La pressione alta del sangue può influenzare condizioni come il morbo di Alzheimer (MA) interferendo con il sistema di gestione dei rifiuti del cervello, secondo una nuova ricerca sui ratti pubblicata su JNeurosci.
Mantenere la salute dei vasi sanguigni potrebbe quindi aiutare a evitare [o posticipare] il declino cognitivo.
L'ipertensione causa la perdita di elasticità e irrigidimento dei vasi sanguigni, penalizzando la rimozione delle molecole di scarto dal cervello.
Usando un topo modello di ipertensione, Maiken Negergaard e i colleghi dell'Università di Copenaghen e della Facoltà di Medicina di Yale hanno studiato come la condizione influisce sul movimento del liquido cerebrospinale e del fluido interstiziale fuori dalle cellule cerebrali.
I ricercatori hanno tracciato il flusso del liquido cerebrospinale e hanno scoperto che i ratti ipertesi mostravano ventricoli più grandi, volume del cervello ridotto e trasporto di liquidi alterato.
Hanno concluso che l'ipertensione interferisce con l'eliminazione delle macromolecole dal cervello, come l'amiloide-β, la proteina patologica di MA.
Trattamenti mirati all'ipertensione potrebbero quindi ridurre l'accumulo di amiloide-β e ritardare l'insorgenza del MA.
Fonte: Society for Neuroscience (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Kristian Nygaard Mortensen, Humberto Mestre, Hedok Lee, Serhii Kostrikov, Anna L. R. Xavier, Albert Gjedde, Helene Benveniste and Maiken Nedergaard. Impaired Glymphatic Transport in Spontaneously Hypertensive Rats. Journal of Neuroscience, 17 Jun 2019, DOI: 10.1523/jneurosci.1974-18.2019
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