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Darce Fardy: con la demenza, a volte devi solo impegnarti di più

Darce Fardy: con la demenza, a volte devi solo impegnarti di piùNon c'è aiuto. Quando hai una diagnosi di demenza sei emarginato. Nessuno può farci niente. Non è intenzionale, ma è inevitabile. E non hai che da impegnarti di più.


Nessuno è esente da colpa. Fa parte dell'Alzheimer. A volte è inevitabile, come il Natale. La casa è in fermento, l'auto è partita, guidata da un nipote, i regali sono incartati. Non sono più in gioco, come si suol dire. Semplicemente succede.


Ho detto ai nipoti riuniti che, anche se ero con la loro nonna quando ha comprato i regali di Natale per loro, non avevo alcuna idea di cosa fosse il regalo che stavano per aprire. Tutti a ridere. Per di più, ho ringraziato Donna del libro che mi ha dato. Non era suo, ma di Dorothea.


Non sembra che sono in grado di tenere il passo con quello che succede a casa, certamente non a Natale. Probabilmente perché sono distratto, o perché sono un pessimo ascoltatore.


Nonostante le difficoltà, ci siamo divertiti al party annuale della Boxing Night. Si sono fatte vive trentasei persone, per la maggior parte amici di Sheila, Peter e Donna. Alcuni di loro non vedevano me e Dorothea da tempo.


C'era molto cibo e "carburante", compreso il Manhattan, il mio drink preferito che ora mi godo raramente. Ma ho pensato che, con Donna che mi tiene d'occhio, avrebbe potuto usare un po' di discrezione. Non è quello che faccio di solito. L'amico Wayne me l'ha fatto scoprire. E ora, quando lui e JoAnn vengono a cena, NON DEVO lasciarlo bere da solo. Non è educato.


Nessuno alla festa era a disagio con me intorno. Non mi aspettavo che lo sarebbero stati. Abbiamo avuto una meravigliosa visita dopo Natale da uno dei miei nipoti e sua moglie. Geoff è il figlio di mio fratello maggiore Hugh e di sua moglie Kay.


I suoi genitori sono morti entrambi. Io sono l'unico dei quattro ragazzi Fardy, l'unico di una famiglia di sei figli ancora in circolazione, almeno fisicamente. E' stato difficile per me far fronte alla conversazione. E chi era legato a chi, e come.


Ho notato di recente che sono molto instabile quando sono fuori dopo il tramonto. Non sono mai solo. Ora c'è sempre qualcuno attaccato a questo vecchio. La mia quota di imbarazzo deve essere molto alta in queste situazioni.


Dorothea ed io siamo molto incoraggiati dalle e-mail e lettere che riceviamo. Una notevole di recente è stata scritta a mano e veniva da un signore di Englishtown. L'uomo scriveva a proposito dei miei articoli, che aveva letto tutti.


E' stato particolarmente preso da uno che ha letto a Novembre. Ha detto di averlo letto ad alta voce a sua moglie e poi a sua figlia ed è stato spinto a scrivermi. Ha descritto la lettera come "da un autore a un altro". Mi ha lasciato accennando alla canzone We’ll Rise Again.


Mi piacerebbe incontrare quest'uomo.


Più tardi in Gennaio, io e Dorothea siamo stati intervistati insieme da un giornalista della CBC TV. Stephanie ci ha fatto sedere insieme sul nostro divano e entrambi abbiamo risposto alle domande sulla demenza, del convivere con essa e dell'essere sposati con uno che ce l'ha. E' così importante sentir parlare coloro che si "prendono cura" della persona con la malattia. E' più difficile da far fronte di quanto Dorothea ammetta.


Stephanie, dalla sezione francese della CBC di Halifax, l'ha condivisa con la sezione inglese. Un po' di flashback qui. Stavo aspettando lei e la sua "troupe" che arrivassero e aiutare, se necessario. Così stavo guardando il furgone della CBC. E' spuntata una giovane donna che sembrava essere sola. Ero pronto ad aiutare. Ha aperto il bagagliaio, ha preso un sacco e si è avvicinata ai gradini di casa, le braccia piene di telecamera e audio, ma solo una persona.


Ero giornalista radio e TV alla CBC, un bel pò di tempo fa, e quando andavamo a seguire i fatti avevamo sia un cameraman che un fonico (sì, maschi). Stephanie ha registrato in entrambe le lingue e il suo lavoro è apparso su entrambe le reti.


Di recente io e Dorothea siamo andati all'area Peggy's Cove Road per cambiare un regalo. Era una boutique piccola ed elegante. Sono entrato con Dorothea e ho notato che i corridoi erano stretti e gli scaffali erano accatastati di roba strana e costosa. E stavo li, instabile con quel maledetto bastone a quattro zampe.


Ho pensato che era più prudente tornare alla sicurezza della macchina. Giuro che ho sentito un sospiro di sollievo da parte del proprietario quando sono andato alla macchina.

 

 

 


Fonte: Darce Fardy in The Chronicle Herald (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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