Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato nuovo marcatore nel sangue per diagnosi precoce dell'Alzheimer

Un marcatore biologico del sangue legato all'Alzheimer, che in futuro potrebbe servire per un esame diagnostico affidabile del sangue per la demenza progressiva e fatale, è stato identificato dai ricercatori della Tel Aviv University, del Rambam Medical Center / Techion-Israele Institute of Technology e dalla Harvard University.


"Ci auguriamo che in futuro sarà possibile usare la nostra scoperta per sviluppare un semplice esame del sangue per questa grave malattia, anche nelle fasi iniziali", ha detto la Prof.ssa Illana Gozes, ricercatrice della TAU. Oggi la diagnosi di Alzheimer richiede un processo lungo e complicato, e la maggior parte dei medici usano test soggettivi della memoria, delle capacità cognitive e funzionali e dei cambiamenti di comportamento, ha detto ieri, Martedì 9/2.


In casi particolari, si eseguono costose scansioni cerebrali, che peraltro non sono ancora disponibili in ogni paese. A volte, vengono condotti test invasivi del cervello e dei fluidi spinali, ha osservato la Gozes che fa parte del dipartimento di genetica molecolare umana e biochimica alla Sackler Faculty of Medicine della TAU e della Scuola Sagol di Neuroscienze.


La nuova scoperta, appena pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, può portare ad un significativo passo avanti nella diagnosi di Alzheimer, ha detto. La presenza di una certa quantità del marcatore biologico nel sangue caratterizza i pazienti affetti da demenza.


La ricerca si è concentrata su una proteina chiamata ADNP che è stata scoperta nel laboratorio della Gozes 15 anni fa. "In studi precedenti, abbiamo dimostrato che la proteina e i suoi derivati proteggono il cervello da varie malattie. Nel presente studio, abbiamo deciso di esaminare in primo luogo se c'è un legame tra l'espressione dell'ADNP nel sangue del paziente e le sue capacità cognitive".


Nella prima delle tre parti in cui si divideva l'esperimento, 40 anziani istruiti e sani di Boston si sono sottoposti al test del QI, e campioni del loro sangue sono stati inviati al laboratorio della TAU. Sorprendentemente, più era alto il QI dei partecipanti, maggiore era il livello di ADNP nel sangue. Nella seconda fase, ancora a Boston, gli stessi 40 volontari sono stati sottoposti a scansione delle placche amiloidi nel cervello. Questa è la proteina che si accumula nel cervello dei malati di Alzheimer, ha detto la Gozes, ma a volte, si trova anche in piccole quantità nel cervello delle persone sane.


"Abbiamo cercato di confrontare la quantità di amiloide nel cervello con l'espressione di ADNP nel sangue", ha continuato. Questo è stato il lavoro dei ricercatori della TAU, che hanno trovato un collegamento tra i due. Maggiore è la quantità di amiloide nel cervello, minore è la quantità di materiale genetico RNA associato all'ADNP. I due esperimenti su persone anziane, ma in buona salute, hanno trovato un legame tra i livelli di ADNP e la sua espressione nel sangue e le loro capacità cognitive. Quindi, migliori sono le loro capacità cognitive, maggiore è il livello di ADNP nel sangue, secondo la Gozes.


Il terzo esperimento svolto al Rambam ha testato 17 persone affette da demenza e le ha confrontate con 11 soggetti sani con funzioni cognitive normali e 15 con decadimento cognitivo lieve.


I ricercatori hanno avuto una grande sorpresa: nelle cellule bianche del sangue dei malati di Alzheimer, "abbiamo trovato una quantità otto volte maggiore di RNA esprimente ADNP rispetto agli altri. Non c'è dubbio che questo è un chiaro indicatore biologico dell'Alzheimer, che potrebbe servire come base per un semplice esame del sangue per la diagnosi. Tale test potrebbe rendere possibile, per i pazienti che risultano positivi, di ottenere un trattamento preventivo che ritardi e moderi la malattia".


Poichè lo studio era piccolo, con relativamente pochi partecipanti, "non si può arrivare a conclusioni radicali. Ora intendiamo ampliare gli esperimenti su popolazioni aggiuntive", ha concluso la Gozes.

 

 

 


Fonte: Judy Siegel-Itzkovich in Jerusalem Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Anna Malishkevich, Gad A. Marshall, Aaron P. Schultz, Reisa A. Sperling, Judith Aharon-Peretz, Illana Gozes. Blood-Borne Activity-Dependent Neuroprotective Protein (ADNP) is Correlated with Premorbid Intelligence, Clinical Stage, and Alzheimer's Disease Biomarkers. Journal of Alzheimer's Disease, 2015 Nov 30;50(1):249-60. doi: 10.3233/JAD-150799.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.