Schema dei due esperimenti in cui sono stati mostrati alle scimmie 2 blocchi di colore e un simbolo che li invitava a guardare in alto (cerchio o linea inclinata verso l'alto) o in basso (triangolo o linea inclinata verso il basso). Poi è stato abbinato il colore scelto al suo punto sulla ruota dei colori. Nel primo esperimento (a sinistra), hanno visto prima i blocchi e poi il segnale direzionale. Nel secondo (a destra), hanno visto prima il segnale direzionale e poi i blocchi di colore. Fonte: Buschman Lab
Nel 1890, lo psicologo William James ha descritto l'attenzione come i riflettori che brillano non solo sul mondo che ci circonda, ma anche sui contenuti della nostra mente. La maggior parte degli scienziati cognitivi da allora ha fatto una forte distinzione tra le due definizioni fatte da James di 'attenzione sensoriale' e di 'attenzione intellettuale', ora di solito chiamate 'attenzione' e 'memoria di lavoro', ma James le aveva viste come due varianti dello stesso processo mentale.
"L'attenzione ti consente di focalizzare le risorse su un particolare stimolo, mentre un processo di selezione simile avviene con gli oggetti nella memoria di lavoro", ha detto Buschman. "I nostri risultati mostrano che la corteccia prefrontale usa una rappresentazione per controllare sia l'attenzione che la memoria di lavoro".
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Fonte: Eoin O'Carroll in Materials provided by Princeton University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Matthew Panichello, Timothy Buschman. Shared mechanisms underlie the control of working memory and attention. Nature, 2021, DOI
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