastanza insulina o utilizzare correttamente l'insulina per togliere lo zucchero dal sangue. Quando la glicemia rimane troppo elevata, può danneggiare organi e portare a malattie cardiache, insufficienza renale, danni ai nervi e molte altre complicazioni. Ci sono farmaci per abbassare lo zucchero nel sangue, e nei casi più gravi, le persone con diabete devono prendere insulina. Il diabete di tipo 1 è di solito diagnosticato durante l'infanzia e richiede insulina, mentre il tipo 2 in genere comporta un aumento di peso nell'età adulta. Ma entrambe le patologie possono incidere sulla salute cognitiva più tardi nella vita.

La relazione tra diabete e le malattie di demenza è apparsa nei titoli dei giornali in Settembre, quando un ampio studio condotto in Giappone ha riferito che le persone con diabete hanno il doppio delle probabilità di sviluppare l'Alzheimer. Lo studio, pubblicato sulla rivista Neurology, ha scoperto che anche le persone con ridotta tolleranza al glucosio - un livello di scarso controllo glicemico che precede il diabete - avevano il 35% più probabilità di sviluppare un certo tipo di demenza.

Si stima che 1 caso ogni 10 di demenza può essere attribuibile al diabete, dice il neurologo Dr. Geert Jan Biessels dell'Università di Utrecht nei Paesi Bassi e ricercatore di punta sul rapporto tra le due malattie. Questi disturbi possono contribuire alla demenza decenni prima che si verifichino i sintomi come la perdita di memoria. Così, dice, trattare il diabete e i fattori di rischio associati con esso - come ipertensione e colesterolo alto - può aiutare a prevenire molti casi di demenza.

Il fallimento scoraggiante negli ultimi anni di messa a punto di trattamenti efficaci per l'Alzheimer ha portato i ricercatori a guardare con più interesse al legame tra diabete e altre malattie come le malattie cardiache e ictus. "Vogliamo trovare il modo di intervenire prima che la gente sviluppi il  decadimento cognitivo e la demenza", dice il Dott. Denise G. Feil, psichiatra geriatrico e ricercatore clinico al VA Greater Los Angeles Healthcare System.

L'associazione tra i due disturbi è complicata, però. I ricercatori stanno esplorando due strade, in via generale: una ha a che fare con la malattia vascolare e l'altra con il controllo della glicemia. Il fatto che la malattia vascolare può portare a demenza è noto da qualche tempo. Danni ai vasi sanguigni nel cervello sotto forma di mini-ictus che riducono il flusso sanguigno e uccidono le cellule possono causare la cosiddetta demenza vascolare, e il diabete è una delle malattie che possono accelerare questo tipo di lesioni cerebrali.

L'Alzheimer è diverso: si tratta di un accumulo di placche amiloidi nel cervello. Ma anche il diabete sembra giocare un ruolo in questo processo. Alcuni ricercatori ritengono che uno scarso controllo dello zucchero nel sangue può rendere più difficile per il corpo eliminare l'amiloide. Altri sospettano che alti livelli di glucosio creano una sorta di tossicità nel corpo legata allo stress ossidativo, in cui le molecole nocive dei radicali liberi si formano e danneggiano i tessuti. I radicali liberi sono pronti a reagire chimicamente con le altre molecole che colpiscono. "Irrompono nelle altre molecole, provocando infiammazione," dice la Cherry. "La placca amiloide può essere il risultato di infiammazione, almeno in parte".

Anche la genetica mostra un legame tra le due malattie. Le persone con una mutazione conosciuta come ApoE4, noti per avere un più alto rischio di Alzheimer, hanno anche un maggiore rischio di diabete.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in LosAngelesTimes il 7 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.