Lo sviluppo di farmaci per patologie legate al cervello non è un processo efficiente, solo l'8% dei farmaci candidati che entrano nei test clinici ottengono l'approvazione della FDA. Una ragione fondamentale di questa bassa percentuale di successo è la mancanza di test pre-clinici che prevedono con precisione l'efficacia del farmaco e rilevano gli effetti collaterali indesiderati.
Ma ora, Jeremy Nathans e colleghi, della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, hanno sviluppato un nuovo approccio preclinico che sperano possa essere usato insieme alle attuali strategie per guidare lo sviluppo di farmaci più efficaci per condizioni relative al cervello.
Nello studio, Nathans e colleghi mostrano che una grande varietà di composti psicoattivi (sedativi, antipsicotici, antidepressivi, antiepilettici e farmaci d'abuso come cocaina, morfina, e fenciclidina) inducono alterazioni caratteristiche nei movimenti oculari dei topi e che il monitoraggio di questi cambiamenti può essere utilizzato per valutare rapidamente e quantitativamente la risposta dei topi a questi composti. Un esempio dell'utilità di questo approccio è stata dimostrata dal suo utilizzo per monitorare la progressione della malattia in un modello di topo della malattia neurodegenerativa di Huntington; i risultati suggeriscono che potrebbe essere usato per valutare l'efficacia delle terapie candidate per l'Huntington.
La ricerca appare nel Journal of Clinical Investigation.
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Fonte: Materiale del Journal of Clinical Investigation, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.
Riferimento: Hugh Cahill, Amir Rattner, Jeremy Nathans. Preclinical assessment of CNS drug action using eye movements in mice. Journal of Clinical Investigation, 2011; DOI: 10.1172/JCI45557.
Pubblicato in ScienceDaily il 12 Agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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