Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un nuovo metodo consente una diagnosi accurata dell'Alzheimer

New imaging method to detect Alzheimer

La diagnosi di morbo di Alzheimer (MA) è difficile, in quanto molte altre condizioni possono causare sintomi simili. Ora un nuovo metodo di scansione cerebrale può mostrare la diffusione di deposizioni specifiche di proteina tau, che sono uniche dei casi di MA.


"Il metodo funziona molto bene. Credo che sarà applicato clinicamente in tutto il mondo entro pochi anni", dice Oskar Hansson, professore di ricerca clinica sulla memoria dell'Università di Lund in Svezia, che ha condotto un importante studio internazionale sul nuovo metodo.


Ci sono due proteine ​​che sono note per essere collegate al MA: l'amiloide-beta, che forma le placche nel cervello e la tau, che forma grovigli all'interno delle cellule cerebrali. L'amiloide-beta si diffonde in tutto il cervello in una fase precoce, decenni prima che il paziente noti i segni della malattia. La tau, d'altra parte, inizia a diffondersi in una fase successiva, dai lobi temporali ad altre parti del cervello.


"È solo quando la tau inizia a diffondersi che i neuroni iniziano a morire e il paziente sperimenta i primi problemi con la malattia. Se analizziamo un paziente con difficoltà di memoria e dimostra di avere molta tau nel cervello, sappiamo con un alto grado di certezza che si tratta di un caso di MA", afferma il ricercatore senior Rik Ossenkoppele, della Lund University e del Centro medico dell'Università di Amsterdam.


Egli è il primo autore e Oskar Hansson è l'autore senior di un articolo pubblicato di recente sulla rivista medica JAMA (Journal of American Medical Association). L'articolo presenta uno studio su oltre 700 pazienti della zona di Lund-Malmö nel sud della Svezia, nonchè di quella di San Francisco e Seoul, aree dalle quali sono venuti altri ricercatori e i risultati di altre scansioni.


La presenza di tau nel cervello è rivelata da uno scanner PET, una tecnologia di scansione medicale che usa marcatori radioattivi che si fanno strada in diverse aree del corpo. "Somministriamo il marcatore tau speciale per via endovenosa al paziente. Se c'è tau in certe parti del cervello, il marcatore lo rileverà. Il risultato - sia che sia presente o no il MA - è visibile molto chiaramente nelle immagini PET", afferma Oskar Hansson.


Lo studio internazionale ha dimostrato che il nuovo metodo tau-PET ha una grande sensibilità e specificità: ha rilevato il 90-95% di tutti i casi di Alzheimer e ha dato solo pochi risultati falsi positivi in ​​pazienti con altre malattie. Il metodo tau-PET aveva un'accuratezza diagnostica nettamente superiore rispetto alla risonanza magnetica e meno risultati falsi positivi rispetto al PET amiloide-beta, due metodi che vengono usati abitualmente oggi.


La Tau-PET dovrebbe quindi essere di grande utilità nell'indagine su pazienti con problemi di memoria, non appena il metodo sarà approvato per uso clinico. "Se si trova che hai tau nel cervello secondo la tau-PET, è, con poche eccezioni, a causa del MA. Se hai una tau-PET normale e una demenza da lieve a moderata, i tuoi problemi di memoria sono molto probabilmente dovuti ad altre malattie neurologiche", sintetizza Oskar Hansson.


Anche se attualmente non esiste una cura per il MA, è comunque importante che i pazienti ricevano la diagnosi corretta. Da un lato, al paziente possono essere somministrati farmaci per alleviare i sintomi, e dall'altro, l'attività fisica, una buona dieta e un dosaggio corretto degli altri farmaci del paziente possono ottimizzare le capacità cognitive.


Il metodo tau-PET potrebbe anche essere prezioso negli esperimenti di nuovi farmaci contro il MA, in quanto può dimostrare se i nuovi farmaci sono riusciti a prevenire la diffusione di tau nel cervello.

 

 

 


Fonte: Lund University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rik Ossenkoppele, Gil D. Rabinovici, Ruben Smith, Hanna Cho, Michael Schöll, Olof Strandberg, Sebastian Palmqvist, Niklas Mattsson, Shorena Janelidze, Alexander Santillo, Tomas Ohlsson, Jonas Jögi, Richard Tsai, Renaud La Joie, Joel Kramer, Adam L. Boxer, Maria L. Gorno-Tempini, Bruce L. Miller, Jae Y. Choi, Young H. Ryu, Chul H. Lyoo, Oskar Hansson. Discriminative Accuracy of [18F]flortaucipir Positron Emission Tomography for Alzheimer Disease vs Other Neurodegenerative Disorders. JAMA. 2018;320(11):1151-1162. doi: 10.1001/jama.2018.12917

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)