Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una tecnica MRI rileva prove di declino cognitivo prima della comparsa dei sintomi

Una tecnica MRI rileva prove di declino cognitivo prima della comparsa dei sintomiPerfusione cerebrale. Il rosso indica una bassa perfusione, il giallo indica alta perfusione. Nel complesso, la perfusione cerebrale è simile nei 3 gruppi. La differenza più importante è presente nella corteccia cingolata posteriore (indicata dalla freccia), un'area vicina alla linea mediana nella parte superiore e posteriore del cervello. I partecipanti di controllo che rimangono stabili hanno una maggiore perfusione rispetto ai deteriorati e agli MCI.Una tecnica di risonanza magnetica (RM) può rilevare i segni di declino cognitivo nel cervello ancor prima della comparsa dei sintomi, secondo un nuovo studio pubblicato online sulla rivista Radiology.


La tecnica ha il potenziale di essere un biomarcatore nella diagnosi molto precoce della demenza preclinica.


L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la demenza colpisce più di 35 milioni di persone in tutto il mondo, un numero destinato più che a raddoppiare entro il 2030.


I problemi nel cervello legati alla demenza, come la riduzione del flusso di sangue, potrebbero essere presenti da anni, ma non essere evidenti a causa della riserva cognitiva, un fenomeno per cui altre parti del cervello compensano i deficit in una zona. La diagnosi precoce del declino cognitivo è fondamentale, perché i trattamenti per l'Alzheimer, il tipo più comune di demenza, hanno più probabilità di essere efficaci in questa prima fase.


Dei ricercatori hanno recentemente studiato l'«Arterial Spin Labeling» (ASL), una tecnica promettente di RM che non richiede l'iniezione di un agente di contrasto. L'ASL misura la perfusione cerebrale, o la penetrazione di sangue nel tessuto. "La RM-ASL è semplice da eseguire, non richiede attrezzature speciali e aggiunge solo pochi minuti all'esame", ha detto l'autore dello studio Sven Haller, MD, dell'Università di Ginevra in Svizzera.


Il gruppo di studio includeva 148 partecipanti sani anziani e 65 persone con decadimento cognitivo lieve (MCI). I partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica del cervello e ad una valutazione neuropsicologica, una batteria di test comune, usata per determinare la capacità cognitiva.


Dei 148 individui sani, 75 sono rimasti stabili, mentre 73 erano deteriorati cognitivamente dopo 18 mesi di controllo clinico. Quelli deteriorati avevano mostrato una ridotta perfusione all'esame basale di risonanza magnetica ASL, in particolare nella corteccia cingolata posteriore, una zona al centro del cervello che è associata con la rete di modalità predefinita, la rete neurale che si attiva quando il cervello non è concentrato su un compito specifico. Il declino in questa rete è visibile nei pazienti con MCI ed è più pronunciato nei pazienti con Alzheimer.


Il modello di perfusione ridotta nel cervello degli individui sani che hanno in seguito sviluppato deficit cognitivo era simile a quello dei pazienti con MCI. "C'è uno stretto legame che conosciamo tra l'attività neurale e la perfusione cerebrale nella corteccia cingolata posteriore", ha detto il dottor Haller. "Una minore perfusione indica un'attività neurale diminuita". I risultati suggeriscono che gli individui con perfusione diminuita rilevata con la RM-ASL possono mantenere temporaneamente il loro stato cognitivo attraverso la mobilitazione della loro riserva cognitiva, ma finiranno per sviluppare deficit cognitivi sottili.


La ricerca precedente, fatta con la tomografia ad emissione di positroni (PET), il «gold standard» attuale per la scansione del metabolismo del cervello, aveva scoperto che i pazienti di Alzheimer hanno un metabolismo ridotto nella stessa area del cervello dove sono state trovate le anomalie della perfusione con RM-ASL. Ciò mette in evidenza uno stretto legame tra il metabolismo cerebrale e la perfusione, secondo il Dr. Haller.


La RM-ASL può diventare potenzialmente un test indipendente o in aggiunta alla PET per individuare la demenza, ha detto il Dr. Haller. Anche se la PET può identificare i marcatori dell'Alzheimer nel cervello e nel liquido cerebrospinale, essa espone il paziente a radiazioni; l'ASL non espone il paziente a radiazioni ed è facile da eseguire nella pratica clinica di routine. "L'ASL potrebbe sostituire la classica, ma non-specifica, PET con fluorodesossiglucosio che misura il metabolismo del cervello. Al contrario la PET potrebbe essere fatta con i nuovi e specifici traccianti PET dell'amiloide", ha detto il dottor Haller.


I risultati supportano anche un ruolo della RM-ASL come alternativa ai test neuropsicologici. I ricercatori hanno in programma di effettuare studi di controllo sul gruppo di pazienti per saperne di più sull'ASL e sui cambiamenti cognitivi a lungo termine.

 

 

 

 

 


FonteRadiological Society of North America (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Aikaterini Xekardaki, Cristelle Rodriguez, Marie-Louise Montandon, Simona Toma, Eline Tombeur, François R. Herrmann, Dina Zekry, Karl-Olof Lovblad, Frederik Barkhof, Panteleimon Giannakopoulos, Sven Haller. Arterial Spin Labeling May Contribute to the Prediction of Cognitive Deterioration in Healthy Elderly Individuals. Radiology, 2014; 140680 DOI: 10.1148/radiol.14140680

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)