Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Luci intermittenti e suono potrebbero essere nuove armi contro l'Alzheimer

annabelle singer georgia techAnnabelle Singer del Georgia Tech

Negli ultimi anni, Annabelle Singer e i suoi collaboratori hanno usato luci intermittenti e suono per trattare topi modello del morbo di Alzheimer (MA), e hanno visto alcuni risultati spettacolari. Ora hanno i risultati del primo studio di fattibilità umana del trattamento con sfarfallio, e sono promettenti.


"Abbiamo esaminato sicurezza, tolleranza e aderenza e diversi esiti biologici, e i risultati erano eccellenti, migliori di quanto ci aspettassimo", ha detto la Singer, assistente professore del Dipartimento di Ingegneria Biomedica del Georgia Tech e alla Emory.


Lo scorso ottobre la Singer aveva condiviso  i risultati preliminari dello studio di fattibilità all'assemblea annuale dell'American Neurological Association e ora con James Lah, ricercatore di neurologia della Emory, è coautrice senior di uno studio che illustra i risultati, pubblicato su Alzheimer’s & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions.


Il trattamento con sfarfallio stimola le onde gamma, manipolando l'attività neurale, reclutando il sistema immunitario del cervello ed eliminado i patogeni: in breve, combatte con successo una lotta contro una malattia progressiva che non ha ancora una cura. Le ricerche precedenti avevano già dimostrato che aree sensoriali del cervello umano sono attivate dagli stimoli intermittenti per secondi o ore. Ma questa è la prima volta che la Singer e il suo team sono riusciti a testare la stimolazione sensoriale gamma per un lungo periodo di tempo.


Lo studio ha incluso 10 pazienti con lieve deterioramento cognitivo (che può diventare MA) che, attraverso un visore sperimentale e cuffie, sono stati esposti a luce e suono a 40 hertz per un'ora al giorno, un gruppo per 8 settimane, e un altro gruppo per 4 settimane dopo un inizio ritardato.


"Abbiamo sintonizzato i dispositivi a un livello di luce e suono che non solo era tollerabile, ma che è anche riuscito a provocare una risposta sottostante del cervello", ha detto Lah.


Come speravano e si aspettavano, ha detto la Singer, "c'era un effetto diffuso di coinvolgimento". Cioè, l'attività cerebrale - in questo caso, le onde gamma - si è sincronizzata con la stimolazione esterna. Le onde gamma sono associate a funzioni cognitive di alto livello, come la percezione e la memoria. Le interruzioni di queste onde sono presenti in vari disturbi neurologici, non solo nel MA.


Lo studio di fattibilità umana ha dimostrato che il trattamento delle onde gamma con sfarfallio era sicuro e tollerabile. Ed è forse ancora più sorprendente che i pazienti abbiano seguito il programma di trattamento completo.


"La continuità era una delle nostre principali preoccupazioni", ha detto la Singer. "Quando abbiamo inviato il dispositivo a casa dei partecipanti, ci siamo chiesti lo useranno? Lo useranno per alcuni giorni, e finirà lì? Siamo rimasti piacevolmente sorpresi che questo non sia successo".


I tassi di perseveranza hanno registrato circa il 90%, senza effetti avversi gravi segnalati durante lo studio o nel monitoraggio successivo di 10 mesi (alcuni pazienti si sono offerti anche volontari per continuare a essere monitorati e valutati dopo lo studio, sebbene questi dati non facessero parte della ricerca pubblicata).


Alcuni partecipanti hanno riferito un lieve disagio che avrebbe potuto essere legato allo sfarfallio: vertigini, fischio nelle orecchie e mal di testa. Ma nel complesso, ha detto la Singer, il profilo di sicurezza del dispositivo era eccellente. Ci sono stati anche alcuni esiti biologici positivi:

"Abbiamo esaminato la connettività di rete in modalità predefinita, che è fondamentalmente il modo in cui interagiscono tra loro diverse le regioni del cervello che sono particolarmente attive durante il riposo da svegli e nella memorizzazione", ha detto la Singer. "Nel MA ci sono deficit in questa rete, ma dopo otto settimane [di trattamento], abbiamo trovato un rafforzamento di quella connettività". Questo potrebbe indicare interazioni più forti e quindi una comunicazione migliore tra queste regioni.


Negli studi precedenti su animali, lo sfarfallio a 40Hz aveva stimolato le onde gamma del topo, riducendo in modo significativo alcune caratteristiche patogeniche di MA e ha chiamato in causa le microglia, le cellule immunitarie primarie nel cervello. Ma nello studio umano, non c'erano cambiamenti chiari nella presenza dei patogeni amiloide-beta o p-Tau.


Tuttavia, come negli studi sui topi, "anche nell'uomo c'è il coinvolgimento del sistema immunitario", ha detto la Singer. Il trattamento con sfarfallio ha scatenato l'attività delle citochine, le proteine ​​usate nella segnalazione cellulare, un segno che lo sfarfallio aveva impegnato il sistema immunitario del cervello.


"Questo è qualcosa che vogliamo vedere meglio, perché le microglia fanno cose come eliminare i patogeni. Alcune persone pensano che parte di ciò che va male nel MA dipende dal fallimento di questo meccanismo di eliminazione", ha detto la Singer.


Lei e Lah si sono chiesti se un esperimento umano più lungo farebbe la differenza, se per esempio ci sarebbe un'attività amiloide ridotta.

"Per adesso, questo è ancora preliminare, e non siamo per nulla vicini a trarre conclusioni sul beneficio clinico di questo trattamento", ha detto Lah. "Ma ora abbiamo alcuni ottimi argomenti per uno studio più ampio e più lungo con più persone".

 

 

 


Fonte: Jerry Grillo in Georgia Tech (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Qiliang He, Kay Colon-Motas, Alyssa Pybus, Lydia Piendel, Jonna Seppa, Margaret Walker, Cecelia Manzanares, Deqiang Qiu, Svjetlana Miocinovic, Levi Wood, Allan Levey, James Lah, Annabelle Singer. A feasibility trial of gamma sensory flicker for patients with prodromal Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions, 13 May 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)