Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Attenzione e memoria di lavoro: due lati della stessa medaglia neurale?

Working memory V control attentionSchema dei due esperimenti in cui sono stati mostrati alle scimmie 2 blocchi di colore e un simbolo che li invitava a guardare in alto (cerchio o linea inclinata verso l'alto) o in basso (triangolo o linea inclinata verso il basso). Poi è stato abbinato il colore scelto al suo punto sulla ruota dei colori. Nel primo esperimento (a sinistra), hanno visto prima i blocchi e poi il segnale direzionale. Nel secondo (a destra), hanno visto prima il segnale direzionale e poi i blocchi di colore. Fonte: Buschman Lab

 

Nel 1890, lo psicologo William James ha descritto l'attenzione come i riflettori che brillano non solo sul mondo che ci circonda, ma anche sui contenuti della nostra mente. La maggior parte degli scienziati cognitivi da allora ha fatto una forte distinzione tra le due definizioni fatte da James di 'attenzione sensoriale' e di 'attenzione intellettuale', ora di solito chiamate 'attenzione' e 'memoria di lavoro', ma James le aveva viste come due varianti dello stesso processo mentale.


Nuove ricerche di neuroscienziati dell'Università di Princeton suggeriscono che James era nel giusto, trovando che questa attenzione sul mondo esterno e l'attenzione ai nostri pensieri sono in realtà due lati della stessa medaglia neurale. Inoltre, hanno osservato la medaglia mentre gira nel cervello.


Un documento pubblicato il 31 marzo su Nature, da Matthew Panichello, associato di ricerca post-dottorato al Princeton Neuroscience Institute, e Timothy Buschman, assistente professore di psicologia e neuroscienze della Princeton, ha scoperto che l'attenzione e la memoria di lavoro condividono gli stessi meccanismi neurali. È importante sottolineare che il loro lavoro rivela anche che le rappresentazioni neurali dei ricordi vengono trasformate mentre dirigono il comportamento.


"Quando agiamo sugli stimoli sensoriali lo chiamiamo «attenzione»", ha detto Buschman. "Ma c'è un meccanismo simile che può agire sui pensieri che abbiamo in mente".


In un paio di esperimenti con due macachi rhesus, i ricercatori hanno scoperto che i neuroni della corteccia prefrontale che focalizzano l'attenzione sugli stimoli sensoriali sono proprio le stesse che si concentrano su un oggetto nella memoria di lavoro. Inoltre, Panichello e Buschman hanno realmente osservato le rappresentazioni neurali di quei ricordi, che si riallineano nel cervello mentre le scimmie sceglievano su quali ricordi agire.


[...]

"L'attenzione ti consente di focalizzare le risorse su un particolare stimolo, mentre un processo di selezione simile avviene con gli oggetti nella memoria di lavoro", ha detto Buschman. "I nostri risultati mostrano che la corteccia prefrontale usa una rappresentazione per controllare sia l'attenzione che la memoria di lavoro".


Le stesse registrazioni neurali hanno mostrato anche che scegliere un oggetto modifica i ricordi in modo che siano nascosti nella memoria di lavoro oppure usati per creare la risposta. Ciò comporta la rotazione dinamica della rappresentazione della memoria nella corteccia prefrontale.


Questo può essere paragonato a tenere un pezzo di carta con del testo su di esso. Se tieni il foglio con il bordo di fronte alla tua faccia, non puoi leggerlo. Questo occultamento, spiega Buschman, impedisce al cervello di innescare la risposta sbagliata, o di innescarla troppo presto.


"Il cervello trattiene le informazioni in modo che la rete non possa vederle", ha detto. Quindi, quando arriva il momento di rispondere alla fine del processo, la rappresentazione della memoria è ruotata. Proprio come ruotando il documento ti consente di leggere e agire sul testo, ruotare la rappresentazione neurale consente al cervello di dirigere il comportamento.


"Questa trasformazione dinamica mi ha semplicemente lasciato senza fiato", ha detto Buschman. "Mostra che il cervello può manipolare gli oggetti nella memoria di lavoro per guidare la tua azione".


"È un documento importante", ha detto Earl Miller, neuroscienziato del Massachusetts Institute of Technology, non coinvolto in questa ricerca. "L'attenzione e la memoria di lavoro sono state spesso discusse come due lati della stessa medaglia, ma erano solo opinioni. Questo documento mostra quanto tutto ciò è vero e ci mostra anche la 'medaglia', i meccanismi di codifica e controllo che condividono".


"Il nostro obiettivo non è quello di riscrivere la parola «attenzione»", ha detto Buschman, che invece spera che le scoperte di decenni di ricerca sull'attenzione possano essere generalizzate per far luce su altre forme di funzione esecutiva. "L'attenzione è stata ben studiata come controllo cognitivo degli stimoli sensoriali. I nostri risultati iniziano ad ampliare questi concetti ad altri comportamenti".

 

 

 


Fonte: Eoin O'Carroll in Materials provided by Princeton University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Matthew Panichello, Timothy Buschman. Shared mechanisms underlie the control of working memory and attention. Nature, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.