Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'aumento di enzimi nel cervello può rallentare la progressione dell'Alzheimer

Secondo uno studio pubblicato online sulla rivista Human Molecular Genetics, l'aumento sensibile di aminopeptidasi puromicina, il più abbondante peptidasi nel cervello dei mammiferi, rallenta l'accumulo negativo di proteine tau che sono tossiche per le cellule nervose e alla fine portano ai grovigli neurofibrillari, una caratteristica patologica principale dell'Alzheimer e delle altre forme di demenza.

I ricercatori hanno scoperto che potevano tranquillamente aumentare la aminopeptidasi sensibile alla puromicina (PSA/NPEPPS) da due a tre volte più del normale in modelli animali, con il risultato di rimuovere le proteine tau nei neuroni.

La rimozione delle proteine tau ha restaurato la densità neuronale e ha rallentato la progressione della malattia. I ricercatori non hanno rilevato alcuna anomalia a causa dell'aumento del PSA/NPEPPS, deducendo che l'incremento di attività del PSA/NPEPPS, può essere un valido approccio nel trattamento dell'Alzheimer e delle altre forme di demenza, conosciute come taupatie.

"La nostra ricerca ha dimostrato che, aumentando l'enzima del cervello noto come PSA/NPEPPS, si può effettivamente bloccare l'accumulo di proteina tau che è tossico per le cellule nervose e rallentare la progressione della degenerazione neuronale, senza effetti collaterali indesiderati", ha detto Stanislav L. Karsten (PhD) autore dello studio e ricercatore principale al Los Angeles Biomedical Research Institute della Harbor-UCLA Medical Center (LA BioMed). "Queste scoiperte suggeriscono che l'aumento di questo peptidasi presente naturalmente nel cervello, PSA/NPEPPS, può essere una soluzione terapeutica praticabile per eliminare l'accumulo di proteine tossiche indesiderate, come il tau, che causano la degenerazione neurale associata agli effetti devastanti dell'Alzheimer e di altre forme di demenza".

L'Alzheimer colpisce da 2 a 4 milioni gli americani e il numero crescerà a ben 14 milioni entro la metà del 21° secolo con l'invecchiamento della popolazione. Il potenziale del PSA/NPEPPS di proteggere i neuroni dalla degenerazione è stata riportata in un numero del 2006 della rivista Neuron. A quel tempo, i ricercatori hanno ipotizzato che il PSA/NPEPPS potesse essere un meccanismo naturale per proteggere i neuroni. Il Dr. Karsten, che era il principale autore dello studio del 2006, ha detto che il nuovo studio è il primo a fornire i dati che confermano il ruolo neuroprotettivo del PSA/NPEPPS nei mammiferi.

 


La ricerca è stata fianziata dal Alzheimer's Disease Research Center dell'UCLA, dalla CurePSP Society, dalla RGK Foundation, dall'Older Americans Independence Center dell'UCLA, da Liu Young Investigator Award, dall'Alzheimer's Association,dal LA BioMed e dal NARSAD.

Fonte: Materiale fornito da Los Angeles Biomedical Research Institute at Harbor-UCLA Medical Center (LA BioMed), via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Pubblicato su ScienceDaily il 16 Febbraio 2011

Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari. Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari. Liberatoria: questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo.


Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.