La maggior parte delle persone con demenza ha almeno un'altra condizione di salute e i servizi sanitari devono adattarsi per ottimizzare la loro salute e la qualità della vita, ha concluso un nuovo studio.
In una ricerca condotta all'Università di Exeter, la maggior parte delle persone con demenza è stata trovata con una o più condizioni di salute croniche aggiuntive (comorbidità), la più comune delle quali era l'ipertensione (pressione alta del sangue). Erano comuni anche diabete, depressione, malattie dei tessuti come l'artrite, malattie cardiovascolari e problemi cardiaci.
Le persone con più condizioni di salute hanno valutato la loro qualità della vita in modo meno positivo rispetto alle altre. Questo era particolarmente vero per le persone con cinque o più condizioni di salute.
I risultati, pubblicati su Age and Aging, derivano dalla ricerca sulla coorte Improving the experience of Dementia and Enhancing Active Life (IDEAL) che consiste di 1.547 persone con diagnosi di demenza che hanno fornito informazioni sul numero e sul tipo di condizioni di salute. I partecipanti hanno inoltre auto-valutato la loro qualità di vita, sia in relazione alla demenza che alla salute generale.
La professoressa Linda Clare, dell'Università di Exeter, ricercatrice responsabile degli studi di coorte IDEAL, ha detto:
"Le persone con demenza che vivono con condizioni di salute aggiuntive hanno un rischio più alto di sperimentare dolore, problemi di mobilità, ansia e depressione e riferiscono una scarsa qualità di vita. Anche se le condizioni multiple di salute sono comuni nelle persone anziane senza demenza, una diagnosi di demenza può significare che le altre condizioni non ottengono sempre l'attenzione che meritano.
"Con 800.000 persone nel Regno Unito che attualmente convivono con la demenza, questo studio evidenzia la necessità di una migliore pianificazione dell'assistenza e del supporto per affrontare diverse condizioni in modo più integrato. Ciò ottimizzerà la qualità di vita delle persone con demenza e dei loro caregiver e aiuterà le persone a vivere più a lungo in modo indipendente".
I ricercatori hanno scoperto che il 74% delle persone con demenza nello studio aveva una o più condizioni di salute aggiuntive, mentre il 22% aveva almeno tre condizioni aggiuntive.
L'Alzheimer's Society supporta l'IDEAL attraverso 2 milioni di sterline di fondi per un centro di eccellenza per la cura della demenza a Exeter, e la Società continuerà a sostenere il progetto almeno fino al 2022. Il dott. James Pickett, responsabile ricerca dell'Alzheimer's Society ha dichiarato:
"Questo studio aggiunge una solida evidenza di ricerca a ciò che le persone con demenza ci dicono su come altre condizioni di salute complicano la loro assistenza e l'impatto negativo sulla loro vita che può derivare da servizi sanitari che non adottano un approccio olistico.
"La ricerca sulla demenza non è tutta una questione di cura; l'Alzheimer's Society sta anche investendo in IDEAL e in altri studi vitali sull'assistenza attraverso i nostri Centri di Eccellenza perché lo dobbiamo alle 850.000 persone nel Regno Unito che attualmente vivono con una demenza, così che possano vivere meglio".
Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Sharon M Nelis, Yu-Tzu Wu, Fiona E Matthews, Anthony Martyr, Catherine Quinn, Isla Rippon, Jennifer Rusted, Jeanette M Thom, Michael D Kopelman, John V Hindle, Roy W Jones, Linda Clare. The impact of comorbidity on the quality of life of people with dementia: findings from the IDEAL study. Age and Ageing, 7 Nov 2018, DOI: 10.1093/ageing/afy155
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.