Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Terapia ormonale contro rischio di ictus e demenza

Se stai pensando alla terapia ormonale per aiutarti a entrare nella menopausa (o ci sei già) sarai felice di sentire che un nuovo studio indica che gli estrogeni possono proteggere il cervello da demenza e ictus, se si prende al momento giusto della menopausa.

I ricercatori hanno scoperto che quando i topi sono stati privati di estrogeni per un lungo periodo il loro cervello ha perso i recettori degli estrogeni, ma quando sono stati sottoposti a terapia estrogenica nel momento in cui gli estrogeni naturali sono stati rimossi, i recettori ormonali dei loro cervelli sono rimasti intatti, e l'estrogeno li ha protetti da ictus e dal tipo di degenerazione che può portare a demenza.

"Abbiamo utilizzato un modello animale e ci siamo concentrati sugli effetti degli estrogeni sull'ippocampo, perché quella regione del cervello è molto importante in relazione alla memoria e alla cognizione, ed è colpito dalla demenza", ha detto Darrell Brann, PhD, professore di neuroscienze alla Georgia Health Sciences University.

Hanno indotto l'ictus a gruppi di topi le cui ovaie erano stati rimosse e hanno scoperto che gli estrogeni hanno un effetto neuroprotettivo sul cervello, ma solo nei ratti che hanno iniziato la giusta terapia estrogenica dopo la rimozione dell'ovaio. Altri ratti che non avevano iniziato la terapia estrogenica fino a dieci settimane dopo la rimozione dell'ovaio (una durta lunga di vita per un topo) non ha avuto alcuna protezione al cervello dall'ormone.

Questo è super-interessante per due motivi:

  1. Conferma che gli estrogeni svolgono un ruolo nella protezione del cervello, da ictus e forse da demenza e altre patologie neurodegenerative, un qualcosa che è stato sostenuto da altre ricerche. "Secondo una ricerca della Mayo Clinic, le donne che hanno avuto una menopausa chirurgica hanno un maggiore rischio di demenza e Alzheimer, Parkinson, e tutti i rischi di mortalità da cause neurologiche", osserva il dottor Brann.
  2. Dà forza a quella che è conosciuta come la teoria "ipotesi del tempo", che afferma che la terapia estrogenica è utile solo se presa nel corso di una finestra cruciale, proprio intorno alla menopausa, ma non dopo che la menopausa è finita. In laboratorio i ricercatori hanno potuto osservare come un certo enzima ha distrutto i recettori degli estrogeni che non erano utilizzati, e che la terapia estrogenica ha bloccato questo enzima. Come forse sapete, i critici dello studio Women's Health Initiative (quello che ha scoperto che la terapia ormonale aumenta il rischio di infarto e di cancro al seno, tra gli altri) dicono che i suoi risultati erano distorti dal fatto che molti dei soggetti in studio erano ben oltre l'età della menopausa, quando hanno cominciato a prendere ormoni.

Il Dr. Brann e il suo team hanno più ricerche che sostengono l'idea che la deprivazione estrogenica nel cervello potrebbe svolgere un ruolo nell'Alzheimer. Ma se siete nel periodo della menopausa, ora, e non potete aspettare ulteriori ricerche per decidere se prendere gli ormoni, dovrete soppesare i rischi e i benefici da voi stesse, aggiungendo questo studio all'elenco di quelli che indicano che la sostituzione ormonale (per un tempo limitato, giusto al momento della menopausa naturale) ha benefici.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Pubblicato in Health Goes Strong il 11 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.