Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza. Ma le tue parole confortanti possono avere effetti diversi in base al modo in cui le esprimi, secondo una nuova ricerca eseguita alla Penn State.


I ricercatori hanno studiato la risposta delle persone a vari messaggi diversi che offrono sostegno emotivo. Essi hanno scoperto che i messaggi che convalidano i sentimenti di una persona sono più efficace e utili di quelli che sono critici o che sminuiscono le emozioni.


Secondo gli autori della ricerca, pubblicata nel Journal of Communication, i risultati potrebbero aiutare le persone a dare un migliore supporto ad amici e familiari.


“Una delle raccomandazioni emerse è che le persone evitino l'uso di un linguaggio che veicola il controllo o che contrasta senza giustificazioni valide”, ha detto Xi Tian PhD, professoressa assistente in Arti e Scienze della Comunicazione. “Per esempio, invece di dire a una persona angosciata come dovrebbe sentirsi, tipo 'non prenderla così male' o 'non pensarci', si potrebbe incoraggiarla a parlare dei suoi pensieri o sentimenti, in modo che possa trarre le proprie conclusioni su come cambiare sentimenti o comportamenti”.


La Tian ha detto che la ricerca precedente aveva mostrato che il sostegno sociale può contribuire ad alleviare lo stress emotivo e fisico, aumentare il benessere psicologico, e migliorare le relazioni personali. Ma - a seconda di come il supporto è formulato o espresso - potrebbe essere controproducente, come aumentare lo stress o ridurre la fiducia della persona di riuscire a gestire la sua situazione stressante.


Denise Solomon, capo dipartimento e professoressa di Arti e Scienze della Comunicazione, ha detto che stavano cercando di capire meglio perché i tentativi in buona fede di confortare gli altri sono a volte visti come insensibili o vani: “Abbiamo voluto esaminare il meccanismo di fondo che spiega perché alcuni messaggi di sostegno possono produrre conseguenze non volute. E anche come le persone rispondono cognitivamente ed emotivamente al sostegno sociale insensibile”.


Per lo studio, i ricercatori hanno reclutato 478 adulti sposati che avevano avuto di recente una controversia con il coniuge. Prima di compilare un questionario on-line, i partecipanti sono stati invitati a pensare a qualcuno con cui avevano discusso in precedenza del loro matrimonio o del coniuge. Poi, è stato loro sottoposto uno di sei possibili messaggi di sostegno e chiesto loro di immaginare quella persona mentre dava a loro quel messaggio.


Infine, i partecipanti hanno dato un voto, su varie caratteristiche, al messaggio dato loro.


“Abbiamo manipolato le frasi in base al modo in cui il messaggio convalida, supporta, riconosce o apprezza emozioni, sentimenti ed esperienze del destinatario del supporto”, ha detto la Tian. “In sostanza, i messaggi sono stati manipolati per mostrare livelli bassi, moderati, o alti di centralità della persona, e abbiamo creato due messaggi per ciascun livello di tale centralità”.


Secondo i ricercatori, un messaggio altamente centrato sulla persona riconosce i sentimenti dell'altra persona e la aiuta ad esplorare il motivo per cui potrebbe sentirsi in quel modo. Ad esempio: “Essere in disaccordo con qualcuno che ti è caro è sempre difficile. Ha senso che saresti turbato per questo”. Nel frattempo, un messaggio poco centrato sulla persona è critico e sfida i sentimenti della persona. Ad esempio: “Nessuna persona merita che te la prenda così tanto. Smetti di essere così depresso”.


Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori hanno scoperto che i messaggi di sostegno poco centrati sulla persona non hanno aiutato le persone a gestire il loro disaccordo coniugale in un modo che riducesse lo stress emotivo: “In effetti, questi messaggi sono stati percepiti come dominanti e privi di forza di discussione", ha detto Tian. “Questi messaggi hanno indotto più resistenza al sostegno sociale, tanto che i partecipanti hanno riferito di essersi sentiti arrabbiati dopo aver ricevuto il messaggio. Essi hanno inoltre riferito di aver realmente criticato il messaggio mentre lo leggevano”.


Al contrario, i messaggi molto centrati sulla persona hanno prodotto più miglioramento emotivo e hanno evitato il rifiuto del sostegno sociale: “Un'altra raccomandazione che può derivare da questa ricerca è che si dovrebbero usare messaggi centrati moderatamente / altamente sulla persona, quando aiutano gli altri ad affrontare i fattori di stress di tutti i giorni”, ha detto la Solomon.


I ricercatori hanno detto che le persone possono provare a utilizzare un linguaggio che esprime simpatia, attenzione e preoccupazione. Per esempio, “Mi dispiace che stai attraversando questo. Sono preoccupato per te e per come devi sentirti in questo momento“. Può essere utile anche riconoscere i sentimenti dell'altra persona o offrire una prospettiva, come dire: “È comprensibile che tu sia stressato, perché è qualcosa che hai realmente a cuore”.

 

 

 


Fonte: The Pennsylvania State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kellie St.Cyr Brisini, Denise Haunani Solomon, Xi Tian. How the Comforting Process Fails: Psychological Reactance to Support Messages. Journal of Communication, 2020, DOI

(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)