Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Colesterolo e pressione sanguigna alti collegati alla perdita precoce di memoria

Una nuova ricerca sostiene che il colesterolo alto e l'ipertensione non solo mettono a rischio per le malattie cardiache, ma sono anche fattori di rischio per la perdita di memoria precoce e altri problemi cognitivi.

Lo studio, che verrà presentato alla 63a conferenza annuale dell'Accademia Americana di Neurologia a Honolulu il 9-16 aprile, ha coinvolto 3.486 uomini e 1.314 donne con un'età media di 55 anni.

I partecipanti sono stati sottoposti a tre test cognitivi per un periodo di 10 anni. Le prove hanno misurato il ragionamento, la memoria, la scioltezza, il vocabolario, e hanno valutato ogni individuo sulla scala di rischio Framingham. Il punteggio Framinghman, che si basa su uno studio del governo con lo stesso nome, viene utilizzato per predire il rischio a 10 anni di un evento cardiovascolare e si basa su età, sesso, colesterolo HDL, colesterolo totale, pressione arteriosa sistolica e se la persona ha fumato o aveva il diabete.

"Abbiamo scoperto che il rischio cardiovascolare nella mezza età è legato alla minore funzionalità cognitiva globale" ha detto a AOLHealth Sara Kaffashian, coautrice dello studio e studente di dottorato presso l'INSERM, l'Istituto Francese di Ricerca Sanitaria e Medica a Parigi.

I punteggi bassi dei test cognitivi, tra cui i problemi di memoria, sono stati collegati a un rischio, superiore del 10 per cento, di problemi cardiovascolari e di declino cognitivo sia negli uomini che nelle donne.

"Questo è importante dal punto di vista della prevenzione, perché gli individui di mezza età possono migliorare la loro salute cardiovascolare, per prevenire o ritardare il declino cognitivo o la demenza nel corso della vita", dice la Kaffashian. "Il nostro studio si basa su elementi di prova esistenti per l'importanza di identificare e trattare i fattori di rischio vascolare specialmente nelle fasi precoci della vita."

La Kaffashian dice che i fattori di rischio cardiovascolare, come la pressione alta, sono attualmente gli unici fattori di rischio curabili e prevenibili per il declino della memoria e la demenza. "Pertanto, il trattamento attivo di questi fattori di rischio attraverso modifiche dello stile di vita, come la cessazione del fumo e l'esercizio fisico o i farmaci, specialmente nelle fasi precoci della vita, non solo può prevenire la malattia cardiaca e l'ictus, ma preservare le funzioni cognitive".

"L'evidenza dagli studi clinici e patologici suggerisce che il trattamento dell'ipertensione può diminuire il rischio di demenza", ha aggiunto.

 


Fonte: Sara Kaffashian (studente di dottorato, INSERM, Parigi), Ralph Sacco (MD, professore, neurologia, epidemiologia e genetica umana, Miller School of Medicine, University of Miami), 06-11 Aprile 2011, presentazione, American Academy of Neurology annula meeting, Honolulu.

Pubblicato su Alzheimer's Reading Room il 24 febbraio 2011

Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria:
Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.