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Trovato vaccino contro malattia prionica: possibili implicazioni per l'Alzheimer

I ricercatori del Langone Medical Center della New York University e altrove dicono di aver sviluppato un vaccino che combatte la sindrome da deperimento localizzata nel cervello dei cervi e di altri animali, che, oltre ad impedire al bestiame di contrarre la malattia, ha il potenziale per essere usato per prevenire simili infezioni cerebrali negli esseri umani.


Lo studio, pubblicato online su Vaccine il 21 dicembre, documenta una pietra miliare scientifica: la prima vaccinazione riuscita di cervi contro la malattia del dimagrimento cronico (CWD-Chronic Wasting Disease), un disturbo cerebrale fatale causato da proteine infettive inusuali chiamate prioni. I prioni si propagano facendo ammalare proteine altrimenti sane.


E, in modo altrettanto importante, dicono i ricercatori, questo studio può essere promettente contro le malattie umane sospettate di essere infezioni da prioni, come la malattia di Creutzfeldt-Jakob, Kuru, l'insonnia familiare, e la prionopatia sensibile alla proteasi variabile [variably protease-sensitive prionopathy]. Alcuni studi hanno anche associato le infezioni prioniche all'Alzheimer"Ora che abbiamo scoperto che è possibile prevenire l'infezione da prioni negli animali, è probabile che possiamo farlo anche negli esseri umani", dice Thomas Wisniewski, MD, il ricercatore senior dello studio, neurologo, e professore della New York University Langone.


La CWD affligge fino al 100 per cento della popolazione di cervi in cattività del Nord America, così come un gran numero di altri cervidi che popolano le pianure e le foreste dell'emisfero nord, compresi cervi, alci, caribù e alci americani. C'è una crescente preoccupazione tra gli scienziati che la CWD possa diffondersi ad altro bestiame delle stesse regioni, in particolare ai bovini, una importante fonte di reddito per l'economia degli Stati Uniti, più o meno come l'encefalopatia spongiforme bovina (o morbo della mucca pazza, un'altra infezione a base di prioni) si è diffusa in tutto il  Regno Unito quasi vent'anni fa.


Secondo il Dr. Wisniewski ed il suo gruppo di ricerca, se anche altri esperimenti dimostreranno che il vaccino è efficace, un numero relativamente piccolo di animali (il 10 per cento) potrebbe essere inoculato, inducendo un'immunità di massa, per cui la trasmissione della malattia sarebbe essenzialmente arrestata in un gruppo molto più grande.


Per lo studio, a cinque cervi è stato dato il ​​vaccino; altri sei hanno avuto un placebo. Tutti i cervi sono stati esposti a tessuto cerebrale infettato da prioni; inoltre sono stati alloggiati insieme e impegnati in attività di gruppo simili a quelle in natura. Gli scienziati dicono che questo li teneva costantemente esposti ai prioni infettivi.


Gli animali trattati con il vaccino hanno avuto otto potenziamenti in 11 mesi, finchè gli anticorpi immunitari chiave erano rilevabili nel sangue, nella saliva e nelle feci. I cervi sono anche stati monitorati ogni giorno per individuare segni della malattia, e gli investigatori hanno effettuato biopsie sulle tonsille degli animali e sul tessuto dell'intestino ogni tre mesi per cercare i segni di infezione CWD.


In due anni tutti i cervi del placebo hanno sviluppato CWD. Quattro cervi che avevano ricevuto il vaccino vero e proprio hanno richiesto molto più tempo per sviluppare l'infezione - e il quinto continua a rimanere senza infezione.


Wisniewski e il suo team hanno prodotto il vaccino usando batteri Salmonella, che entrano facilmente nell'intestino, rispecchiando il metodo naturale più comune di infezione: l'ingestione di cibo o feci contaminati da prioni. Per preparare il vaccino, il team ha inserito un proteina di tipo prionico nel genoma di un batterio Salmonella attenuato, o non più pericoloso. Questo ha costretto la Salmonella ad indurre una risposta immunitaria nell'intestino, e a produrre anticorpi anti-prioni.


"Anche se i nostri esperimenti sul vaccino anti-prioni hanno finora avuto successo su topi e cervi, prevediamo che il metodo e il concetto potrebbero diventare una tecnica molto diffusa non solo per prevenire, ma potenzialmente per trattare, molte malattie da prioni"
, dice il primo investigatore Fernando Goni, PhD, professore associato al Langone della New York University.

 

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Il finanziamento dello studio è stato dato dai National Institutes of Health e dalla Seix Dow Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte: New York University via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Fernando Goñi, Candace K. Mathiason, Lucia Yim, Kinlung Wong, Jeanette Hayes-Klug, Amy Nalls, Daniel Peyser, Veronica Estevez, Nathaniel Denkers, Jinfeng Xu, David A. Osborn, Karl V. Miller, Robert J. Warren, David R. Brown, Jose A. Chabalgoity, Edward A. Hoover, Thomas Wisniewski. Mucosal immunization with an attenuated Salmonella vaccine partially protects white-tailed deer from chronic wasting disease. Vaccine, 2014; DOI: 10.1016/j.vaccine.2014.11.035

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