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Obiettivo: trattare SOLO gli effetti negativi degli enzimi dell'Alzheimer, conservando quelli positivi

Obiettivo: trattare SOLO gli effetti negativi degli enzimi dell'Alzheimer, conservando quelli positiviGli enzimi raramente fanno un solo lavoro.Quindi i tentativi di arrestare l'enzima che provoca le caratteristiche dell'Alzheimer spesso generano effetti collaterali, perché queste terapie impediscono all'enzima di svolgere le sue molte altre...

Un team è riuscito a sopprimere lo stress ossidativo e la morte dei neuroni associati all'Alzheimer

Un team è riuscito a sopprimere lo stress ossidativo e la morte dei neuroni associati all'AlzheimerA sinistra la sezione di un cervello normale, a destra quella di un cervello colpito da Alzheimer.Il cervello è una enorme rete di comunicazione, che contiene più di 100 miliardi di cellule nervose (neuroni), con ramificazioni che si connettono in più di...

Una mente attiva può posticipare i sintomi dell'Alzheimer, ma non rallenta la malattia sottostante

Le persone che si mantengono mentalmente e fisicamente sane in mezza età possono limitare i sintomi dell'Alzheimer, ma per la maggior parte delle persone l'attività non influenza i cambiamenti sottostanti provocati dalla malattia nel cervello...

L'ansia grave e cronica è un fattore di rischio per la demenza

Dei ricercatori hanno identificato un nuovo fattore che può aumentare il rischio di sviluppare la demenza: l'ansia. Le persone che hanno sperimentato livelli molto alti di ansia in un qualsiasi momento della loro vita hanno una probabilità più alta del...

Scoperta cruciale sul ruolo del sistema immunitario nell'Alzheimer: è più decisivo di quanto si crede

Il sistema immunitario ha un ruolo più importante di quanto si credeva nell'AlzheimerLe microglia (verde) circondano una placca amiloide (blu) nel cervello di topo modello di Alzheimer. I ricercatori della UCI hanno dimostrato che gli anticorpi endogeni di topo (rosso) si associano con le microglia nel cervello di questi topi e potenziano...

Nuovo test prevede la probabilità di demenza solo in base alla cartella clinica

Visto che ci piace vivere più a lungo, c'è un test al quale in futuro dovremo tutti abituarci: quello che ci darà la probabilità di essere colpiti dalla demenza, senza prelievi di sangue o mappature genetiche.E' una formula semplice calcolata in base...

I danni provocati al cervello dall'Alzheimer possono essere riparati?

Nel mio recente articolo su Stanford Medicine a proposito della ricerca di Alzheimer (Rethinking Alzheimer's, Ripensare l'Alzheimer), ho elencato i vari approcci innovativi degli scienziati di Stanford per mordere l'Alzheimer sul nascere, scoprendo che...

Come l'olio di oliva extra vergine esercita i suoi effetti neuroprotettivi dall'Alzheimer

Uno dei principali fattori che contribuiscono ai disturbi neurologici come l'Alzheimer e il Parkinson è lo stress ossidativo.Uno studio recente sui ratti, pubblicato nel Journal of Food Science and Technology il 5 gennaio 2016, suggerisce che alte...

L'ictus che sanguina nel cervello (emorragia cerebrale) associato all'insorgenza di demenza

Il sanguinamento da ictus nel cervello associato all'insorgenza di demenzaSchema di emorragia cerebrale. Fonte: National Stroke AssociationIl sanguinamento all'interno del cervello, o emorragia intracerebrale, è stato associato ad un rischio alto di sviluppare la demenza post-ictus, secondo una ricerca presentata alla...
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Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l'ippocampo

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l'ippocampoIl blu indica la posizione del piccolo locus ceruleus all'interno del tronco encefalico. (Foto: Shutterstock.com)Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito dall'Alzheimer ad esordio tardivo e, per il mantenimento...

L'accesso agli ausili dell'udito potrebbe ridurre i casi di demenza

La perdita di udito contribuisce alla demenza e al declino mentale, secondo una nuova ricerca eseguita da un medico che ha in programma di iniziare la prima sperimentazione clinica per studiare se gli apparecchi acustici possono prevenire o attenuare il...

Il sesso anche dopo i 50 aiuta a combattere la demenza, per effetto del rilascio di ormoni

Fare sesso potrebbe aiutare le persone anziane a ritardare la demenza, secondo gli scienziati della Università di Coventry, i quali hanno scoperto che gli over 50 ancora attivi in camera da letto hanno una funzione cognitiva più nitida.I test su uomini...

Studio collega i farmaci 'inibitori della pompa protonica' alla demenza

Un nuovo studio ha confermato un'associazione tra gli inibitori della pompa protonica (i farmaci che curano il bruciore di stomaco, l'ulcera peptica e altri disturbi collegati all'acidità del tratto gastrointestinale superiore) e l'aumento del rischio di...

Identificata una 'neurostatina' che può ridurre il rischio di Alzheimer

Identificata una 'neurostatina' che può ridurre il rischio di AlzheimerIl Professore Michele Vendruscolo, autore senior della ricerca.Dei ricercatori hanno identificato un farmaco che punta il primo passo nella reazione a catena tossica che porta alla morte delle cellule cerebrali, suggerendo la possibilità di trovare...

Dare sostegno agli altri, più che riceverlo, è utile per la nostra salute mentale

Il sostegno sociale ha benefici ben conosciuti per la salute fisica e mentale.Ma darlo, più che riceverlo, può avere effetti positivi unici su delle aree cruciali del cervello coinvolte nella risposta allo stress e nella ricompensa, secondo uno studio...

Memory Ensamble: per preservare i ricordi, il cervello deve regolare le reti neurali

La corale della memoria: per preservare i ricordi, il cervello deve regolare le reti neuraliI neuroni ippocampali esprimono una proteina (in rosso) che permette di controllare l'attività neuronale con un fascio di luce. I ricercatori possono quindi guidare l'attivazione dei neuroni (verde, a destra). (Fonte: ©Pablo Mendez/UNIGE)La memoria, cioè...

La demenza frontotemporale collegata ad un'alimentazione anomala

Il primo studio a indagare in maniera scientifica sui modelli alimentari nella demenza frontotemporale (FTD) ha trovato che i pazienti con questo disturbo hanno abitudini alimentari chiaramente inadeguate.Lo studio, pubblicato online su JAMA Neurology...

I 'poltroni' in mezza età avranno un cervello più piccolo in vecchiaia

Una scarsa condizione fisica nella mezza età può essere collegata a una dimensione più piccola del cervello 20 anni più tardi, secondo uno studio pubblicato il 10 Febbraio 2016 online su Neurology®. "Nel nostro studio abbiamo trovato una correlazione...

Trovato nuovo marcatore nel sangue per diagnosi precoce dell'Alzheimer

Un marcatore biologico del sangue legato all'Alzheimer, che in futuro potrebbe servire per un esame diagnostico affidabile del sangue per la demenza progressiva e fatale, è stato identificato dai ricercatori della Tel Aviv University, del Rambam Medical...

Studente vince premio scientifico per trattamento di Alzheimer ricavato dalla pelle di rana

Una studentessa di 16 anni di Hobart in Australia, che ha studiato l'uso di una sostanza chimica della pelle delle rane arboree come un possibile trattamento per l'Alzheimer, ha vinto un premio nazionale della scienza per il suo impegno nel...

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