Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto l'interruttore che spegne / accende l'invecchiamento cellulare

Scienziati del Salk Institute hanno scoperto un interruttore cellulare di accensione/spegnimento che potrebbe essere la chiave per un invecchiamento sano.


Questo interruttore punta al modo di incoraggiare le cellule sane a continuare a dividersi e a generare, per esempio, nuovi polmoni o tessuti del fegato, anche in età avanzata.


Nuove cellule divise nel nostro corpo riforniscono costantemente i polmoni, la pelle, il fegato e gli altri organi. Tuttavia, la maggior parte delle cellule umane non possono dividersi all'infinito, e ad ogni divisione si accorcia un segnatempo cellulare alle estremità dei cromosomi.


Quando questo segnatempo, chiamato telomero, diventa troppo corto, le cellule non possono più dividersi, provocando la degenerazione di organi e tessuti, come spesso accade in età avanzata. Ma c'è un modo per aggirare questo conto alla rovescia: alcune cellule producono un enzima chiamato telomerasi, che ricostruisce i telomeri e permette alle cellule di dividersi indefinitamente.


In un nuovo studio pubblicato 19 settembre sulla rivista Genes and Development, gli scienziati del Salk Institute hanno scoperto che la telomerasi, anche quand'è presente, può essere disattiva.


"Studi precedenti avevano suggerito che, una volta assemblata, la telomerasi è disponibile ogni volta che è necessario", dice l'autore senior Vicki Lundblad, professore e titolare della cattedra «Ralph S. and Becky O'Connor» al Salk. "Siamo stati sorpresi di scoprire, invece, che la telomerasi ha ciò che è in sostanza un interruttore di spegnimento, per mezzo di cui si disassembla".


Capire come può essere manipolato questo interruttore "off", rallentando così il processo di accorciamento dei telomeri, potrebbe portare a trattamenti per le malattie dell'invecchiamento (rigenerando per esempio organi vitali più avanti nella vita).


La Lundblad e il primo autore e dottorando Timothy Tucey hanno condotto i loro studi nel lievito Saccharomyces cerevisiae, quello usato per fare il vino e il pane. In precedenza, il gruppo della Lundblad aveva usato questo semplice organismo unicellulare per rivelare numerose informazioni sulla telomerasi e gettare le basi per arrivare a risultati simili nelle cellule umane.

Può essere rilevante perché:

Il fattore di rischio principale per l'Alzheimer è l'invecchiamento. 


Come è stato ipotizzato di diversi ricercatori, puntare ad un migliore invecchiamento generale, può essere una strategia più efficace per evitare o attutire l'impatto delle malattie legate (anche) all'invecchiamento.


"Volevamo studiare ogni componente del complesso della telomerasi, ma non si è rivelato un compito semplice", ha detto Tucey. Egli ha sviluppato una strategia che gli ha permesso di osservare ogni componente durante la crescita e la divisione cellulare con un'altissima risoluzione, portando ad una serie imprevista di scoperte su come, e quando, si assembla questa macchina dedicata al telomero.


Ogni volta che una cellula si divide, il suo intero genoma deve essere duplicato.Tucey ha scoperto che, mentre è in corso questa duplicazione, la telomerasi resta sospesa come un complesso in "premontaggio", mancando di una subunità molecolare cruciale. Ma quando il genoma è completamente duplicato, la subunità mancante unisce i suoi compagni per formare un complesso telomerasi completo e pienamente attivo; a quel punto la telomerasi può ricostituire le estremità erose dei cromosomi e garantire una divisione cellulare robusta.


Tucey e Lundblad hanno dimostrato però con sorpresa che, subito dopo che il complesso completo della telomerasi è stato assemblato, esso si smonta rapidamente per formare un complesso di "smontaggio" disattivo, spostando in sostanza l'interruttore sulla posizione "off".


Essi ipotizzano che questo percorso di smontaggio possa essere un mezzo per mantenere la telomerasi a livelli eccezionalmente bassi all'interno della cellula. Anche se i telomeri erosi nelle cellule normali possono contribuire al processo di invecchiamento, le cellule tumorali, al contrario, si basano su livelli elevati di telomerasi per garantire la loro crescita cellulare sregolata. L'interruttore "off" scoperto da Tucey e Lundblad può aiutare a mantenere l'attività della telomerasi al di sotto di questa soglia.

 

*****
Questa ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health, dalla Fritz B. Burns Foundation e dalla Rose Hills Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte: Salk Institute for Biological Studies (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: T. M. Tucey, V. Lundblad. Regulated assembly and disassembly of the yeast telomerase quaternary complex. Genes & Development, 2014; DOI: 10.1101/gad.246256.114

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)