Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I neuroni spogliati della loro identità sono una caratteristica dell'Alzheimer

Neuron connecting1I neuroni nei pazienti con Alzheimer familiare tornano a uno stato indifferenziato, portando alla perdita della funzione neuronale e sinaptica.

I ricercatori della University of California di San Diego hanno identificato nei neuroni nuovi meccanismi che causano il morbo di Alzheimer (MA).


In particolare, hanno scoperto che i cambiamenti nella struttura della cromatina, la forma a spirale stretta del DNA, innescano la perdita di specializzazione dei neuroni e il loro ritorno a uno stato cellulare precedente. Ciò comporta l'interruzione delle connessioni sinaptiche, un effetto associato alla perdita di memoria e alla demenza.


I risultati sono pubblicati dal 13 novembre su Science Advances. Lo studio è stato fondato sulla domanda: in cosa si differenziano i neuroni nei pazienti con MA dai neuroni degli individui sani?


“È una questione fondamentale che potrebbe fornire il quadro e il fondamento per capire il MA a livello cellulare, e quindi spianare la strada a nuovi approcci terapeutici”, ha detto Shankar Subramaniam, professore di bioingegneria della UCSD.


Subramaniam ha lavorato con un team interdisciplinare di ingegneri e neuroscienziati della stessa università per rispondere a questa domanda. Hanno iniziato prendendo cellule staminali pluripotenti indotte umane, derivate da pazienti con MA familiare, che è una forma ereditaria di MA, e le hanno trasformate in neuroni.


Hanno usato tecniche di sequenziamento di nuova generazione per osservare quali geni sono espressi in questi neuroni e come è regolata l'espressione genica, e poi hanno fatto il confronto con il modo in cui si differenziano in neuroni di individui sani. Hanno scoperto che i neuroni derivati ​​da pazienti si de-differenziano in uno stato precursore.


“In altre parole, cessano di essere i neuroni, ha detto Subramaniam. “Questo è il difetto chiave osservato in vari pazienti con mutazioni distinte. Le conseguenze per il cervello sono drammatiche, con perdite delle connessioni sinaptiche che portano al declino cognitivo”.


I ricercatori hanno osservato altri difetti:

  • i geni neuronali vengono soppressi, così che queste cellule non hanno più alcuna istruzione che dice loro che sono neuroni;
  • sono in uno stato di tipo precursore, il che significa che possono innescare la crescita e la divisione cellulare, un fatto insolito in quanto il cervello adulto non produce nuovi neuroni;
  • e hanno infiammazione, che segnala danni o stress.


Gli stessi difetti sono stati osservati anche in campioni di cervello umano post-mortem di pazienti con MA. “Questa è stata la convalida dei nostri risultati, perché non stavamo vedendo questi meccanismi solo nelle cellule staminali, ma pure in campioni di cervello reali”, ha detto Subramaniam.


I ricercatori hanno seguito tutti questi meccanismi a ritroso fino ai cambiamenti nella struttura della cromatina. Parti di questa struttura sono costituite da regioni aperte, in cui i geni sono espressi o regolati, e altre parti costituite da regioni chiuse, in cui l'espressione genica è repressa. Nei neuroni malati, alcune regioni che solevano erano aperte ora sono chiuse, e viceversa. Di conseguenza, i neuroni non si comportano come dovrebbero, ha spiegato Subramaniam.


Il team sta ora lavorando allo sviluppo di farmaci per inibire questi meccanismi.

 

 

 


Fonte: University of California San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andrew Caldwell, Qing Liu, Gary Schroth, Douglas Galasko, Shauna Yuan, Steven Wagner, Shankar Subramaniam. Dedifferentiation and neuronal repression define familial Alzheimer’s disease. Science Advances, 13 Nov 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.