Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' possibile rilevare la malattia molto prima?

Un gruppo di ricercatori dell'University College di Londra è l'ultimo a riferire su un modo di rilevare precocemente l'Alzheimer, prima che i sintomi si manifestino. La nuova tecnica di prova, che è più invasiva rispetto ad alcuni altri tentativi di diagnosi precoce, necessita di una puntura lombare, seguita da una RMN (risonanza magnetica).

Il team della University College di Londra ha studiato 105 individui sani di 70- 80 anni. Prima hanno eseguito una puntura lombare per estrarre liquido cerebrospinale (CSF) in modo da poter misurare i livelli di una proteina chiamata amiloide, che si trova generalmente in bassi livelli nel liquido cerebrospinale delle persone che hanno l'Alzheimer.

Negli anni seguenti, tutti i soggetti si sono sottoposti a una risonanza magnetica del cervello per determinare il tasso di ristringimento. Hanno scoperto che il cervello degli individui con bassi livelli di amiloide (38 per cento del gruppo) si è ridotto due volte più velocemente del cervello di coloro che avevano livelli più elevati della proteina.

Gli individui con bassi livelli di amiloide avevano anche cinque volte più probabilità di possedere il gene apoE4, che è un fattore di rischio per l'Alzheimer, e avevano anche livelli più elevati di proteina tau, un'altra caratteristica delle proteine della malattia.

Un altro test per la diagnosi precoce di Alzheimer è stata segnalata di recente dalla Brunel University. Il nuovo screening di 30 secondi è progettato per i quarantenni ed offre la possibilità di verificare le persone molto prima che i sintomi siano evidenti.

Il professor David Bunce, PhD, del Centro di Ricerca di Salute Mentale presso l'Australian National University e la Brunel University, ha condotto la ricerca sul nuovo test, che secondo quanto riferito è in grado di identificare i segni potenziali dell'Alzheimer con una procedura informatica basata sul tempo di reazione di una persona. Il test potrebbe essere disponibile in 2-5 anni.

Altre ricerche sono state condotte presso il Brookhaven National Laboratory del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, dove gli scienziati hanno sviluppato una tecnica a raggi x che sperano aiuti a tracciare le placche amiloidi. I ricercatori sperano che la sofisticata macchina a raggi X permetterà loro di individuare molto prima l'Alzheimer.

Gli scienziati del Cedars-Sinai Medical Center, insieme con i colleghi del Weizmann Institute of Science in Israele e la University of Southern California, hanno utilizzato un esame della vista non invasivo per individuare le placche nella retina di topi geneticamente modificati per avere l'Alzheimer. Gli autori credono che le loro osservazioni forniscano le potenzialità di una tecnica di visualizzazione dell'occhio per una diagnosi precoce di Alzheimer attraverso la placca sulla retina.

E' possibile individuare l'Alzheimer precocemente? Il sito della BBC ha citato la Dr. Anne Corbett dell'Alzheimer's Society, il cui commento allo studio della London College University potrebbe applicarsi a tutti gli sforzi citati sopra: "Rilevare la demenza precocemente è veramente importante. Può aprire le porte a nuovi target terapeutici e può un giorno andare di pari passo con il vaccino dell'Alzheimer che gli scienziati stanno lentamente individuando."

FONTI: BBC, Brookhaven National Laboratory, comunicato stampa della Brunel University del 10 novmebre 2010, comunicato stampa del Cedars-Sinai Medical Center del 24 Giugno 2010.

EmaxHealth, 22 dicembre 2010

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.