Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca di un esame del sangue per diagnosticare l'Alzheimer

Esame del sangue per la malattia di Alzheimer mostra la promessaI ricercatori nel Nord del Texas stanno lavorando su un esame del sangue per l'Alzheimer e stanno esaminando il modo in cui la malattia colpisce la popolazione latina.

L'Alzheimer, la sesta causa di morte negli Stati Uniti, è difficile da diagnosticare, ma la ricerca a Fort Worth sul nuovo esame del sangue si dimostra promettente.


"Vogliamo fare in modo che diverse cose nel sangue ci dicano se qualcuno ha l'Alzheimer e, di conseguenza, avere un esame del sangue con una precisione del 90 per cento", ha detto il Dott. Sid O'Bryant, ricercatore dell'Health Science Center all'Università del North Texas (UNTHSC). O'Bryant ha detto che ci vorranno diversi anni per affinare il test e ottenere l'approvazione del governo. Una volta pronto, il test potrebbe aiutare i medici di base che spesso vedono per primi i segni della malattia nei pazienti, ha detto.


"Il mio obiettivo è quello di metterlo prima nelle mani dei medici di base", ha detto. "Can we get it to local docs so they can say, 'Now I need to get them to specialty clinics to make sure we get the right diagnosis and the right treatments?'" "Possiamo portarlo ai medici locali in modo che possano dire: 'Ora devo mandarli allo specialista clinico per essere sicuri di ottenere la giusta diagnosi e le cure giuste?' ".


O'Bryant, che guida il Texas Alzheimer's Research & Care Consortium, un gruppo di scienziati che lavorano per portare cure e trattamenti innovativi a quelli che hanno malattie legate all'età, ha detto che l'Alzheimer è un problema enorme di salute pubblica. Il Journal of the Alzheimer's Association riferisce che nel 2012 ci sono 5,4 milioni di americani con la malattia.


Altri milioni la svilupperanno. I bianchi costituiscono la grande maggioranza, ma neri e latinos hanno un rischio maggiore di sviluppare il morbo. "E' quello dei latinos il gruppo etnico più grande degli Stati Uniti, e non c'è quasi nessuna letteratura, ed è un grosso problema", ha detto O'Bryant. "L'ho esaminato e mi sono detto: 'Dobbiamo fare qualcosa'. Ci sono molti ragionamenti che suggeriscono che questa malattia può avere un impatto sugli ispanici in modo diverso".


"Il diabete è uno dei fattori di rischio per l'Alzheimer, e sappiamo che la prevalenza del diabete nella popolazione ispanica è enorme"
, ha detto Liz Trevino, di assistente professore della Scuola di Sanità Pubblica al UNTHSC. Ha detto che crede che alcuni pazienti latini non ricevano aiuto in tempo a causa delle barriere culturali e della mancanza di consapevolezza. "Molti dei nostri ispanici non vanno lì", ha detto la Trevino. "Lo tengono in famiglia. Non dicono: 'Mia madre o qualcuno ha perso la memoria' ".


Sarah Canales di Fort Worth, ha dichiarato: "E' stato come se mi avessero colpito in pancia" quando ha saputo che quattro anni fa sua madre, Juanita Renteria, aveva l'Alzheimer. "Piangevo solo a pensarci", ha detto. "E' emozionante. Lei è sempre stata la mia roccia. Era lì per me, e ora è il mio turno essere lì per lei. Ho intenzione di fare del mio meglio per tenerla qui più a lungo possibile".

Juanita Renteria, di 83 anni, ha accettato di trasferirsi dalla figlia e dal genero, e ha rinunciato alla guida. "C'era molto traffico", ha detto. "E per la prima volta nella mia vita, ho avuto paura, così ho detto 'E' il momento di smettere di guidare' ".


"Siamo fortunati che la sua [malattia] sta progredendo lentamente"
, ha detto Canales, aggiungendo di ritenersi fortunata che lei e sua madre possono parlare della malattia, imparare insieme e ottenere supporto. Entrambe partecipano a sessioni di gruppo gratuite offerte dalla Alzheimer's Association - North Central Texas Chapter. Lei spera che, condividendo la storia del viaggio di sua madre, incoraggerà più persone a uscire e anche a camminare insieme. "Nella comunità ispanica, sento che non stiamo uscendo per ottenere aiuto o scoprire cosa c'è là fuori", ha detto.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Deborah Ferguson in NBCDFW.com il 26 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.