Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca (sui topi) indica che Alzheimer e altre neurodegenerazioni sono contagiose

Nuova ricerca (sui topi) indica che Alzheimer e altre neurodegenerazioni sono contagiose

L'Alzheimer, il cancro e altre malattie incurabili come il Parkinson e la demenza, possono essere contagiose, secondo i ricercatori dello Human Microbiology Institute, che hanno pubblicato una ricerca che collega queste malattie a dei virus batterici scoperti di recente.


In un articolo recente, pubblicato su Gut Pathogens, i ricercatori George e Victor Tetz, hanno detto di aver collegato le malattie a dei batteriofagi.


"Questa è una scoperta rivoluzionaria che cambia completamente la visione sulle cause di malattie incurabili come l'Alzheimer, il Parkinson, la demenza e altre", ha detto George Tetz, responsabile ricerca e sviluppo dell'HMI. "Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio a indicare che i batteriofagi possono causare malattie umane. L'infezione da batteriofagi che sappiamo puntare solo batteri, può essere dannosa per i mammiferi e gli esseri umani; questo apre nuovi modi per prevenire e curare queste malattie".


La loro ricerca collega i virus batterici a quelle che hanno chiamato 'malattie da microbiota'. Le malattie da microbiota causate da virus batterici portano alla cosiddetta sindrome da 'intestino permeabile', che negli ultimi anni si è scoperto che permette la traslocazione di batteri che innescano l'infiammazione cronica associata alla malattia infiammatoria intestinale, alla malattia di Crohn, al cancro, all'Alzheimer, all'autismo, al diabete, alle malattie cardiache, all'artrite reumatoide e altro ancora.


"La nostra scoperta indica che i batteriofagi, che in precedenza non erano considerati patogeni mammiferi o umani, possono promuovere le malattie da microbiota e, quindi, causare indirettamente condizioni patologiche dei mammiferi che sono associate alla permeabilità intestinale", hanno scritto i ricercatori.


George e Victor Tetz hanno anche detto che uno dei meccanismi della diffusione di queste malattie può essere il fatto che i batteriofagi sono presenti praticamente ovunque, dal mare ai pasti di tutti i giorni.


"Si ritiene che queste patologie non siano contagiose o, almeno, non c'è attualmente alcuna prova-di-concetto affidabile che siano contagiose", ha detto Victor Tetz, capo del nucleo scientifico dell'HMI. "Tuttavia, tenendo conto della loro possibile associazione con la permeabilità intestinale, si può presumere che la loro incidenza e distribuzione possano essere causate da fagi provenienti dall'ambiente esterno, perché i batteriofagi sono ampiamente diffusi e gli umani ne sono costantemente esposti. Infine, l'infezione del microbiota da parte dei batteriofagi può essere considerato un nuovo gruppo di malattie virali dei mammiferi".


Lo studio sta già ricevendo attenzione da importanti studiosi. Nikolai Petrovsky, professore di medicina alla Flinders University, autore di più di 90 documenti accademici, ha dichiarato: "C'è crescente evidenza che le endotossine rilasciate dai batteri intestinali, che fuoriescono attraverso la parete intestinale, contribuiscono ad una serie di disturbi cronici, compresa la resistenza all'insulina e le malattie cardiovascolari. Quindi è plausibile che i batteriofagi, che interferiscono con la flora intestinale, possano esacerbare questo problema. Questa è un'area di ricerca futura promettente".

 

 

 


Fonte: Human Microbiology Institute via PRNewswire (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: George Tetz and Victor Tetz. Bacteriophage infections of microbiota can lead to leaky gut in an experimental rodent model. Gut Pathog. 2016; 8: 33. Published online 23-6-2016. doi: 10.1186/s13099-016-0109-1

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.