Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Chi impara dalla carota, e chi dal bastone?

Per affrontare in modo flessibile il nostro mondo in continua evoluzione, abbiamo bisogno di imparare dalle conseguenze sia negative che positive del nostro comportamento. In altre parole, dalle punizioni e dalle ricompense.


Hanneke den Ouden dell'Istituto Donders di Nijmegen (Olanda) dimostra che i geni correlati alla serotonina e alla dopamina influenzano il modo in cui basiamo le nostre scelte sulle punizioni o sulle ricompense del passato. Questa influenza dipende da quale variante del gene abbiamo ereditato dai nostri genitori.


I risultati del suo studio sono stati pubblicati in Neuron il 20 novembre.


I prodotti chimici del cervello dopamina e serotonina determinano in parte la nostra sensibilità alla ricompensa e alla punizione. Per lo meno questo era il presupposto condiviso. Hanneke den Ouden e Roshan Cools hanno studiato questa ipotesi insieme ai colleghi dell'Istituto Donders e della New York University. La Den Ouden spiega: "Abbiamo usato un semplice gioco per computer per verificare l'influenza genetica dei geni DAT1 e SERT, poichè questi geni influenzano la dopamina e la serotonina. Abbiamo scoperto che il gene della dopamina influenza il modo in cui apprendiamo dalle conseguenze a lungo termine delle nostre scelte, mentre il gene della serotonina influenza le nostre scelte a breve termine".


Gioco online
"Abbiamo analizzato quale variante di geni SERT e DAT1 avevano quasi 700 persone", spiega la Den Ouden."Con un gioco online, abbiamo studiato come le persone sono in grado di regolare la loro strategia di scelta dopo aver ricevuto un premio o una punizione". I giocatori dovevano scegliere ripetutamente uno tra due simboli. Il simbolo A di solito comportava una ricompensa, mentre il simbolo B di solito portava ad una punizione. A metà nel gioco, queste regole sono state invertite. Il gioco ha permesso ai ricercatori di misurare quanto sono flessibili le persone nell'adeguare le loro scelte quando cambiano le regole. Ma ha anche mostrato che le persone cambiano impulsivamente la loro scelta quando succede che il computer manda ritorni fuorvianti.


Diversi geni, diverse strategie
Dice la Den Ouden: "Diversi giocatori usano strategie diverse, cosa che dipende dal loro materiale genetico. La tendenza delle persone a cambiare la loro scelta subito dopo aver ricevuto una punizione dipende da quale variante del gene della serotonina hanno ereditato dai loro genitori. La variante del gene dopamina, invece, influenza lo smettere di fare scelte che in precedenza erano ricompensate, ma ora non non lo sono più".


Questo studio dimostra che la dopamina e la serotonina sono importanti per diverse forme di flessibilità connesse con la ricezione di ricompensa e punizione. Molti disturbi neuropsichiatrici causati da livelli anomali di dopamina e/o di serotonina sono associati a fenomeni di irrigidimento, ad esempio la dipendenza, l'ansia, o il Parkinson.


Quindi questo studio non solo ci dice di più sull'ereditarietà del nostro comportamento di scelta; ma permette anche una migliore comprensione della relazione tra sostanze chimiche del cervello e comportamento delle persone sane, che in definitiva può contribuire a spiegare meglio questi disturbi neuropsichiatrici.

 

 

 

 

 


Fonte: Radboud University Nijmegen.

Riferimenti: Hanneke E.M. den Ouden, Nathaniel D. Daw, Guillén Fernandez, Joris A. Elshout, Mark Rijpkema, Martine Hoogman, Barbara Franke, Roshan Cools. Dissociable Effects of Dopamine and Serotonin on Reversal Learning. Neuron, 2013; 80 (4): 1090 DOI: 10.1016/j.neuron.2013.08.030

Pubblicato in ru.nl (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.