Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Far emergere il poeta nascosto: la poesia aiuta le persone con demenza

Perché la creatività trionfa sulla ragione per le persone che vivono con gravi perdite di memoria.

 

Le persone che soffrono di demenza e Alzheimer devono costantemente sentirsi nominare le cose che non possono ricordare: dal momento di prendere i farmaci, a quello che facevano un tempo per guadagnarsi da vivere, a quali sono i loro figli.


E' difficile immaginare come devono sentirsi, ma si può supporre che non sia molto bello. Se invece l'attenzione fosse concentrata su ciò che queste persone possono ancora fare, o anche scoprirlo per la prima volta, la loro qualità di vita sarebbe senza dubbio migliore.


Con questo in mente, Molly Middleton Meyer, giornalista di Dallas nel Texas, ha deciso di scrivere poesie con delle persone affette da demenza e Alzheimer. L'ispirazione è arrivata a Meyer dall'esperienza personale: ha perso entrambi i genitori per l'Alzheimer, uno dopo l'altro, proprio mentre stava affrontando un divorzio. "E' stato un periodo brutale, così ho cercato qualcosa che mi desse una speranza", afferma Meyer.


La Meyer, che si auto-descrive «poeta segreto», ha deciso di ottenere un Master of Fine Arts in poesia, e questo l'ha portata ad iniziare il progetto Mind's Eye Poetry, con cui rende possibile dei seminari di poesia con pazienti di Alzheimer e demenza di tutto il paese. Lei promuove la sua attività come "Riscrivere la demenza", e la sua missione è convalidare le capacità creative dei pazienti e portare loro gioia nel farlo.


La Meyer si reca nelle strutture di assistenza di tutto il paese tenendo seminari di poesia, e stabilendo a volte relazioni a lungo termine con i pazienti. Durante un seminario, ognuno contribuisce con almeno una riga ad una poesia gruppo; in questo modo ha reso possibile oltre 700 poesie. "Penso che per loro sia molto liberatorio; il loro mondo sta diventando sempre più piccolo", afferma Meyer. "Per loro riuscire a volare fuori della loro mente in un altro luogo ed ricevere conferme ... li fa illuminare e vogliono aggiungere di più [alla poesia]".

 

Il potere curativo delle arti

Le arti sono sempre più legittimate per i loro effetti curativi nel mondo della medicina. La musica, per esempio, ha forse la più grande legittimazione clinica per pazienti affetti da demenza. "Ora sappiamo che la musica è decisamente allegra", afferma Meyer, aggiungendo che "la poesia è musica verbale".


La poesia è anche non lineare, il che la rende una forma naturale di espressione per le persone che possono fare associazioni libere naturalmente. "E' piacevole stare vicino a persone che non hanno paura di dire quello che pensano e sono disposte a correre dei rischi creativi", spiega la Meyer, aggiungendo che lei non sta certo sostenendo che bisogna avere la demenza, anche se molti critici suggeriscono che stia cercando di accontentare tutti per una patologia terribile. Spesso, gli oppositori sono caregivers che tendono a concentrarsi su ciò che ha perso la persona con Azheimer o demenza, continua la Meyer.


La tecnica della Meyer, invece, si concentra sull'ancoraggio dei pazienti al momento presente, e alcuni esercizi possono anche innescare ricordi. Lei in genere porta opere d'arte e chiede ai partecipanti al workshop di scrivere quello che vedono. Per esempio, "The Poppies" di Georgia O'Keeffe è stato descritto come "tempo d'estate a Santa Fe" e "un merlo che si impenna al tramonto", aggiunge la Meyer.


Lei fa anche domande come "Che cosa significa per te il Natale?" o "Come ti fa sentire l'inverno?", per tirare fuori i sentimenti invece delle sole percezioni sensoriali. E lei assegna delle sfide cognitive ai partecipanti dei suoi laboratori; per esempio chiede loro di non usare la stessa parola due volte. "Posso vedere l'ingranaggio che scatta", dice. "Mi piace quando c'è un silenzio quasi da disagio. Le risposte migliori vengono fuori sempre da questo momento".

 

Il potere curativo della poesia

C'è almeno la prova aneddotica che sta accadendo ancora molto all'interno della mente delle persone affette da demenza e Alzheimer. La scienza sta iniziando a sondare il motivo per cui le arti fanno emergere questa attività. "Le arti bypassano alcuni dei percorsi che vengono danneggiati dall'Alzheimer e attingono a quelli che non vengono usati di solito", afferma Daniel Potts, neurologo del Veterans Affairs Medical Center di Tuscaloosa in Alabama. "Il cervello ama gli atti creativi", continua Potts. "La creatività attinge dalla memoria emotiva e dal linguaggio legato alle emozioni".


Potts ha sperimentato il potere delle arti in prima persona. Suo padre, Lester, ha avuto la diagnosi di Alzheimer oltre dieci anni fa e, quando ha cominciato a perdere il linguaggio, si è rivolto alla pittura. Lester ha dipinto più di 100 acquerelli che ricordano la sua infanzia. "Egli non poteva dire quello che stava dipingendo, ma si sentiva confermato dall'essere lui", dice Potts, "e questo ci confortava".


Quando le condizioni di Lester si sono deteriorate al punto da dover essere ricoverato in un istituto psichiatrico, Potts ha trovato nelle arti il suo proprio meccanismo di farvi fronte. La vigilia di Capodanno del 2005 si è svegliato nel cuore della notte e ha scritto una poesia, la prima. Per l'intero mese successivo, Potts ha scritto una poesia ogni sera, quasi compulsivamente, dice. "Trovavo un grande conforto, e sono riuscito ad esprimere le cose che non avevo espresso". Soprattutto, aggiunge, egli ha espresso un'effusione di gratitudine per la vita che suo padre gli aveva dato.


Potts è stato così ispirato dalla sua esperienza che ha costituito una iniziativa denominata Cognitive Dynamics, che porta l'arte-terapia alle persone affette da Alzheimer e demenza nell'area di Tuscaloosa.


Come attivista a favore delle arti per l'American Academy of Neurology, Potts fa notare anche il grande interesse clinico nel potere di guarigione delle arti. "Le persone in prima linea stanno mettendo insieme scienza e arte, perché incidono più profondamente di quanto può fare la maggior parte delle nostre terapie", dice. "Dobbiamo entrare più profondamente nell'area spirituale ed emotiva per fare la differenza nella nostra assistenza".

 

 

 

 

 


Fonte:  Kristine Crane in USNews  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.