Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove informazioni sui meccanismi patologici dell'Alzheimer

accumulated tau protein on cell membraneImmagine di microscopia a immunoelettrone della proteina tau accumulata sulla membrana cellulare. (Fonte: Henri Huttunen)

Ricercatori dell'Università di Helsinki hanno scoperto un meccanismo mediante il quale i complessi di proteine ​​tau dannose vengono trasmessi tra i neuroni.


Accanto alle placche di amiloide, gli aggregati di tau nel cervello sono un fattore significativo nella progressione del morbo di Alzheimer (MA). Il MA è associato a due neuropatologie: placche di amiloide e aggregati di tau, formati da proteina tau accumulata in grovigli neurofibrillari nei neuroni. Le placche di amiloide cerebrale sono la patologia più conosciuta, ma il significato della progressione della tau per la malattia è altrettanto importante.


"Sembra che nel MA l'accumulo di amiloide nel cervello inizia prima, ma i sintomi in genere appaiono dopo che la patologia amiloide ha indotto la patologia tau, a quel punto la morte delle cellule neuronali e la perdita di sinapsi iniziano ad accelerare", dice Henri Huttunen, docente di  neuroscienze dell'Università di Helsinki. "Sembra che l'accumulo di tau sia l'elemento veramente dannoso della malattia".


La tau è presente anche nei neuroni sani, ma l'accumulo di tau patologica, mal ripiegata, ha un ruolo chiave nel MA.

 

Come si trasferiscono da una cellula all'altra gli aggregati tau

In precedenza si pensava che gli aggregati tau potessero uscire dalle cellule solo dopo la loro morte, ma negli ultimi anni si è scoperto che la patologia tau può passare dalle cellule malate a quelle sane. Finora, però, non erano chiari i meccanismi molecolari che aiutano la tau a penetrare nella membrana cellulare.


Il recente studio del gruppo di ricerca di Henri Huttunen e Riikka-Liisa Uronen, pubblicato nella rivista Cell Reports, indica che l'accumulo di tau patologico innesca un meccanismo valvolare di sicurezza nella membrana cellulare, altrimenti ben regolata.


"Quando falliscono i meccanismi regolatori della tau, la proteina finisce nella membrana della cellula, invece che nel suo citoscheletro. Le zattere lipidiche ricche di colesterolo della membrana cellulare sembrano avere un ruolo centrale in questo meccanismo di secrezione della tau", dice Huttunen. Lo studio ha usato neuroni coltivati ​​e proteine ​​navetta fatte su misura per osservare da vicino il trasferimento della tau tra le cellule.


Di norma, la membrana cellulare mantiene strettamente separate le parti interne ed esterne della cellula. La membrana è un film grasso la cui permeabilità alle proteine, ai neurotrasmettitori e ad altre biomolecole viene attentamente regolata.

 

Nuove opportunità di farmaci per i disturbi della memoria

Dal punto di vista dello sviluppo dei farmaci, la scoperta introduce un nuovo meccanismo a cui possono puntare le molecole farmacologiche. L'accumulo di tau e amiloide nel liquido cerebrospinale e nel cervello sono già usati nella diagnostica della malattia.


I dati molecolari su come interagisce la tau con le membrane cellulari possono potenzialmente essere usati per rallentare il MA e le altre malattie chiamate tauopatie. A differenza delle placche amiloidi, gli aggregati di proteine ​​tau ci sono anche in altre malattie neurodegenerative, come la demenza frontotemporale.


"Attualmente siamo in grado di trattare solo i sintomi di questi disturbi, il che rende un obiettivo importante lo sviluppo di un trattamento che rallenta la progressione della malattia", spiega Huttunen, il cui progetto aveva già osservato che le membrane cellulari sono sensibili alla manipolazione e che gli acidi grassi omega-3 sono particolarmente efficaci nell'impedire alla tau di impregnare la membrana.


Le membrane cellulari neuronali contengono molti più acidi grassi omega-3 di altri tipi di cellule, e ci sono dati epidemiologici che suggeriscono la loro significatività per la salute del cervello, che si riflette nelle attuali raccomandazioni dietetiche.


"Quando abbiamo aggiunto acido grasso omega-3 DHA alle colture cellulari, la secrezione tau dalle cellule è crollata. Sembra che gli acidi grassi omega-3 modifichino la microstruttura della membrana cellulare, facendola diventare meno permeabile agli aggregati tau, imprigionando la proteina all'interno della cellula", dice Huttunen.

 

 

 


Fonte: Elisa Lautala in University of Helsinki (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Maria Merezhko, Cecilia A. Brunello, Xu Yan, Helena Vihinen, Eija Jokitalo, Riikka-Liisa Uronen, Henri J. Huttunen. Secretion of Tau via an Unconventional Non-vesicular Mechanism. Cell Reports, 20 Nov 2018, DOI: 10.1016/j.celrep.2018.10.078

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.