Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta una importante causa di demenza: l'urea nel cervello

Scoperta una importante causa di demenzaUn team internazionale di scienziati ha confermato la scoperta di una importante causa di demenza, con importanti implicazioni per possibili trattamenti e diagnosi.


Il professor Garth Cooper dell'Università di Manchester, che guida il team di Manchester, afferma che l'accumulo di urea nel cervello, a livelli tossici, può causare danni al cervello e portare infine alla demenza.


Il lavoro fa seguito ai precedenti studi del Professor Cooper, che hanno identificato legami metabolici tra l'Huntington, altre malattie neurodegenerative e il diabete di tipo 2.


L'ultimo lavoro del team, composto da scienziati dell'Università di Manchester, dell'Università di Auckland, di AgResearch New Zealand, del South Australian Research and Development Institute, del Massachusetts General Hospital e della Harvard University, pubblicato ieri su Proceedings of the National Academy of Sciences, mostra che la Malattia di Huntington - uno dei sette tipi principali di demenza senile - è direttamente collegata ai livelli di urea cerebrale e ai processi metabolici.


Il loro studio del 2016, che aveva rivelato che l'urea è similmente collegata all'Alzheimer, secondo il professor Cooper, mostra che la scoperta potrebbe essere rilevante per tutti i tipi di demenza senile.


Lo studio sull'Huntington ha anche dimostrato che i livelli elevati di urea sono presenti prima dell'insorgenza della demenza, fatto che potrebbe aiutare i medici a diagnosticare e persino a trattare un giorno la demenza, ben prima del suo esordio.


L'urea e l'ammoniaca nel cervello sono prodotti della degradazione metabolica delle proteine. L'urea è più conosciuta come il composto che viene secreto dal corpo nelle urine. Se l'urea e l'ammoniaca si accumulano nel corpo, ad esempio perché i reni non sono in grado di eliminarli, possono verificarsi sintomi gravi.


Il Professor Cooper, della Divisione di Scienze Cardiovascolari dell'Università di Manchester, ha dichiarato:

"Questo studio sulla Malattia di Huntington è l'ultimo tassello del puzzle che ci porta a concludere che la quantità elevata di urea cerebrale ha un ruolo fondamentale nella demenza.

"L'Alzheimer e l'Huntington sono agli estremi opposti dello spettro della demenza - quindi se questo è vero per questi tipi, allora credo che sia altamente probabile che sia valido per tutte le maggiori demenze legate all'età.

"Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche per scoprire la fonte dell'urea elevata nell'Huntington, in particolare per quanto riguarda il potenziale coinvolgimento dell'ammoniaca e di un difetto metabolico sistemico.

"Ciò potrebbe avere profonde implicazioni per la nostra comprensione fondamentale delle basi molecolari della demenza e della sua trattabilità, compreso il potenziale uso di terapie già in uso per disturbi con fenotipi di urea sistemica".


La demenza provoca una perdita progressiva e irreversibile delle cellule nervose e del funzionamento del cervello, causando perdita di memoria e disturbi cognitivi che influenzano la capacità di apprendimento. Attualmente non esiste una cura.


Il team ha utilizzato cervelli umani, donati dalle famiglie per la ricerca medica, e pecore transgeniche in Australia. I membri del team di Manchester hanno usato la spettrometria di massa con cromatografia a gas, una tecnica di avanguardia, per misurare i livelli di urea cerebrale. Perché i livelli siano tossici l'urea deve aumentare di 4 volte o più rispetto al cervello normale, dice il professor Cooper.


Che ha aggiunto:

"Sappiamo già che l'Huntington è una malattia causata da un gene difettoso nel nostro DNA, ma fino ad ora non abbiamo capito come ciò possa causare danni al cervello; quindi riteniamo che questo sia un traguardo importante.

"I medici usano già delle medicine per combattere gli alti livelli di ammoniaca in altre parti del corpo. Ad esempio il lattulosio, un lassativo comune, intrappola l'ammoniaca nell'intestino. Quindi è concepibile che un giorno, un farmaco di uso comune possa essere in grado di fermare la progressione della demenza e potrebbe anche essere dimostrato che trattare questo stato metabolico nel cervello può aiutare la rigenerazione dei tessuti, dando così un indizio allettante che un giorno possa essere possibile l'inversione della demenza".

 

 

 


Fonte: University of Manchester via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Renee R. Handley, Suzanne J. Reid, Rudiger Brauning, Paul Maclean, Emily R. Mears, Imche Fourie, Stefano Patassini, Garth J. S. Cooper, Skye R. Rudiger, Clive J. McLaughlan, Paul J. Verma, James F. Gusella, Marcy E. MacDonald, Henry J. Waldvogel, C. Simon Bawden, Richard L. M. Faull and Russell G. Snell. Brain urea increase is an early Huntington’s disease pathogenic event observed in a prodromal transgenic sheep model and HD cases, PNAS 2017; published ahead of print December 11, 2017, doi:10.1073/pnas.1711243115

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)