Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un casco per individuare in anticipo i cambiamenti dell'Alzheimer

Un casco per individuare in anticipo i cambiamenti dell'AlzheimerIl MEG alla Universidad Politécnica de Madrid (Fonte: UPM)

I ricercatori del Centro di Tecnologie Biomediche (CTB) dell'Universidad Politécnica de Madrid (UPM) hanno dimostrato che il modello anormale di connettività funzionale nei pazienti con decadimento cognitivo lieve può essere considerato un indicatore delle alterazioni nel funzionamento dei neuroni a causa della comparsa dell'Alzheimer.


Il numero di persone affette da malattie neurodegenerative legate all'età è cresciuto a causa di un aumento della speranza di vita. Tra tutte queste malattie, l'Alzheimer è la malattia degenerativa più comune e interessa circa 26 milioni di persone in tutto il mondo.


L'Alzheimer è caratteristica perché, con il decorso della malattia, i neuroni muoiono e 20 anni dopo la sua comparsa appaiono i primi sintomi clinici che sono fondamentalmente la perdita della memoria. Quindi è essenziale una diagnosi precoce dell'insorgenza della malattia nelle fasi iniziali. Oggi, la fase precedente più studiata è il «decadimento cognitivo lieve» (MCI). Le persone con un deficit cognitivo lieve soffrono di vuoti di memoria e possono avere anche un rischio maggiore di sviluppare il morbo.


Ci si aspetterebbe di trovare un biomarcatore precoce dell'Alzheimer nelle tecniche di neuroscansione, in quanto esse consentono ai ricercatori di studiare i cambiamenti provocati nel cervello delle persone affette da questa malattia. La magnetoencefalografia (MEG) è una tecnica che misura con precisione i campi magnetici prodotti dall'attività neuronale del cervello.


La prima MEG in Spagna è stata installata alla Facoltà di Medicina della Complutense University di Madrid nel 2000 e da allora, l'Alzheimer è diventato una linea di ricerca del Laboratory of Cognitive and Computational Neuroscience (LNCyC). Il gruppo di LNCyC è il risultato di una collaborazione tra due università di Madrid (UPM e UCM) e, insieme con altri ricercatori del Data Mining and Simulation Lab (MIDAS) della CTB, ha guidato un progetto internazionale con la partecipazione dei laboratori di cinque paesi per chiarire se i modelli di attività cerebrale possono essere usati come biomarcatori del deterioramento cognitivo lieve. Così nei centri coinvolti sono state effettuate in totale 184 registrazioni di anziani sani e di pazienti con decadimento cognitivo lieve.


Dopo aver analizzato la popolazione registrata a Madrid, i ricercatori hanno trovato che i pazienti con deterioramento cognitivo lieve avevano una comunicazione minore tra le aree frontali e parietali, rispetto ai coetanei in buona salute. Dopo di che, i ricercatori hanno usato questi risultati per diagnosticare, senza avere alcuna informazione preventiva, i pazienti coinvolti nei centri internazionali. I risultati dimostrato che con questa tecnica i ricercatori hanno classificato i partecipanti dei gruppi internazionali come anziani sani o come pazienti con deterioramento cognitivo lieve con il 82% di accuratezza.


Il ricercatore responsabile, Fernando Maestu, ha dichiarato: "Questo risultato dimostra che il modello anomalo di connettività funzionale nei pazienti con decadimento cognitivo lieve è coerente in tutti i centri internazionali, e questo può essere preso come segno di alterazioni nel funzionamento dei neuroni a causa dell'insorgenza dell'Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Universidad Politécnica de Madrid via MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Fernando Maestú et al. A multicenter study of the early detection of synaptic dysfunction in Mild Cognitive Impairment using Magnetoencephalography-derived functional connectivity, NeuroImage: Clinical (2015). DOI: 10.1016/j.nicl.2015.07.011

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)