Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è speranza per l'Alzheimer?

I numeri sono scoraggianti: 35 milioni di persone nel mondo ora hanno il morbo di Alzheimer (MA), e tre volte tanti forniscono cure non pagate a qualcuno con MA o un altro disturbo correlato alla demenza.


I sentimenti di speranza sui biglietti di auguri natalizi o i film caratteristici con un lieto fine difficilmente possono suscitare un atteggiamento di speranza in coloro che sono affetti da questa malattia apparentemente senza speranza.


Ma la speranza può esistere se le nostre prospettive cambiano anche solo di poco.


Speranza implica che c'è un significato in ciò che riserva il futuro. È collegata alla fiducia e alla fede in un Dio compassionevole o in qualche altro potere superiore. La speranza è connessa al momento in cui un individuo ha scoperto uno scopo e un significato nella vita, quindi è fiducioso durante i momenti più difficili. E la speranza è presente più spesso quando tutto il resto è stato strappato via, e non sembra esserci alcuna ragione logica per sperare.


Quindi, c'è una ragione logica per sperare nella devastazione dell'MA? Sì. stanno accadendo cose promettenti nel mondo della malattia.


Ad esempio, la consapevolezza della malattia sta crescendo e sta diventando sempre più impossibile da ignorare. Attraverso la ricerca o le piattaforme delle celebrità, come quella recente di Bill Gates, l'MA è emersa come una malattia da combattere e superare.


C'è speranza nei rapporti secondo cui il tasso di demenza per gli over 65 è diminuito del 24% tra il 2000 e il 2012, visto il maggior numero di persone che pratica stili di vita migliori per la salute del cervello.


Inoltre, un segno di speranza è che ci sono cinque studi clinici su larga scala progettati per prevenire o ritardare l'insorgenza dei sintomi di MA o demenza. I ricercatori hanno fatto progressi nel capire che la proteina tau ha un ruolo chiave nella perdita di memoria; i loro studi possono stimolare trattamenti mirati alla tau e portare a strumenti diagnostici migliori.


Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che l'infiammazione cronica aumenta il rischio di MA e che l'antidoto per combattere l'infiammazione può arrivare dalla dieta, dall'esercizio fisico e dal prendersi cura di se stessi.


Proprio come nel settore della ricerca, il lisozima, un componente importante del sistema immunitario, può essere potenzialmente un nuovo biomarcatore e un bersaglio terapeutico per l'MA. Altri risultati della ricerca suggeriscono che i farmaci che curano il glaucoma e il colesterolo alto possono potenzialmente ridurre il rischio di MA.


Infine, la speranza per una cura è salita tremendamente l'anno scorso quando il Congresso ha approvato $ 350 milioni ulteriori di fondi federali per la ricerca, un aumento del 60% su quanto stanziato nel 2015.


Questi progressi nella ricerca e nella consapevolezza sono promettenti, ma dov'è questa speranza per la persona colpita e per il suo caregiver? La risposta sta nella speranza che il futuro abbia più possibilità di quanto si possa immaginare o capire ora.


Un senso di speranza fa parte della nostra spiritualità interiore e fornisce incoraggiamento e forza per rimanere coinvolti, indipendentemente dallo stato di salute. Il compito spirituale della vita è nutrire la speranza. La persona con MA o demenza è preziosa perché esiste, non per quello che può o non può fare. L'MA non definisce l'identità della persona più di quanto non la definisca un'anca rotta.


Le persone con questa malattia, come tutte le altre, hanno un grande valore e hanno ancora doni e abilità da portare alla comunità in cui vivono. Hanno un nome, uno spirito, sentimenti, una personalità unica e, soprattutto, ognuno ha una storia di vita. Vivono la gioia e ancora danno e ricevono amore e attenzione. Dentro sono creature fiduciose. E così è il loro caregiver.


Ed è la speranza che li sostiene tutti.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)