Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova dieta MIND: "Protezione significativa dall'Alzheimer"

Una nuova dieta, chiamata opportunamente con l'acronimo MIND, potrebbe ridurre significativamente il rischio di sviluppare l'Alzheimer, anche se non è seguita meticolosamente, secondo una ricerca pubblicata a Marzo sulla rivista Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association.


Martha Clare Morris, PhD, epidemiologa nutrizionale della Rush University e i suoi colleghi hanno sviluppato la dieta «Intervento Mediterraneo-DASH per il Ritardo Neurodegenerativo» (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay-MIND).


Lo studio dimostra che la dieta MIND ha abbassato il rischio di Alzheimer (AD) di ben il 53 per cento nei partecipanti che hanno aderito rigorosamente alla dieta, e di circa il 35 per cento in quelli che l'hanno seguita moderatamente bene.


"Una delle cose più interessanti di questo risultato è che le persone che hanno aderito anche moderatamente alla dieta MIND hanno avuto una riduzione del rischio per l'AD", ha detto la Morris, professoressa della Rush, assistente rettore per la ricerca comunitaria, e direttore di Nutrizione ed Epidemiologia Nutrizionale. "Penso che potrà motivare le persone".


La Morris e i suoi colleghi hanno sviluppato la dieta MIND sulla base delle informazioni maturate in anni di ricerca sugli effetti buoni e cattivi di cibi e nutrienti sul funzionamento del cervello nel corso del tempo. Questo è il primo studio a collegare la dieta MIND all'Alzheimer. "Sono estremamente soddisfatta del risultato che abbiamo ottenuto dalla nuova dieta", ha detto.


La dieta MIND è un ibrido tra le diete Mediterranea e DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension, Approcci Dietologici per Fermare l'Ipertensione), entrambe le quali si sono rivelate idonee a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, come ipertensione, infarto e ictus. Alcuni ricercatori hanno scoperto che anche le due diete originali proteggono dalla demenza.


In questo ultimo studio, la dieta MIND è stata confrontata con le altre due diete. Le persone con alta aderenza alle diete DASH e mediterranea avevano anche delle riduzioni nell'AD (39 per cento con la dieta DASH e 54 per cento con la dieta mediterranea) ma hanno ottenuto benefici trascurabili dal rispetto moderato di una o l'altra dieta.


La dieta MIND è anche più facile da seguire rispetto alla dieta mediterranea, che prevede il consumo giornaliero di pesce e di 3-4 porzioni al giorno di frutta e verdura, ha detto la Morris. La dieta MIND ha 15 componenti dietologici, di cui 10 gruppi di cibi per un cervello sano (verdure a foglia verde, altre verdure, noci, frutti di bosco, legumi, cereali integrali, pesce, pollame, olio d'oliva e vino) e cinque gruppi malsani che comprendono carni rosse, burro e margarina, formaggi, pasticceria e dolci, fritti o fast food.


Con la dieta MIND, una persona mangia almeno tre porzioni di cereali integrali, un'insalata e un'altra verdura ogni giorno, insieme ad un bicchiere di vino, fa spuntino la maggior parte dei giorni con noci, mangia fagioli ogni secondo giorno, mangia pollame e bacche almeno due volte alla settimana e pesce almeno una volta alla settimana e trae benefici.


Tuttavia, deve limitare l'assunzione degli alimenti insalubri designati, soprattutto burro (meno di 1 cucchiaio al giorno), formaggi, fritto o fast food (meno di una porzione alla settimana per uno qualsiasi dei tre), per avere una vera possibilità di evitare gli effetti devastanti dell'AD, secondo lo studio.


Le bacche sono i frutti più importanti nella dieta MIND. "I mirtilli sono uno degli alimenti più potenti in termini di protezione del cervello", ha detto la Morris, e anche le fragole hanno ottenuto buoni risultati negli studi precedenti sugli effetti del cibo sulla funzione cognitiva.


Però la dieta MIND non era un intervento di questo studio; i ricercatori hanno esaminato ciò che le persone stavano già mangiando. I partecipanti guadagnavano punti se mangiavano alimenti per un cervello sano e evitavano spesso i cibi non sani, a meno che non usassero l'olio d'oliva come olio principale in casa.

 

[...]


La Morris ha detto: "Abbiamo ideato una dieta e ha funzionato in questo studio di Chicago. I risultati devono essere confermati da altri ricercatori in diverse popolazioni e anche attraverso studi clinici randomizzati. Questo è il modo migliore per stabilire un rapporto di causa-effetto tra la dieta MIND e la riduzione dell'incidenza dell'Alzheimer".

 

******
Lo studio è stato finanziato dal National Institute on Aging. Tutti i ricercatori in questo studio erano della Rush tranne Frank M. Sacks MD, professore di prevenzione delle malattie cardiovascolari alla Harvard School of Public Health. Il Dr. Sacks ha presieduto la commissione che ha sviluppato la dieta DASH.

 

 

 

 

 


Fonte: Rush University Medical Center (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.